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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Da Bassano un aiuto ai genitori di Yara

La mamma di Milena Bianchi, Gilda Milani ed Elisa Pozza Tasca, referenti dell'associazione “Penelope”, hanno incontrato a Brembate i genitori della 13enne scomparsa. La notizia resa nota ieri sera nel corso di “Una serata per Milena”

Pubblicato il 08-12-2010
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Tra mamme di ragazze scomparse ci si capisce meglio.
Lo sa bene, suo malgrado, Gilda Milani Bianchi, mamma di Milena Bianchi - la ragazza bassanese scomparsa il 23 novembre 1995 a Nabeul, in Tunisia, e ritrovata cadavere, dopo un anno e mezzo di incessanti ricerche, nel marzo del 1997 - che oggi è l'attiva presidente della sezione veneta di “Penelope Italia”: l'Associazione Nazionale delle Famiglie e degli Amici delle Persone Scomparse, a sostegno e supporto dei famigliari delle persone “missing” in tutta Italia.
Dove una famiglia chiede aiuto, la risposta dell'organizzazione di “Penelope” è sempre pronta. Per questo venerdì scorso, 3 dicembre, Gilda Milani e Elisa Pozza Tasca, presidente nazionale di “Penelope” e già parlamentare, sono partite da Bassano per una trasferta-lampo a Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, dove hanno incontrato i genitori di Yara Gambirasio: la 13enne sparita nel nulla dal 26 novembre scorso e per la cui scomparsa era stato fermato nelle scorse ore, e quindi scagionato e rimesso in libertà per un errore di traduzione nelle intercettazioni telefoniche, un giovane marocchino residente nel Trevigiano.

Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate di Sopra (Bergamo) scomparsa il 26 novembre

L'incontro coi genitori di Yara, che hanno voluto parlare solo ed esclusivamente con le due rappresentanti di “Penelope”, si è svolto a porte chiuse nell'abitazione della famiglia, protetto dai clamori della stampa.
Gilda Milani ed Elisa Pozza Tasca hanno ricevuto dai congiunti tutte le informazioni utili per attivare la propria rete di contatti e fornito, a loro volta, il supporto tecnico di “Penelope” per aiutare la famiglia nelle procedure di ricerca e nel sempre problematico rapporto con le istituzioni dello Stato.
La notizia è stata resa nota ieri sera nel corso di “Una serata per Milena”: il concerto-evento in Sala Da Ponte, nel centro giovanile di Bassano, promosso dagli “Amici di Milena” in occasione dei 15 anni dalla scomparsa di Milena Bianchi.
La serata è stata allietata dall'applauditissima esibizione dei ragazzi della “Jacopo Vittorelli Band Orchestra”, diretti dalla prof.ssa Michela Battocchio e accompagnati dalla voce solista di Valeria Lanaro, ma è stata anche l'occasione di un intenso e commovente omaggio della comunità bassanese alla memoria di Milena e alla straziante vicenda vissuta all'epoca dai genitori, Gilda e Bertillo, e dalla famiglia.
Per la triste ricorrenza è stato realizzato e proiettato in sala un video - con spezzoni di telegiornali e di trasmissioni televisive dell'epoca - che ha velocemente ricostruito le fasi salienti della drammatica vicenda: dalla scomparsa di Milena e dalle prime incerte ipotesi sulla dinamica della sparizione, ai lunghi mesi delle incessanti ricerche in Tunisia da parte dei genitori e delle iniziative promosse in Italia dal Comitato per Milena, fino al tragico epilogo: con il ritrovamento del corpo della ragazza e la condanna del suo giovane amico tunisino Mounir Taieb Ben Salem, che aveva prima confessato l'omicidio per poi ritrattarlo, per un esito finale delle indagini a cui i genitori di Milena non hanno mai creduto e che lascia ancora aperti numerosi dubbi e interrogativi.
“Cinque anni fa, per i 10 anni dalla scomparsa di Milena, abbiamo pubblicato il libro che ripercorre la sua storia - da detto al microfono sul palco Elisa Pozza Tasca -. Oggi, per i 15 anni, abbiamo realizzato il video, presentato in questa serata. Ci diamo appuntamento fra cinque anni, per i 20 anni dalla scomparsa, perché Mounir, che è stato condannato a 20 anni per l'uccisione di Milena, sarà nuovamente libero. E noi vogliamo finalmente sapere da Mounir l'ultima cosa che non ancora non sappiamo, e che è la cosa più importante: quando è stata uccisa Milena, perché è stata uccisa e chi è stato ad ucciderla.”
Presenti, tra il folto pubblico di “Una serata per Milena”, anche alcuni rappresentanti delle delegazioni regionali dell'associazione “Penelope”, giunti appositamente da diverse parti d'Italia.
Tra questi anche Marisa Golinucci, presidente di “Penelope Emilia Romagna” e arrivata da Cesena, mamma di Cristina Golinucci, scomparsa a 21 anni di età nel 1992 dopo essere uscita di casa per andare al Convento dei Frati Cappuccini di Cesena e mai più, fino ad oggi, ritrovata.

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