Ultimora
23 Apr 2024 19:58
Milano Cortina: 2023 in rosso per 33,7 milioni
23 Apr 2024 19:27
Fincantieri e Ncl celebrano il varo di Norwegian Aqua
23 Apr 2024 17:03
Vicentino ucciso 12 anni fa in Brasile, in quattro a processo
23 Apr 2024 15:59
Donna muore in uno scontro frontale nel vicentino
23 Apr 2024 16:00
Venezia, in vendita dai tabaccai voucher per contributo d'accesso
23 Apr 2024 14:47
Dall'Arena un podcast sulle figure femminili dell'Opera
23 Apr 2024 23:18
Coppa Italia, Lazio-Juve 2-1 i bianconeri vanno in finale vittoria triste per la Lazio LA CRONACA
23 Apr 2024 21:36
Pandoro Balocco-Ferragni, per il giudice ci fu l'inganno
23 Apr 2024 21:13
++ Vigilanza si spacca su audizione Corsini e Bortone ++
23 Apr 2024 21:02
Il tribunale civile sul caso Balocco-Ferragni: 'Pratica scorretta'
23 Apr 2024 20:46
Emiliano vara un mini rimpasto, tre nuovi assessori
L'attività tipografica di Bassano è legata al nome dei Remondini. Giovanni Antonio Remondini (Padova 1634-1711) fondò la tipografia, che riuscì col tempo ad accentrare gran parte della produzione letteraria popolare, cui aggiunse quella iconografica. Nel '700 possedeva 18 macchine tipografiche, 24 torchi per la stampa in rame e 2 per le carte a fiori, 4 cartiere e una fonderia di caratteri. La sua produzione, detta "i santi dei Remondini", era diffusa in tutta Europa, compresa la Russia, e in America con didascalie in latino e italiano, francese, spagnolo, tedesco, slavo, greco, russo e così via a seconda dei vari paesi in cui veniva diffusa. Divenne tanto popolare da destare i timori dei due principali centri di produzione dello stesso genere, Augusta e Parigi, al punto che l'Accademia delle Arti Liberali di Augusta querelò i Remondini per plagio, ma con scarsi risultati.
Verso la metà del '700, cioè nel periodo di massimo splendore, la ditta aveva alle sue dipendenze più di 1.000 "tesini" (ambulanti di Castel Tesino) che vendevano le sue immagini sacre, cavalleresche, le "quattro stagioni", le "sette meraviglie del mondo", le carte da gioco, i soldatini da ritagliare e incollare, i ritratti, le ventole, i calendari... Produceva pure la carta da parati a colori detta carta di Varese. I Remondini utilizzarono via via i più moderni ritrovati della tecnica della stampa: nell'800 adoperarono la litografia, diffusero stampe dipinte a mano, usarono la policromia per impressione, la colorazione a spugna. La tipografia venne chiusa nel 1861. La raccolta Remondini, donata al Museo Civico, comprende 8.522 incisioni "nobili" e 20.000 stampe, fra cui incisioni rarissime o uniche come la "Fontana d'amore", che illustrano tutta la storia dell'incisione da Maso Finiguerra al secolo XIX.
Le case Remondini in Piazza Libertà
Il 24 aprile
- 24-04-2023Quartiere XXV Aprile
- 24-04-2023Schianto nella notte, muore noto esercente
- 24-04-2023Suap Maestà
- 24-04-2022Very Well
- 24-04-2021Due volti e due misure
- 24-04-2021Canone inverso
- 24-04-2020Bandiera bianca
- 24-04-2019Sono scacchi nostri
- 24-04-2019Territori del Voto
- 24-04-2018Sancta Sanctorum
- 24-04-2018Il chiodo nel legno
- 24-04-2017Passaggio di testimone
- 24-04-2016Vienna Calling
- 24-04-2016Attrazione turistica
- 24-04-2016Bernardi senza censura
- 24-04-2014Aria nuova al Museo
- 24-04-2014Patricia Zanco porta in scena il Vajont
- 24-04-2013Tamara for president
- 24-04-2013Filippin: “Letta, l'uomo giusto per rilanciare il dialogo”
- 24-04-2012“Le Politiche del Lavoro”: conferenza a Rosà con Donazzan e Martini
- 24-04-2012Un premio a Etra per la “rete informatica ecosostenibile”
- 24-04-2012Romano d'Ezzelino: oltre 1 milione e 300mila euro di avanzo di amministrazione
- 24-04-2012Tre ricette per l'economia di Rosà
- 24-04-2010A “La Bassanese” si parla del Diavolo
- 24-04-2009Incontro senza censura con Maurizio Pallante