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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Io, Robot
Quando il futuro nasce a scuola: grazie a una nuova donazione della benefattrice Angela Mangano, vedova Alban, l’ITIS Fermi dispone di un braccio robotico antropomorfo per gli studenti di Meccanica e Meccatronica
Pubblicato il 27-05-2025
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Quando si vuole fare del bene, bisogna essere sempre pronti a dare una mano.
Questa volta è stato dato addirittura un braccio: un robot antropomorfo, la cui struttura e le cui articolazioni richiamano le caratteristiche anatomiche e riproducono i movimenti del braccio umano, utilizzabile per le più diverse applicazioni in campo industriale.
È il nuovo “collega” di lavoro degli studenti dell’indirizzo Meccanica, Meccatronica ed Energia dell’ITIS Fermi di Bassano del Grappa, che hanno l’onere e onore di poter interagire con un robot industriale in orario scolastico ancora una volta grazie a un atto di generosità.

Foto Alessandro Tich
Continua infatti la bellissima storia che vede protagonista la signora Angela Mangano, siciliana di origine e bassanese di adozione, vedova di Antonio Alban (1931 - 2018), l’illustre imprenditore bassanese che nel 1947 aveva fondato l’AGB e che è stato un grande estimatore dei tecnici diplomati all’ITIS Fermi, di cui aveva sempre apprezzato la preparazione e il loro contributo essenziale nell’azienda da lui fondata.
Un filo diretto che continua oggi nello spirito di solidarietà della moglie Angela, che ha “adottato” l’istituto superiore bassanese attraverso la donazione di strumenti e tecnologie al passo coi tempi e soprattutto con le richieste del mondo del lavoro.
Anche il braccio robotico è il frutto di una donazione della signora Angela, capace di cogliere le esigenze formative di questa fucina di tecnici specializzati per le aziende del territorio e di coniugarle al futuro.
“Antonio - scrive la targa di ringraziamento dell’Istituto Tecnico Industriale Statale posta alla base del robot - ha sempre avuto una particolare attenzione per i diplomati del nostro istituto riconoscendone le competenze professionali che la moglie Angela, con sensibilità e generosità, sostiene da tempo contribuendo all’innovazione tecnologica dei nostri laboratori.”
La donazione del braccio antropomorfo, quindi, è un’ulteriore e concreta espressione di un abbraccio filantropico nei confronti della scuola.
Il robot donato all’istituto “Enrico Fermi” è Made in Japan, prodotto dalla Mitsubishi.
Ha sei gradi di libertà (tecnicamente non so cosa siano ma piacerebbe averli anche a me) ed è completato da un software che ne permette la gestione a distanza e la programmazione dei movimenti.
Non si tratta di un simulatore o di un modello didattico ma è una vera macchina industriale la cui integrazione con altri sistemi produttivi non solo è possibile ma è già in cantiere.
Grazie al braccio robotico di avanzata concezione, gli studenti dell’ITIS possono così acquisire importanti competenze che saranno utilissime nel mondo del lavoro e nella fattispecie nel campo dell’automazione industriale.
Ma non è tutto: perché i ragazzi dell’indirizzo Meccanica, Meccatronica e Energia hanno anche dato il loro personale contributo alla realizzazione della componentistica “hardware” a supporto del robot.
Si tratta di una “scatola” posta al di sotto dell’automa che comprende, tra le altre cose, due magazzini per i pezzi grezzi e per i pezzi finiti dopo l’intervento del braccio robotico e due morse ad attivazione pneumatica (spero di aver scritto giusto nei miei appunti) e che costituisce anche una barriera di protezione del robot dall’ambiente esterno.
Oltretutto, i componenti sono stati realizzati dagli studenti con il tornio a controllo numerico, pure fabbricato in Giappone, donato alla scuola da Angela Mangano nel 2022.
Tutto tornia, pardon tutto torna utile.
Al Fermi, tuttavia, pensano già avanti: in futuro la gabbia di protezione del compagno di scuola robotico non sarà più fisica ma virtuale e invisibile, tramite un sistema di laser scanner.
Sembra quasi la sceneggiatura del prossimo ed ennesimo episodio di Mission: Impossibile, con Tom Cruise catapultato al Centro Studi.
Ma all’ITIS di Bassano, evidentemente, molte cose diventano Possible.
