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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
I conti in rosso del Museo Civico
Il Museo di Bassano, nell'esercizio finanziario 2010, registra un passivo di oltre 1 milione e 600mila euro. Personale e attività museali le voci di spesa maggiori. Limitate capacità di entrata dai biglietti d'ingresso e dalle visite guidate
Pubblicato il 21-01-2011
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I dati sono ufficiali, pubblicati nel bollettino del bilancio dell'attività 2010 del Museo Biblioteca Archivio di Bassano distribuito alla cittadinanza in occasione della festa di San Bassiano.
Nell'esercizio finanziario 2010, il Museo Civico registra un passivo di oltre 1 milione e 600mila euro. Che è la differenza tra il totale delle uscite, pari a 2.319.909 euro, e il totale delle entrate, attestate in 686.082,12 euro.
Nell'opuscolo sono indicate anche le singole voci di spesa e di entrata.
Il Museo Civico di Bassano
Quasi la metà delle uscite, pari al 47%, è rappresentata dai costi del personale, che ammontano nell'anno a 1.082.999 euro. Un'altra grossa fetta di spese (30%) è costituita dalle “attività museali e culturali”, costate alle casse comunali 694.445 euro.
Seguono i costi di funzionamento - utenze varie e piccole manutenzioni - pari a 217.000 euro. E quindi, a ruota, le spettanze per la cooperativa di servizi di custodia e pulizia (149.631 euro), i contributi (83.200 euro), l'assicurazione delle opere d'arte (59.500 euro) e le attività di biblioteca (33.133 euro).
Sul fronte invece delle entrate, il 41% delle risorse è costituito da contributi da privati (283.000 euro) che superano gli incassi dei biglietti d'ingresso e delle visite guidate, che registrano un consuntivo di 222.885 euro.
Altri 108.825 euro sono giunti da contributi regionali, 54.095 euro dai proventi del bookshop e 17.275 euro da proventi vari (concessione spazi, fotocopie, riproduzioni ecc.).
Questa dunque l'elencazione dei dati, sui quali vanno fatte - in tutta franchezza - alcune doverose osservazioni.
E' vero: per tutte le istituzioni museali italiane, strozzate dai tagli al settore e alla cultura in generale, è un momento difficile. E va pure ricordato che il Museo, secondo la definizione corrente, è “un'istituzione permanente senza scopo di lucro”.
Non si pretende dunque - e ci mancherebbe altro - che l'istituzione di via Museo produca dei margini di esercizio.
Ma quanto meno, trattandosi di soldi pubblici, una gestione che riduca il più possibile le passività sarebbe un buon esempio di amministrazione.
E nel caso del Museo Civico di Bassano - istituzione primaria nella vita culturale della città - si tratta di un passivo a dir poco sorprendente. Nel quale i costi generali dell'apparato hanno un sopravvento totale sulla capacità di produrre entrate soprattutto con gli introiti dei biglietti e del bookshop, la vera cartina da tornasole dell'“appeal” di un museo cittadino nei confronti della cittadinanza stessa e dei turisti culturali.
Non è certo una situazione facile, soprattutto per un settore che per anni si è troppo adagiato sull'assistenza dei contributi pubblici, il cui rubinetto è sempre più secco.
E intanto l'assessore alla cultura Carlo Ferraro, nel suo intervento alla cerimonia di San Bassiano, ha sottolineato come “il Museo Civico dovrà sempre più confermarsi cuore pulsante della nostra attività culturale, in stretta collaborazione con l'assessorato ai lavori pubblici, con l'apertura della nuova ala - biblioteca.”
Da una parte le buone intenzioni, dall'altra la realtà delle cifre. Fosse un'azienda privata a presentare un bilancio così in rosso, il manager sarebbe già stato licenziato.
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