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Quando una serie è più efficace della realtà
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Con Grazia
Sabato 24 agosto, la serata di B.Motion-danza ha portato in scena al Teatro Remondini Graces, di Silvia Gribaudi, e al CSC Garage Nardini Demonstrate Restraint, di Yasmeen Godder
Pubblicato il 25-08-2019
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La penultima serata di B.Motion-danza ieri sera, sabato 24 agosto, ha visto in scena Graces al Teatro Remondini, una co-produzione di Operaestate festival a cura di Silvia Gribaudi, e di seguito al CSC Garage Nardini Demonstrate Restraint, con il ritorno in città della coreografa israeliana Yasmeen Godder.
Graces, ispirato alle “Tre Grazie” di Antonio Canova, opera di cui il Museo civico custodisce il bozzetto le cui figure sono state interpretate al maschile da Siro Guglielmi, Matteo Marchesi e Andrea Rampazzo, ha visto in scena anche una “Graziosa” intrusa — Silvia Gribaudi — che con tanta simpatia e leggerezza ha invitato a riflettere su cosa è bello, su cos’è davvero la bellezza.
La bellezza è negli occhi di chi guarda o è oggettiva e tangibile e basta, ci si chiede da secoli ma anche in questa occasione, guardando i danzatori prestanti in tutti i sensi e il Calimero gentile alloggiato nel loro abbraccio. Risate a cuore aperto da parte del pubblico ad accogliere fin dall’inizio ogni rappresentazione dell’imperfezione e dell’inadeguatezza della Graziosa, che non è prestante ma tanto si sforza e non cede, e arretra ma poi si butta a capofitto nell’impegno e riesce a stare al passo in tutto, o quasi. E piace.

I protagonisti di Graces, di e con Silvia Gribaudi al Teatro Remondini per B.Motion
Le Tre Grazie, che rappresentano splendore, gioia e prosperità (e nella prosperità Graziosa un po’ ci sta, sottolinea lei stessa) corrono, danzano e offrono in varie forme lo spettacolo dei loro talenti, anche quando si tratta di esibirsi nudi in pose plastiche tanto care all’arte classica e a Canova — col sottofondo di cori da stadio unisex come indice di gradimento — e poi si divertono e divertono in danze acquatiche e giocose (grazie all'acqua versata sul palco) come novelli Tritoni, e lì dentro anche Silvia sguazza come un pesce.
Un’ovazione, a termine dell’esecuzione, per il nuovo lavoro della Gribaudi architettato con Matteo Maffesanti che si avvale di diverse collaborazioni, a testimoniare oltre che il gradimento la con-prensione, un’adesione netta ai toni di accettazione implicati, l’assenso partecipe allo spettacolo dell’inclusione messo in scena. Quindi: Grazie.
Applausi più timidi per Demonstrate Restraint, un lavoro perturbante (nel senso freudiano, se fosse necessario specificare) dove la linea narrativa procede come la Linea di Cavandoli, costruisce e decostruisce in continuazione: di lettura non immediata e senza ammiccamenti.
Sul palco Yasmeen Godder si esibisce insieme a Tomer Damsky, musicista, cantante e compositrice con cui collabora da anni in diversi progetti.
Con loro sculture, bastoni e drappi bianchi mutanti, una batteria, fumogeni, musiche ed effetti sonori e vocali stranianti. Come l’ambientazione, i costumi di scena sono del tutto contemporanei, un po’ da Clubbers, a mettere in luce una fisicità sicura senza troppi compiacimenti. Si avverte anche un tasso di tensione erotica nella performance, che recita una sorta di brotherwood al femminile — che in realtà in italiano sarebbe “sorellanza”, se il termine qui non evocasse storie da convento.
Tutto fluisce e scorre con impeto, mosso dall’energia di donne-guerriere che danzano, cantano, suonano, “dimostrano” raccontando la loro terra e le croci della sua storia e del suo tempo: la lotta, la violenza e il dolore, la spiritualità inevasa e il lutto, la sete di libertà, l’andare, sempre. Qui un assaggio dello spettacolo: vimeo.com/304557010.
Per informazioni sugli eventi odierni e sul programma: biglietteria del Festival tel. 0424524214; operaestate@comune.bassano.vi.it; www.operaestate.it/category/bmotion/
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