La presentazione della nuova donazione avviene nell’Aula Sistemi dell’istituto, dove dallo scorso febbraio il robot è già a disposizione degli studenti delle classi quinte dell’indirizzo di Meccanica e Meccatronica che quest’anno, tanto per non farsi mancare nulla, dovranno anche sostenere l’Esame di Stato e che per primi si stanno cimentando nella programmazione del braccio robotico e nel suo impiego.
A partire dal prossimo anno scolastico - come anticipa il prof. Giuliano Zatta, docente di Meccanica dell’ITIS e “mentore” di Angela Mangano riguardo alle macchine e alle strumentazioni di cui l’istituto necessita - tutte le classi dell’indirizzo avranno l’opportunità di imparare a interagire con il robot, per un intero mese ciascuna.
Veniamo accolti in aula dai ragazzi delle classi 5° M e 5° BM.
All’ingresso di Angela Mangano, accompagnata dal dirigente scolastico dott. Mauro Lago, dal prof. Zatta e da alcuni suoi amici e conoscenti (compreso Fabio Comunello, presidente della Fattoria Sociale Conca d’Oro, di cui la signora Mangano è pure benefattrice), gli studenti si alzano tutti in piedi.
So che a scuola è una cosa normale, ma è sempre un momento bello e significativo.
“Ringraziamo Angela Mangano - esordisce il dirigente scolastico Lago - per questa importante donazione che consente ai nostri ragazzi di massimizzare il più possibile le competenze per proseguire gli studi o per entrare nel mondo del lavoro.”
“La scuola - continua il preside - vive e progredisce grazie al buon cuore di persone come la signora Angela e alla sua presa di coscienza, come cittadina, che le scuole sono in difficoltà.”
“Mio marito Antonio ripeteva che è difficile andare avanti se non si hanno i mezzi più avanzati e più all’avanguardia per poter lavorare - afferma la signora Mangano rivolgendosi agli studenti -. Quindi, nel suo ricordo, io sono felice di offrirvi qualcosa di più nella vostra futura carriera.”
Applausometro alle stelle.
Ma ecco che arriva il momento clou: rimaniamo tutti Fermi e attenti a seguire la dimostrazione di alcune operazioni con il robot, interamente gestita dai ragazzi.
Quattro studenti delle quinte - Davide, Andrea, Matteo e ancora un Andrea - mettono in funzione il braccio-automa, che viene controllato al computer (con un software dedicato a tre tipologie di programmazione), spiegandone a turno le funzionalità e caratteristiche.
Sono molto seri, calati nel ruolo e mi colpisce la loro preparazione.
“Il vantaggio del robot - spiega uno di loro - è che è più veloce e preciso del braccio umano per operazioni noiose e ripetitive. Con le pinze ad attivazione pneumatica può ad esempio eseguire una verniciatura, una saldatura o una fresatura su materiali leggeri.”
Rimango incantato.
Ed eccolo qua, il nostro braccio robotico giapponese programmato ed azionato dai ragazzi: con la sua pinza afferra e sposta una scatola di metallo, poi “prende in mano” dei cilindretti metallici e li colloca nei morsetti di lavorazione, prima a velocità più ridotta e poi a ritmo più sostenuto.
La prova “Io, Robot” viene superata a pieni voti.
Terminata la dimostrazione, la signora Angela regala ad ogni studente delle due classi una copia del numero de L’Illustre Bassanese dedicato alla figura di suo marito Antonio Alban, per perpetuarne il ricordo anche tra le giovani generazioni.
E così, la generosità nei confronti dell’ITIS “Enrico Fermi” di questa donna di grande energia e di immediata empatia ricomincia da tre: dopo l’elargizione di sei avanzate postazioni PLC (Programmable Logic Controller) di meccatronica nel 2019 e dopo la donazione del tornio a controllo numerico Mazak QTE 100-M nel 2022, ora è la volta del robot antropomorfo Mitsubishi Electric a sei gradi di libertà, beato lui.
Foto di gruppo finale in modalità Champions League di Angela Mangano Alban attorniata da tutti gli studenti delle due classi coinvolte nell’incontro.
Complimenti ragazzi.
È stata davvero una mattinata molto piacevole, istruttiva e costruttiva.
A proposito: durante la dimostrazione delle operazioni con il braccio robotico, uno degli studenti lo ha costantemente tenuto d’occhio tenendo in mano un dispositivo in grado anch’esso di controllare il robot a distanza e dotato di un bottone rosso per bloccare l’automa, all’occorrenza.
Il dispositivo si chiama “teach pendant”.
Pronuncia: “tich pendànt”.
Non so perché, ma mi suona familiare.
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