Pubblicità

Rinascimento in bianco e nero

Pubblicità

Rinascimento in bianco e nero

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Teatro

Il lungo viaggio di Anagoor

In scena ieri sera, al Castello degli Ezzelini, un'attesa coproduzione Operaestate Festival firmata Anagoor

Pubblicato il 08-08-2020
Visto 1.935 volte

Pubblicità

Rinascimento in bianco e nero

In scena ieri sera, al teatro “Tito Gobbi”, un'attesa coproduzione Operaestate Festival che ha debuttato il mese scorso a Napoli firmata Anagoor.
La compagnia di Castelfranco Veneto — tra i tanti riconoscimenti Leone d’Argento alla Biennale del Teatro di Venezia nel 2018 — ha portato sul palcoscenico e sullo schermo del Castello degli Ezzelini Mephistopheles/eine Grand Tour, opera per immagini ideata e diretta da Simone Derai, musicata in un set sinfonico offerto dal vivo da Mauro Martinuz.
Il collettivo senza mura che abita Anagoor celebra quest’anno il suo ventennale con quest’opera, che rilegge parte del materiale video raccolto nel corso della sua storia e dei suoi progetti presentati a teatro (tra questi il Faust di Charles Gounod) e lo fa seguendo tracce da libro rosso; oltre a Mephistopheles, con due XX davanti la compagnia sta creando oggetti dalla natura diversa (resistenti a qualsiasi virus), tra i quali un doppio vinile per il «salvataggio della memoria della più effimera tra le arti». A dirimere, per non intraprendere discussioni inappropriate su cosa sia teatro e cosa no.

un'immagine tratta da Mephistopheles/eine Grand Tour, di Anagoor

Gli spettatori accolti dal ronzio di un drone, in scena nel buio Martinuz e la sua strumentazione con accanto Marco Menegoni, che ha collaborato alla regia e alle riprese a cura di Giulio Favotto, e il Grand Tour ha inizio. Sono il celebre viaggio di Goethe e le pagine del suo Faust, accompagnate da una musica che pare celebrare in sottotraccia il crepitio del falò e i tocchi del pendolo che dicono il tempo, a introdurre e a fare da guida alla proiezione, che si appresta ad affrontare una tournée tedesca densa di appuntamenti.
I capitoli in cui si suddivide il film-concerto sono preceduti da un titolo annunciato da simboli di astri e pianeti. L’avviso che lo spettacolo contiene immagini che potrebbero urtare un pubblico sensibile cela probabilmente la speranza che urti anche tutti gli altri, perché dovrebbe, e perché il viaggio che si intraprende è sì costellato di tanti luoghi, scene e protagonisti, ma è soprattutto un viaggio intestino, al chiuso dei meandri bui dell’animo umano. Le prime immagini sono luminose: entra il giorno nelle camere dell’ospizio, ma un vecchio “allettato” si tira sul viso con le mani ossute un fazzoletto. Un’anziana è assopita sotto il casco, altri vecchi sono parcheggiati in saloni colorati dove campeggiano cartelloni con filastrocche bambine; la cifra fotografata è l’assopimento indotto in attesa del sonno eterno. Nonni che diventano dei tossici, ma qui è consentito e va bene, purché non disturbino le nostre giornate impegnate. Nessuna mancanza di cura, si intravedono atti gentili, gesti sapienti da fisioterapia, lenzuola pulite, ma risuona forte la crudezza dell’abbandono, insieme al rifiuto della vista del deperimento e della morte, come se così non esistessero; è un tabù moderno questa fragilità finale che non si vuole vedere, sfocata dietro vetri oscurati — i bambini tanto carini, tutti lì attorno a lallare con loro, ma i vecchi, che avrebbero tante cose da dire, anche se lo fanno in refrain... La denuncia emerge vivida, amara, amplificata dalla musica e da immagini bellissime, un’estetica raffinata percorre da sempre l’opera di Anagoor.
Il viaggio continua tra i colori sgargianti o da capinera della fede, anche qui oppiacei in ogni loro manifestazione; sulle note, treni corrono su binari che guardano a Oriente. I capitoli dedicati ai lager per animali sono anticipati da riprese che fanno vivere la nascita, la venuta al mondo, il lieto evento, ma la nascita in cattività è un atto di dolore; le riprese fanno emergere il carattere indifeso e docile di quelle che la Ortese chiamava “le piccole creature”, che finiranno presto torturate, scuoiate, macellate. Esseri viventi a nostro servizio, gli animali come le piante, l’intera natura al comando del padrone con gli zoccoli. Le immagini sono terribili e terribilmente belle, sempre a sottolineare il sacrificio e da che parte stia il sacro: ripetuta, si vede la scuoiatura di un bovino appeso a testa in giù che offre se stesso, carne e sangue, e fa cadere come un drappo la sua pelle. Chi resiste senza una lacrima è proprio un uomo. Anche di fronte al toro bianco dalla bellezza suprema, il simbolo della potenza imbavagliato e costretto a donare il suo seme per poter perpetuare lo sterminio. Qui come altrove l’atto d’accusa non ha bisogno di spiegazioni. Seguono delle riprese dall’alto di questi lager e di una campagna ferita, nessuna contraerea, si finisce a guardare da dentro il cratere del Vesuvio. La musica, ossessiva, alta, a tratti distorta e disturbante a sottolineare la drammaticità degli eventi, richiama alla mente bombardamenti, colpi di macete, suoni di campane, e poi arriva il vento. In un campo, lacrimano di latte alcune piante, e il polline si alza e si fa trasportare sospeso: altra vita in viaggio, magari diversa.
Nessuna retorica, non servirebbe, ma l’esperienza difficile che tutto il mondo sta attraversando non sembra avere cambiato certe attitudini umane alla brutalità e all’indifferenza, che sono poi due facce della stessa medaglia coniata nel buio. Un’operazione artistica così colta, curata e insieme toccante, che provi a sottolineare che sarebbe utile, che sarebbe bene almeno prenderne coscienza, e che si ingegna per ribadire — lo fa con coerenza da tempi non sospetti — è molto gradita.
Gli applausi composti del pubblico presente al Castello fanno sperare che si sia colto nel segno, gli spettacoli di Anagoor spesso innestano impatto e riflessioni a lungo termine, altrimenti è un triplo venti, ancor di più.

