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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Danza e ricerca in un'app

Tra venerdì e sabato 27 febbraio si sono svolti in città i primi test dell'app del progetto Vibes: in dialogo tecnologie digitali e arti performative

Pubblicato il 02-03-2021
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Sono giornate di ricerca creativa al CSC Centro per la Scena Contemporanea/Casa della Danza di Bassano, dove l’artista del movimento Masako Matsushita e il musicista Mugen Yahiro hanno potuto sperimentare i risultati del lavoro di composizione coreografica e sonora della partitura per il progetto europeo Vibes.
Vibes è un progetto di ricerca che ha l’obiettivo di promuovere l’aspetto dell’inclusione della danza contemporanea attraverso performance collettive che mettano in contatto tra di loro, e con la danza, cittadini di qualsiasi età ed esperienza nello spazio pubblico; allo stesso tempo, vuole includere nuove tecnologie digitali nelle strategie creative di organizzazioni e artisti della danza.
L’app di Vibes, infatti, permette di condividere – in un luogo comune o a distanza – un evento di danza in cui i partecipanti, muniti di smartphone e auricolari, si muovono secondo le indicazioni della coreografa o del coreografo autore della partitura. Non solo: l’applicazione permette infatti di monitorare la risposta di ciascun partecipante all’indicazione coreografica e, quindi, di adattare in tempo reale il paesaggio sonoro che accompagna i suoi movimenti, ed eventualmente portarlo a momenti di interazione con altri partecipanti o con lo spazio che li circonda.

un momento del test del progetto Vibes

I due artisti hanno lavorato su più fronti: quello della ricerca e creazione artistica e quello più legato alla tecnologia da sviluppare. Dal punto di vista artistico, hanno concentrato il lavoro sulla creazione di un paesaggio sonoro che mettesse il partecipante a proprio agio e in connessione con i movimenti e allo stesso tempo includesse il ritmo dei taiko (tamburi tipici della tradizione giapponese) e i rumori di uno spazio urbano.
Sul fronte coreografico, la sfida è stata pensare a semplici linee guida che fossero accessibili e che allo stesso tempo suscitassero una risposta creativa da ciascuno, che trasportassero i partecipanti in un’esperienza che li connettesse al linguaggio della danza contemporanea e soprattutto al proprio corpo nello spazio.
Dal punto di vista tecnologico, guidati dal team di ORBE (partner francese del progetto Vibes, un collettivo di sviluppatori che progetta e realizza dispositivi digitali per autori multimediali, artisti e pubblico in generale) gli artisti hanno registrato le tracce musicali e vocali immaginando diverse possibilità di linea guida e cambiamento del tappeto sonoro, in base alla risposta del singolo partecipante. Le diverse componenti sono poi state inserite nel codice dell’app, pronta per essere testata.
Il primissimo test ha coinvolto la comunità di artisti della danza del territorio incontrati all’aperto, distanziati e con mascherina, che hanno testato i primi 10 minuti della partitura, e hanno poi dato i loro feedback, condividendo consigli, percezioni, difficoltà tecniche nell’utilizzo dell’applicazione.
Sabato 27 febbraio si è dato il via a un test speciale, quello con un pubblico di “addetti ai lavori” appositamente convocato nello spazio digitale. Circa 40 partecipanti, suddivisi tra Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Regno Unito, hanno avuto accesso ai primi 10 minuti del “protocollo VIBES#3”.
La prova ha portato a due importanti risultati: l’individuazione di strumenti per rendere l’applicazione ancora più semplice per permettere a persone di tutte le età, anche con meno confidenza con il mezzo tecnologico, di accedere all’esperienza; la conferma che il linguaggio utilizzato dalla coreografa e il centro della ricerca artistica (l’interazione corpo/spazio urbano) sono riusciti a mettere in connessione i partecipanti con la danza e a suscitare la curiosità. La totalità dei partecipanti, infatti, in chiusura della sessione, si è dimostrata disponibile a partecipare alle successive fasi di sperimentazione.
Il progetto, sostenuto dal programma Creative Europe dell’Unione Europea, continuerà quindi a studiare le tecnologie più avanzate applicandole alla danza: le creazioni digital-coreografiche saranno condivise nel corso dell’anno con i cittadini bassanesi e gli spettatori di Operaestate Festival durante l’estate, in eventi che permetteranno di danzare insieme in sicurezza, a distanza ma connessi.
Il progetto è promosso dal coordinatore francese Orbe, collettivo di programmatori e designer attivo da anni nell’integrazione tra danza e linguaggi digitali, e dai partner CSC Centro per la Scena Contemporanea/Comune di Bassano del Grappa (Italia); ICK, piattaforma della danza con sede ad Amsterdam fondata da Emio Greco e Peter Scholten (Paesi Bassi); HOLONIC SYSTEMS, organizzazione che si occupa di sviluppo di app e tecnologie per il sound design e la musica (Finlandia); C-DaRe, Centre for Dance Research della Coventry University (Regno Unito), centro di ricerca sulla danza contemporanea.

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