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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Equilibrio stabile

Alla ex “Casa del Custode” del Tribunale di via Marinali la nuova sede del Circolo Giuridico Bassanese e dell’Organismo di Mediazione, gestito dall’Associazione Equilibrio. A metterla a disposizione è il Comune di Bassano, proprietario dell’immobile

Pubblicato il 14-12-2023
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Brassaï. L’occhio di Parigi

“Non è una reazione a Vicenza, non è una reazione a niente. È un servizio ai cittadini.”
Cito per prima la dichiarazione che è stata resa per ultima, per voce dell’avvocato Ana Uzqueda.
L’avv. Uzqueda è la formatrice e responsabile scientifica dell’Associazione Equilibrio di Bologna, nome completo Associazione Equilibrio & Risoluzione dei conflitti, nata nel 1996 quale prima associazione a livello nazionale dedicata allo sviluppo e alla creazione di sistemi extragiudiziali (e cioè al di fuori delle aule dei Tribunali) di risoluzione delle controversie. Un’attività di mediazione civile che da oggi ritrova casa a Bassano del Grappa.

Foto Alessandro Tich

Ma andiamo con ordine. Inteso come ordine dei fatti, e non come Ordine degli Avvocati.
Ci troviamo qui riuniti, tutti insieme appassionatamente, nella sede della ex “Casa del Custode” del vecchio Tribunale di Bassano in via Marinali, di fianco a Palazzo Antonibon e a pochi metri dalla Cittadella della Giustizia. Praticamente è in mezzo alle due sedi giudiziarie, quella soppressa e quella ancora vuota: è mediazione anche questa.
In questi locali, opportunamente riadattati e messi a disposizione dal Comune di Bassano del Grappa che ne è il proprietario, è stata ricavata la nuova sede del Circolo Giuridico Bassanese, “costola” operativa di quello che fu l’Ordine degli Avvocati di Bassano del Grappa - poi soppresso il 31/12/2014 a seguito della soppressione del Circondario Giudiziario di Bassano -, costituita nel 2012 per garantire la formazione e l’aggiornamento degli avvocati e dei praticanti, prima ancora che i crediti formativi diventassero obbligatori per la categoria professionale.
Ma c’è di più. Nella stessa sede è stato ricostituito ed è da oggi attivo l’Organismo di Mediazione, gestito dall’Associazione Equilibrio per il servizio di mediazione civile che viene messo in atto dai “mediatori”: una ventina di avvocati, tutti di Bassano, che sono stati formati nel 2012 dall’avvocato Uzqueda, che da allora svolgono il servizio sul territorio e hanno un’esperienza ultradecennale.
Ma prima di continuare, egregi lettori, dobbiamo farci un po’ di cultura in materia.

La mediazione civile, come dice la parola stessa, è un procedimento che mira all’accordo tra le controparti, prima che la controversia si trasformi in una causa che approda in Tribunale.
In altre parole, è un metodo di risoluzione delle controversie civili e commerciali che in maniera “creativa, riservata e professionale” (come da comunicato stampa diffuso per l’occasione) aiuta i cittadini a trovare soluzioni di reciproca soddisfazione, evitando così il ricorso ai Palazzi di Giustizia.
L’istituto della mediazione è regolato dal Decreto Legislativo 28/10 e il primo dei suoi molteplici vantaggi, come assicurano i mediatori, è quello di riuscire a costruire una soluzione di misura per la controversia pendente.
Inoltre, per legge la mediazione deve essere tentata in forma obbligatoria prima di avviare una causa specifica in diversi casi: dalle controversie in materia di condominio alle successioni ereditarie, dal risarcimento danni derivante da responsabilità medica e sanitaria alla diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità, dai contratti assicurativi e quelli bancari e finanziari e chi più ne ha più ne medi.
La mediazione è obbligatoria anche prima di iniziare una causa o un arbitrato, se è prevista in un contratto, nello statuto o nell’atto costitutivo di un’organizzazione pubblica o privata. Infine, durante una causa in Tribunale, anche il giudice può ordinare alle parti di intraprendere una mediazione.
Il problema era che l’Organismo di Mediazione nella nostra città era stato smantellato, in conseguenza alla soppressione del Tribunale di Bassano e dei suoi derivati.
Ora però - su impulso dei tre avvocati del Circolo Giuridico Bassanese Michela Dassiè, Antonio Mauro e Francesco Savio e con il convinto e totale supporto dell’amministrazione bassanese e del suo sindaco Elena Pavan - l’Organismo è rinato dalle sue ceneri e ha ritrovato il suo Equilibrio stabile.
Il nuovo Organismo è stato richiesto all’Associazione Equilibrio & Risoluzione dei conflitti, ente accreditato al Ministero della Giustizia per l’erogazione del servizio di mediazione civile e commerciale, allo scopo di “dare una risposta immediata ai cittadini, alle aziende e ai colleghi del territorio”.
Et voilà: la mediazione è servita. A Bassano cittadini possono usufruire del servizio in “modalità presenziale” (fantastica espressione in avvocatese per dire: “presentandosi di persona”) presso l’ex “Casa del Custode”, previo appuntamento, oppure in modalità telematica.