Più visti

1

Attualità

15-04-2024

Signori della Corte

Visto 10.979 volte

2

Politica

12-04-2024

Cavallin Marin

Visto 10.833 volte

3

Attualità

15-04-2024

Tenente Colombo

Visto 9.897 volte

4

Politica

15-04-2024

La sCampagnata

Visto 9.646 volte

5

Attualità

15-04-2024

A Cortese richiesta

Visto 9.601 volte

6

Attualità

14-04-2024

Sul Ponte sventola bandiera bianca

Visto 9.427 volte

7

Politica

12-04-2024

Silvia e i suoi Fratelli

Visto 9.363 volte

8

Attualità

14-04-2024

Genius Guastatori

Visto 9.271 volte

9

Politica

13-04-2024

Vado al Massimo

Visto 8.952 volte

10

Politica

12-04-2024

Vivi e vota Vivere

Visto 8.940 volte

1

Politica

06-04-2024

Teatro Verdi

Visto 13.989 volte

2

Politica

22-03-2024

Cuando Calenda el sol

Visto 13.723 volte

3

Politica

05-04-2024

Mazzocco in campagna

Visto 12.804 volte

4

Politica

21-03-2024

Tavoli amari

Visto 12.506 volte

5

Cronaca

20-03-2024

I Pfas di casa nostra

Visto 12.266 volte

6

Attualità

08-04-2024

La Terra è rotonda

Visto 12.235 volte

7

Politica

25-03-2024

Io Capitano

Visto 11.387 volte

8

Attualità

27-03-2024

Dove sito?

Visto 11.321 volte

9

Politica

07-04-2024

Gimme Five

Visto 11.283 volte

10

Attualità

15-04-2024

Signori della Corte

Visto 10.979 volte