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C’è voluto più di un anno di lavori e sacrifici per ricomporre un importante simbolo della Grande Guerra. Grazie ad una convenzione con il Comune di San Nazario, il Gruppo Grotte Giara Modon, storico gruppo speleo di Valstagna, conosciuto per una grande propensione alle ricerche storico archeologiche ha magistralmente strappato alla vegetazione incolta e restaurato “La Grottella” . Il progetto consiste nel recupero dell’immobile vicino a Rivalta che ospitava un’osteria e che era importante per la sua collocazione tra la due prime linee del Fronte della I guerra mondiale.
Nella nuova linea del fronte, stabilizzatasi nel novembre del 1917 dopo il ripiegamento seguito al disastro di Caporetto, il Canale di Brenta costituisce un settore di grande vulnerabilità . Le forze imperiali, superando le sue difese, possono raggiungere la pianura e avvolgere alle spalle il grosso dell’esercito italiano schierato sul Grappa e sul Piave. Per evitare questa eventualità , fra gli ultimi mesi del ’17 e l’autunno del ’18, vengono apprestate grandiose opere difensive. Ben sette linee principali, scaglionate in profondità lungo tutto il Canale, collegano altrettanti sbarramenti di fondovalle con i capisaldi sulle alture ai fianchi. Tra questi lo Sbarramento della Grottella: da Col del Miglio ai roccioni di Costa Grigio.
Gli sbarramenti di fondovalle comprendono difese passive, come interruzioni stradali e fasce di reticolati, sorrette ai fianchi da poderose postazioni di fuoco in caverna e in trincea. Il settore, vista la sua importanza, fin dal novembre del 1917 è presidiato da più di ventimila uomini.
La Grottella
Il poderoso sistema difensivo italiano viene messo alla prova con l’ultima e disperata offensiva austro – ungarica, nel giugno del 1918. Dopo alcune ore di bombardamento preliminare, nella mattinata del 15 giugno le fanterie passano all’attacco. Uno dei maggiori successi è colto proprio sul Grappa, nella zona dei Colli Alti, sul fianco destro dello schieramento a difesa del Canale. Gli ungheresi, travolto il Col del Miglio, avanzano per qualche chilometro, fino a occupare il Col Moschin. Per evitare un avvolgimento alle spalle, le truppe a presidio dello sbarramento di Grottella arretrano sulla linea di San Gaetano. Il giorno dopo viene ripreso il Col Moschin e, successivamente, anche il Col del Miglio. Nel Canale, perciò, non sono necessari ulteriori ripiegamenti. Nei mesi estivi, anzi, una serie di piccole azioni permette la rioccupazione dello sbarramento di Grottella.
Verso la fine del 1918 in una grave crisi dell’Impero di Austria – Ungheria, l’ultima battaglia, l’offensiva italiana del 24 ottobre, si risolve con il collasso dell’esercito avversario. I reggimenti ungheresi, schierati di fronte allo sbarramento di Grottella, nella notte sul 30 ottobre abbandonano il fronte. L’Italia ha vinto la guerra. Dal giorno 3 maggio alle ore 16,00 in quasi concomitanza con l’Adunata Nazionale degli Alpini La Grottella sarà aperta al pubblico per le visite, all’interno è in allestimento un museo, ma in questa occasione funzionerà da frasca di ristoro per chi vorrà conoscere una parte della storia della Grande Guerra.
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