Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Redazione
Bassanonet.it
Pubblicato il 10-03-2021
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10 marzo 2020. Era un martedì ed è una data che, volenti o nolenti, rimarrà segnata negli annali. In quel giorno che cadeva esattamente un anno fa scattava infatti il lockdown. Ancora non si chiamava così, ma questo “inglesismo” sarebbe entrato ben presto nel nostro vocabolario quotidiano. La sera precedente, la misura della “chiusura totale” del Paese era stata annunciata in televisione dall'allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Dal giorno dopo avremmo fatto i conti con il primo provvedimento di quella che sarebbe stata una lunga serie di Dpcm, che avrebbero protratto l'obbligo per la popolazione di trattenersi in casa fino al 4 maggio.
A un anno di distanza non possiamo ancora riferirci a quella fase della nostra vita recente come a un triste cimelio del passato. Siamo ancora sotto assedio e sarebbe prossima la decisione da parte del governo che prevederebbe un nuovo lockdown generale nei fine settimana. Purtroppo - e non lo dico come argomento di consolazione - siamo già “vaccinati” a questo tipo di esperienza, già vissuta sulla nostra pelle. Il lockdown di marzo e aprile 2020 resta tuttavia indimenticabile - e a modo suo irripetibile - non solo per la sua durata prolungata, ma anche e soprattutto per il suo carattere di novità assoluta, che per la prima volta ci ha messo con le spalle al muro costringendoci a fronteggiare un'inedita concezione della nostra esistenza.
Uno scatto realizzato dal fotografo bassanese Mirco Vettore
Quelli dell'isolamento anti-Covid sono stati due mesi di strade deserte e di città vuote, di striscioni alle finestre, di lunghe code ai supermercati, di autocertificazioni, di mascherine ancora difficilmente reperibili, di bombardamenti di notizie sul contagio dalla mattina alla sera su quelle televisioni che la popolazione in clausura domestica non poteva fare altro che guardare. Il mondo stesso, travolto dagli eventi, ha presentato una nuova immagine.
È l'immagine che - a un anno esatto dall'inizio del lockdown - Bassanonet intende rievocare pubblicando una galleria di scatti realizzati a Bassano del Grappa dal fotografo bassanese Mirco Vettore, che in quei difficilissimi giorni si è preso l'iniziativa di immortalare il singolare e spettrale vuoto della città in quarantena. Una straordinaria testimonianza fotografica, che dalla cronaca si consegna alla storia.