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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Per chi suona la campagna
Analisi del risultato e della campagna elettorale dei candidati sindaci di Bassano: Roberto Campagnolo
Pubblicato il 12-06-2024
Visto 31.736 volte
Tu chiamale se vuoi previsioni.
Fin da prima dell’inizio della campagna elettorale vera e propria, il nome di Roberto Campagnolo era indicato dalla Vox Populi come sicuro al ballottaggio.
Una previsione, per la verità, non difficilissima: col centrodestra spaccato in tre tronconi (Pavan versus Finco versus Marin) era cosa certa che si andasse al secondo turno ed era altamente probabile che uno dei due contendenti fosse il candidato sindaco del centrosinistra.

Roberto Campagnolo (foto Alessandro Tich)
Campagnolo non ha fatto che confermare le attese e lo ha fatto con una campagna elettorale ben studiata e intelligente, al punto da risultare con la sua squadra (Partito Democratico, Europa Verde - Bassano per Tutti con Retinò, Movimento 5 Stelle, Bassano Passione Comune) al primo posto tra le preferenze degli elettori: 5.675 voti di coalizione, pari al 28,47%.
Soprattutto, è riuscito ad azzerare l’immagine che si portava dietro, di cui è stato a lungo prigioniero e che poteva ostacolarne l’ascesa, di vicesindaco di quell’amministrazione Poletto uscita con le ossa rotte alle amministrative di cinque anni fa.
La sua coalizione ha dato l’impressione di essere coesa non solo a parole e a tutte le liste che la compongono lui ha dato spazio e libertà di iniziativa, partecipando anche a buona parte degli incontri delle stesse con la stampa ma senza mai imporsi e intervenendo, semmai, per le considerazioni conclusive.
Questa è stata la prima mossa strategica ben riuscita: perché è il candidato sindaco che richiama l’attenzione ma sono le liste, catalizzatrici di preferenze, che raccolgono i consensi.
Non tutti i suoi competitor, come vedremo nei prossimi editoriali, hanno fatto così.
L’aspirante primo cittadino della coalizione progressista ha messo in chiaro il suo metodo di comunicazione con la cittadinanza ancora in una delle sue prime conferenze stampa (vi ricordate? “Roberto Tell”) nel mese di marzo, quando la sua alleanza elettorale era ancora limitata al Partito Democratico e a Bassano Passione Comune.
E cioè, per ogni punto del programma, l’indicazione di quanto sia fattibile, economicamente sostenibile, in che modo finanziabile e realizzabile in quanto tempo.
Presentando un mese dopo il suo “claim” elettorale (“Bassano è di più”) ha parlato in conferenza stampa con un oggetto appoggiato sul tavolo: “il megafono che è a disposizione anche del cittadino, se qualcuno vuole dire qualcosa ad alta voce”.
Quel megafono lo avrebbe accompagnato in tutte le “passeggiate nei quartieri” organizzate dalla sua coalizione per incontrare on the road la cittadinanza. Perché è anche sulla strada che si incrociano le carreggiate del consenso.
È stato anche l’unico, tra i cinque candidati sindaci, ad uscire dai binari dell’organizzazione di eventi esclusivamente legati a scopi elettorali.
Certamente la bella passeggiata all’Oasi Gemma in un sabato pomeriggio di metà aprile non è stata priva di messaggi nella prospettiva della futura amministrazione e ha visto anche la partecipazione di candidati e di aficionados d’area politica, ma è stata innanzitutto un’occasione di aggiornamento all’aria aperta sul problema dei Pfas rilevati a San Michele, a cui dovrà far fronte il prossimo sindaco di Bassano, chiunque esso sia.
In generale, quella di Roberto Campagnolo è stata una campagna elettorale pacata e costruttiva, salvo qualche frecciata nell’ultimo miglio all’amministrazione uscente, anche nel finale del confronto da tutto esaurito tra i cinque candidati sindaci organizzato da Bassanonet in Sala Da Ponte.
Ha evitato però di basare la sua comunicazione sull’attacco al governo cittadino di Elena Pavan, come fatto invece da qualcun altro, e alla fine questa impostazione equilibrata ha pagato.
C’è stato però un preciso momento in cui la coalizione di centrosinistra ha preso una consistenza tale da far concretamente presagire un soddisfacente risultato alle urne al primo turno, in rapporto anche e soprattutto allo spezzettamento del centrodestra.
È accaduto il 19 aprile, il giorno in cui è avvenuto l’Incontro di Teano davanti alla Scuola Mazzini tra Roberto Campagnolo e Paolo Retinò, fino ad allora candidato sindaco della coalizione autonoma di sinistra Bassano per Tutti - Europa Verde, per l’annuncio del “passo a lato” di quest’ultimo e della confluenza del suo gruppo nell’alleanza per Campagnolo.
Con l’ingresso dei Retiniani (7,5% di consensi alle urne) il raggruppamento progressista ha acquisito la fascia di elettorato maggiormente sensibile ai temi della giustizia sociale e della giustizia ambientale, comunque già condivisi dai valori fondanti della coalizione.
Un discorso a parte merita infine il Partito Democratico, che a Bassano in questi cinque anni di amministrazione di centrodestra è rimasto rinchiuso nello sgabuzzino.
Il PD ha trascinato il risultato di coalizione con il 12,15% (2.422 voti), seconda lista più votata dopo è il Momento. Un esito inferiore rispetto al voto per il Partito Democratico in città alle europee (3.956 voti, 19,24%) ma non una fuga da Alcatraz quale è stata quella degli elettori di Fratelli d’Italia alle europee nel passaggio alla scheda per le comunali.
La lista del PD non ha riscontrato picchi clamorosi di consensi personali (la più votata è Rosanna Filippin con 130 preferenze) ma una distribuzione omogenea di voti fra quasi tutti i 24 candidati. Anche questo è un segnale di coesione.
Una compattezza di partito che ha raggiunto l’apoteosi nella visita elettorale del presidente del Partito Democratico, governatore dell’Emilia-Romagna e capolista del PD alle europee nella circoscrizione Nord Est Stefano Bonaccini, protagonista dell’articolo più letto di Bassanonet dell’intera campagna elettorale (“Tortelli d’Italia”, oltre 45.200 visualizzazioni nel momento in cui sto scrivendo).
Nella conferenza stampa di Bonaccini con pranzo elettorale incorporato alla Rosina a Marostica, alla presenza dello stato maggiore Dem provinciale, colui che avrebbe poi ottenuto quasi 400.000 preferenze al voto europeo ha benedetto la candidatura a sindaco di Roberto Campagnolo a Bassano: “Se si vince qui è un bel segnale anche a Roma.”
Ovviamente a Bassano del Grappa nessuno ha ancora vinto niente, ma agli occhi dell’elettorato di centrosinistra sono tortelli che contano.
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