Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 14-06-2025
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Un lieto ritorno, domenica 15 giugno, per Csaba dalla Zorza, scrittrice che ha pubblicato 23 libri di cucina, esperta di buone maniere che aprirà l’ultima giornata di Resistere 2025 alla Libreria Palazzo Roberti presentando il suo primo romanzo. A conversare con lei sarà Chiara Valerio, scrittrice, traduttrice ed editor, anche il suo un lieto ritorno in città.
La chiusura della rassegna, al Castello degli Ezzelini, alle ore 18.45, sarà affidata allo psichiatra Vittorino Andreoli, sul palco in veste di autore di: L’ira funesta (Solferino Editore). Andreoli, nel suo saggio uscito a gennaio, si interroga sul perché siano così aumentati i comportamenti aggressivi e violenti contro persone e cose, e in un affondo tra passato e presente ci invita a ragionare sulle cause delle dinamiche distruttive che permeano la cronaca nel mondo odierno.
L’esordio in veste di scrittrice di romanzi di Csaba sa già dalla premessa di buone maniere.
Csaba dalla Zorza (foto Francesco Dolfo)
“Il mio romanzo si intitola La governante. Quelle che seguono qui sotto sono le prime righe, due pagine che precedono il primo capitolo e che sono l'inizio e la fine della storia, al tempo stesso. Poi la scena torna indietro a 30 anni prima”.
Un mare di commenti – è il caso di dirlo, visto che tra le parole scelte fa la sua comparsa la serenissima Venezia – segue queste frasi nel sito ufficiale di Csaba dalla Zorza, che presenta così il suo “quasi” primo romanzo (“quasi” riportato alla lettera) edito da Marsilio. Poi vengono citati l’Orient Express e la Francia, le note della guerlinade nel profumo, servizi da tè in porcellana, si segue nel suo incedere nel tempo una donna di novant’anni che guardano ancora tutti, uomini e donne, affascinati dalla sua eleganza, tra le mani un misterioso e prezioso quadernetto nero: gli ingredienti sono tutti a tono, per parlare anche dell’autrice e delle sue passioni. Il nostro "a tu per tu" con Csaba dalla Zorza.
Il rapporto con il pubblico, in questo caso con i lettori: quanto è importante? Esiste un personaggio che è Csaba nel romanzo?
Il mio rapporto con i lettori è fondamentale – da 21 anni scrivo libri (di cucina) e pubblico sul mio sito, raggiungendo oggi circa 15 milioni di contatti ogni mese. Scrivo e rispondo sempre io: essere me stessa è fondamentale. Nel romanzo, forse è scontato, la mia parte è quella della governante. Non è un’autobiografia, ma io e lei abbiamo molti punti in comune, a partire dal lavoro e dalla passione per le cose fatte bene.
L’ambiente in cui ci si muove nelle prime pagine parla di lusso, ma lo stile non è questione di possibilità economiche. O no?
L’ambiente non è quello del lusso, è quello borghese di una famiglia in cui i coniugi sono professionisti, entrambi sessantenni, e possono disporre di un buon reddito. Il lusso per la governante si rivela presto essere un’altra cosa che non è il denaro, ma il tempo. Che rivendica per sé con la sua scelta, proprio nel primo capitolo.
Un amore per l’armonia è leggibile in tutti i suoi progetti e lavori. Da dove nasce? Ricorda il primo oggetto che l’ha affascinata?
Mi piace l’ordine, sono del segno della Vergine, in un certo senso l’armonia delle cose mi conforta e tranquillizza. L’estetica è parte dell’arte, si crea semplicemente considerando cose che per molti sono dettagli, spesso insignificanti. Il primo oggetto che mi ha affascinato non lo ricordo. Probabilmente però sarà stato un libro. Li colleziono da prima di imparare a leggere.
Cosa pensa del rapporto delle donne con il passare degli anni? Una relazione difficile. Del resto, un sogno, che donne e uomini guardino incantati una novantenne, pur se elegantissima nel suo incedere.
Io sono a favore dell’invecchiare – consideriamo sempre che l’alternativa sarebbe morire giovani. Credo che una donna possa essere affascinante anche con le rughe e con un ovale non più tonico. Il fascino della mia governante è nel suo modo di fare, nello sguardo, nel suo portamento. E nella profondità della sua anima, che esce attraverso ciò che dice e ciò che fa. Un gesto elegante non ha nulla a che vedere con gli anni. Anzi, è più facile che migliori con il tempo. Come un buon vino.