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Alessandro Tich
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Buon compleanno Nanda
100 anni fa nasceva Fernanda Pivano, eterna ragazza della cultura, amica e traduttrice di Ernest Hemingway. Villa Ca' Erizzo Luca a Bassano le dedica due serate di cultura e di spettacolo. Sarà l'unico evento in Italia nella ricorrenza
Pubblicato il 06-07-2017
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“Non ci sarebbe Hemingway se Hemingway non fosse stato nel Veneto e a Bassano e non ci sarebbe Hemingway se non ci fosse stata Fernanda Pivano.”
Giandomenico Cortese, curatore scientifico del Museo Hemingway e della Grande Guerra a Villa Ca' Erizzo Luca a Bassano del Grappa, sintetizza con queste parole il filo rosso che unisce idealmente la nostra città all'imminente appuntamento sul calendario: il prossimo 18 luglio ricorrerà infatti il centesimo anniversario della nascita di Fernanda Pivano (Genova, 18 luglio 1917 - Milano, 18 agosto 2009), traduttrice e scrittrice, giornalista e critica musicale, l'eterna ragazza della cultura che con il suo amore per la Beat Generation portò l'America in Italia.
Sul fatto che l'embrione dell'Hemingway romanziere si sia generato nel Veneto e a Bassano del Grappa - dove nel 1918 il futuro Premio Nobel per la Letteratura, allora 18enne, soggiornò a Villa Ca' Erizzo come autista volontario della American Red Cross negli ultimi mesi della Grande Guerra - non ci sono dubbi.

Ernest Hemingway con Fernanda Pivano (fonte immagine: corriere.it)
Lo ha riconosciuto anche il nipote John Hemingway, che proprio a Bassano quasi tre anni fa aveva dichiarato, riguardo alla carriera da scrittore del suo illustre nonno: “Probabilmente tutto è cominciato qui. Qui mio nonno ha visto la guerra, che ha avuto su di lui un impatto straordinario. Qui era convalescente dopo essere stato ferito, rischiando di morire, da una granata austriaca sul Basso Piave, di cui gli era rimasta la cicatrice sulla gamba. In questo Paese ha visto una cultura latina che era molto diversa e molto più vecchia della sua, ha visto cosa voleva dire l'importanza della famiglia in Italia, ha imparato bene anche la lingua italiana e ha riflettuto sull'arte, sulla guerra, sulla morte. Non è successo in Francia, in Spagna o a Cuba, ma in questa città.”
Ma Ernest Hemigway “esiste” nella cultura italiana grazie a Fernanda Pivano: questa donna avventurosa e controcorrente che oltre ad essere sua grande amica è stata la sua traduttrice ufficiale. Fu il grande romanziere dell'Illinois a volerla conoscere a Cortina d'Ampezzo, impressionato dal suo eroismo quando fu arrestata e interrogata dalle Ss per la traduzione di “Addio alle Armi”, accusata di vilipendio alle forze armate per aver reso in lingua italiana il racconto della disfatta di Caporetto. Tra i due nacque un rapporto speciale: tredici anni di gite, incontri, lettere e conversazioni e poi oltre cinquanta di ricordi, dopo il suicidio dello scrittore nel 1961. Con un unico rammarico da parte di lei: quello di “non esserci mai andata a letto”, come amava dire scherzando.
Ma quella della Nanda nazionale è stata tutta una vita all'insegna dei grandi incontri artistici e umani. Dalla bocciatura alla maturità assieme a Primo Levi con Cesare Pavese come insegnante - che sarebbe poi diventato suo mentore e successivamente anche spasimante - fino alla seconda giovinezza a fianco dei maggiori cantautori italiani, tra cui un certo Fabrizio De André. Frequentò e tradusse Jack Kerouac, Allen Ginsberg, Gregory Corso e molti altri e - soprattutto - fu la prima a tradurre in Italia, nel 1943, l'Antologia di Spoon River di Egdar Lee Masters.
La figura di Fernanda Pivano, nel centenario della nascita, sarà ora ricordata in una due giorni di eventi intitolata “Buon compleanno Nanda” e in programma venerdì 14 e sabato 15 luglio nella Cappella Mares di Villa Ca' Erizzo Luca, come annunciato oggi in una conferenza stampa convocata nello stesso oratorio della villa sul lungobrenta Hemigway, con l'intervento del curatore scientifico Giandomenico Cortese e di Alberto Luca per la Fondazione Luca. Sarà l'unico evento in Italia organizzato in occasione della ricorrenza.
Si inizia venerdì 14 con una serata introduttiva, a ingresso libero (posti limitati su prenotazione) e con inizio alle 19, a cura di Federica Augusta Rossi, blogger del premio letterario Comisso. Interverrà Guido Guerrera, giornalista, scrittore e amico della stessa Pivano di cui sta curando una nuova biografia. “Ripercorreremo le vicende professionali e personali di Fernanda Pivano - anticipa Federica Augusta Rossi -. Una donna coraggiosa, in un mondo a quel tempo fatto tutto di uomini.”
Sabato 15 luglio sarà invece di scena lo spettacolo teatrale “Dormono tutti sulla collina” a cura di Teatro Spettacoli con Maura Pettorusso e musiche di Fabrizio De André eseguite da Daniele Filosi, Massimo Lazzeri e Claudio Zanna (ingresso 8 euro interi, 5 euro ridotti, posti limitati su prenotazione).
“Lo spettacolo - spiega Daniele Filosi, che è anche il manager della compagnia teatrale - rievoca la vita e le vicende di Fernanda Pivano e i suoi incontri, a partire da Cesare Pavese e fino a Hemingway, passando per l'Antologia di Spoon River.” “Fernanda Pivano - continua Filosi - è stato un ponte tra la cultura americana del suo tempo e la cultura italiana e ha contribuito a diffondere al massimo tanti autori americani. “Dormono tutti sulla collina” è un monologo al femminile con intermezzi musicali tratti da “Non al denaro non all'amore né al cielo”, l'album di Fabrizio De André ispirato ad alcune poesie della Antologia di Spoon River tradotte dalla Pivano.”
Sarà dunque un weekend diverso dagli altri a Bassano del Grappa. Nel nome di una eterna ragazza che ha guidato gli italiani alla scoperta dell'America.
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