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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
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Amici del deserto
Giovedì 7 maggio, alla libreria Palazzo Roberti, Mirella Tenderini è l'ospite del primo di tre appuntamenti dedicati a libri che raccontano i popoli del mondo e il deserto del Sahara
Pubblicato il 03-05-2015
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Da giovedì 7 maggio, prende il via alla libreria Palazzo Roberti una rassegna di incontri dedicata al viaggio, intitolata: "I popoli del mondo. Alla scoperta del Sahara".
Il primo dei tre appuntamenti in programma avrà come ospite Mirella Tenderini, traduttrice e autrice di biografie di personaggi sulle cui tracce ha spesso viaggiato per raccogliere documenti e testimonianze. Presentando il suo libro, Isabelle, amica del deserto, edito da O.G.E., Mirella Tenderini offrirà un’occasione d’incontro con un personaggio speciale, una delle viaggiatrici più affascinanti del Novecento: Isabelle Eberhardt.
Nata a Ginevra nel 1877 da genitori russi e scomparsa a soli 27 anni ad Ain Séfra (Algeria), paradossalmente per una morte per acqua, Isabelle Eberhardt fu una giovane donna coltissima, in cui l’attrazione per l’Africa nacque attraverso la letteratura. Ne diede impulso anche la fuga da casa dei fratelli Nicolas e Augustin, entrambi arruolati nella Legione Straniera. Isabelle usava vestirsi da marinaio fin da ragazzina, per seguire Augustin in luoghi dove una ragazza di buona famiglia non sarebbe mai stata ammessa, e le poche fotografie esistenti che la ritraggono sono quelle scattate a Ginevra in costume di siriano, o di cavaliere arabo, o di nomade. In realtà, il lasciapassare della conoscenza e della cultura, assieme alla padronanza delle lingue, la collocano tra quelle persone che concepiscono modi di vivere e di pensare che superano i limiti del loro tempo, le mentalità, le mode sociali.

Il suo percorso di conoscenza del mondo dell’Islam, iniziato sui libri e guidato da quella sorta di grace under pressure che la accomuna a tanti altri viaggiatori-narratori, si concretizzò quando intraprese i suoi viaggi in Tunisia e in Algeria. In quei luoghi prese a circolare facendosi passare per studente e dandosi un nome che poi avrebbe mantenuto, quello di un poeta e viaggiatore persiano vissuto nel XIII secolo. Questo e altri espedienti la portarono a fare incontri straordinari che ha raccontato nei suoi scritti. In gran parte, questi giunsero ai lettori rimaneggiati dal curatore Victor Barrucand, con l’effetto di alimentare i miti della bella nomade, l’amazone du sable, l’androgyne du desert. Nei fatti, Isabelle Eberhardt aveva nemici sia tra gli Arabi, che diffidavano della sua amicizia con funzionari francesi, che tra i Francesi, che la sospettavano di spionaggio. Ma gli scritti della corrispondente, e della viaggiatrice, i suoi reportage, i ritratti di persone e paesaggi, sono documenti eccezionali: in quanto donna, poté vedere e conoscere aspetti della vita di quei paesi che ai viaggiatori maschi rimanevano inaccessibili. Scritti sulla sabbia, pubblicato in Italia agli inizi degli anni Novanta, è la cronaca della sua vita a partire dal momento in cui scelse di immergersi nel Sahara per "andare alla deriva", sottraendosi all'Occidente, al proprio tempo, alla famiglia: per specchiarsi nel deserto.
L’incontro in libreria avrà inizio alle ore 18.
L’ingresso è libero.
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