Elena Pavan, sindaco e avvocato, è l’immagine della radiosità. Ogni qual volta la giustizia bassanese recupera un pezzetto di territorio, lei s'illumina d’immenso.
Accade anche oggi in occasione della presentazione alla stampa della riattivata sede del Circolo Giuridico Bassanese e dell’altrettanto riattivato Organismo di Mediazione.
“Il Comune di Bassano - dichiara il sindaco - ha messo a disposizione questi spazi a fronte della richiesta del Circolo Giuridico che non ha mai gettato la spugna per l’istituzione del Tribunale della Pedemontana e che dopo vent’anni di attività era rimasto senza sede.”
Una sede messa a disposizione senza la necessità di chiedere autorizzazioni a Roma (o peggio ancora a Vicenza, aggiungo io) perché, come rimarca Elena Pavan, “questi sono spazi di proprietà comunale, al netto quindi del vincolo Giustizia”.
La presidente del Circolo Giuridico Bassanese avvocato Sara Merlo ringrazia pubblicamente il suo collega Antonio Mauro, che tanto si è adoperato per l’apertura “di questa sede ottenuta per gentile concessione dell’amministrazione comunale, adiacente alla Cittadella della Giustizia”.
Chiamato in causa (non causa giudiziaria), l’avvocato Mauro sottolinea come la riapertura di questa sede “da dieci anni disabitata” sia stata il frutto di “un bellissimo gioco di squadra”. “Grazie all’Associazione Equilibrio - aggiunge il professionista legale - qui dentro abbiamo anche una sede per la mediazione, che a seguito della Legge Cartabia è diventata una procedura obbligatoria per molti casi.”
Il dottor Roberto Cesarano, presidente di Equilibrio, ricorda come l’associazione di Bologna sia stata la prima in Italia a promuovere i sistemi ADR (Alternative Dispute Resolution - Risoluzione Alternativa delle Controversie). L’acronimo del giorno, dopo il DOCFAP di ieri per il documento sul Teatro comunale, è servito.
“Il nostro intento - conferma il presidente - è quello di contribuire con la nostra esperienza a dare risposte per i cittadini sul territorio.”
La formatrice e avvocato Ana Uzqueda a Bassano è di casa. Qui, nel 2012, arrivava da Bologna per formare i mediatori bassanesi e oggi è attorniata da diversi dei suoi ex allievi, pronti a riprendere servizio nell’Organismo di Mediazione riattivato.
“Qui - afferma con evidente orgoglio - ci sono i 20 mediatori storici di Bassano che hanno dato la loro adesione per svolgere la loro attività presso questa sede.”
“La mediazione ha una valenza sociale importante perché non si arrivi al conflitto - prosegue -. Noi lavoriamo con i cittadini, dando loro più spazio per l’ascolto e le relazioni.”
Poi l’avv. Uzqueda rivela un’ambizione supplementare: “Oltre alla mediazione civile, l’auspicio è che, con l’istituzione del Tribunale della Pedemontana, Bassano diventi il primo polo italiano della giustizia consensuale.”
Chiedo alla responsabile scientifica di Equilibro quale sia il “bacino geografico d’utenza” dell’Organismo di Mediazione. Risposta: “Tutte le persone che hanno una controversia nel Circondario Giudiziario del Tribunale di Vicenza.”
Sì, ho scritto e avete letto bene: “Tribunale di Vicenza”, quindi tutta la Provincia.
Ed è qui che la referente dell’associazione bolognese precisa alla fine, come da me riportato all’inizio di questo articolo, che l’apertura della sede “non è una reazione a Vicenza, non è una reazione a niente, è un servizio per i cittadini”.

Al termine della conferenza stampa, segue l’immancabile rito della foto di gruppo da consegnare alla storia. Quella che vedete pubblicata sopra. Anche se lo spazio del locale in cui ci troviamo non è, per usare un eufemismo, troppo ampio.
Da una parte sindaco, associazione, avvocati e mediatori che posano tutti in fila per farsi immortalare.
Dalla parte opposta il vostro umile cronista che con il suo umile smartphone cerca di inquadrarli tutti, evitando di far entrare nell’inquadratura gli altri smartphone e le telecamere delle Tv locali che in quello stesso momento stanno ovviamente facendo la stessa cosa.
La situazione logistica per scattare un’immagine decente è un po’ precaria e questa volta l’Equilibrio deve trovarlo il fotografo.

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