Ultimora
26 Nov 2025 18:40
Milano-Cortina, accesa ad Olimpia la fiaccola dei Giochi
26 Nov 2025 17:27
Ciclista muore dopo scontro con auto nel Bellunese
26 Nov 2025 17:18
Scontro auto-autobus, un morto e un bambino di due ann ferito
26 Nov 2025 13:38
Frode fiscale, sequestrati 33 milioni di euro e 34 indagati
26 Nov 2025 12:43
A Padova diagnosi precocissime per il tumore al polmone
26 Nov 2025 12:39
Biennale: Wang Shu e Lu Wenyu direttori artistici Architettura
26 Nov 2025 21:14
Sparatoria vicino alla Casa Bianca, colpite almeno tre persone
26 Nov 2025 20:59
++ Sparatoria vicino a Casa Bianca, diverse persone colpite ++
26 Nov 2025 20:56
Champions League: in campo Atletico Madrid-Inter DIRETTA
26 Nov 2025 20:58
Champions League, in campo Eintracht Francoforte-Atalanta DIRETTA
26 Nov 2025 20:26
Per la manovra si cerca un miliardo, sale l'Irap sulle banche
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
L'ombra della 'Ndrangheta a Bassano
Sei arresti e sequestro di beni per oltre 20 milioni nella nuova tranche della maxi operazione contro la 'Ndrangheta “Aemilia” della DDA di Bologna. Tra le società sequestrate anche un'impresa edile con sede in via Villaraspa in città
Pubblicato il 16-01-2016
Visto 5.530 volte
L'ombra della 'Ndrangheta a Bassano del Grappa.
C'è anche una società con sede nella nostra città tra i beni sequestrati per ordine del Gip del Tribunale di Bologna - su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna - nell'ambito della nuova tranche della maxi indagine “Aemilia”, che ha consentito di individuare e disarticolare una consorteria della 'Ndrangheta operante in Emilia, dalla spiccata capacità imprenditoriale e di infiltrazione in vari settori dell'economia locale.
Si tratta dell'impresa edile “Tmc Srl”, con sede in via Villaraspa 6 nella zona di Largo Parolini in città. Secondo gli inquirenti, era una delle ditte utilizzate dall'organizzazione per ripulire e riciclare denaro proveniente da attività illecite di stampo mafioso.
Fonte immagine: reggio2000.it
Il provvedimento è stato eseguito ieri, nel contesto dell'esecuzione di sei ordinanze di custodia cautelare e decreti di sequestro preventivo nei confronti di altrettanti indagati e società di capitali.
La nuova operazione, che ha visto impegnati decine di carabinieri del Comando Provinciale di Modena e di finanziari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cremona, ha consentito di porre sotto sequestro beni in Emilia Romagna, in Calabria e appunto in Veneto.
Il primo troncone dell'indagine aveva già portato, il 28 gennaio dello scorso anno, all'arresto di 117 persone; a 224 indagati complessivi, rinviati a giudizio o che hanno richiesto di essere giudicati con rito abbreviato e al sequestro di beni e società per un valore totale di quasi 500 milioni di euro.
Il valore dei beni sequestrati nel blitz di ieri, riconducibili alle sei persone arrestate, ammonta invece a oltre 20 milioni. Dei sei destinatari dei provvedimenti restrittivi, cinque si trovano già in carcere perché ritenuti i vertici dell'organizzazione, o persone a loro vicine.
Tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare, spiccano i nomi degli imprenditori di origine calabrese Giuseppe Giglio e Palmo e Giuseppe Vertinelli, fratelli, già arrestati nel corso delle precedenti tranche dell'indagine e attualmente imputati nel processo “Aemilia” quali esponenti del sodalizio ‘ndranghetistico emiliano.
Le indagini hanno consentito di accertare che gli indagati, sino alla primavera del 2015, avevano eluso le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione per salvaguardare i patrimoni di provenienza illecita di cui gli stessi sono titolari occulti, rendendosi responsabili del trasferimento fraudolento di beni mobili ed immobili, mezzi e quote societarie intestandole fittiziamente a prestanome. Il tutto con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare l’attività della associazione di stampo mafioso di appartenenza. In tale contesto è emerso anche il ruolo di compiacenti professionisti, tra i quali il commercialista crotonese Donato Agostino Clausi, già arrestato nel gennaio 2015 e nuovamente destinatario di provvedimento cautelare.
Tra i beni sequestrati, oltre ad alcune società aventi sede nelle province di Crotone, Parma, Verona e Vicenza (appunto la “Tmc Srl” di Bassano del Grappa, unica società correlata all'organizzazione individuata e sequestrata nella nostra provincia), figura anche un agriturismo del crotonese, del valore di diversi milioni di euro, gestito da Francesco Giglio, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, padre di Giuseppe Giglio, detto “Pino”, attualmente recluso in regime di art. 41 bis.
Il 26 novembre
- 26-11-2024In brolo di giuggiole
- 26-11-2024Cav-oli amari
- 26-11-2024Le belle statuine
- 26-11-2023Nastro del Ciel
- 26-11-2023Discorsi da ascensore
- 26-11-2021Caro Babbo ti scrivo
- 26-11-2019Un Natale da Leon
- 26-11-2018Pronti...Via!
- 26-11-2015Attenti al Gufo
- 26-11-2015Su il sipario
- 26-11-2013Carichi sospesi
- 26-11-2012La speranza di Prisca
- 26-11-2012Marostica, arrivano i 5 Stelle
- 26-11-2012Novecento Italiano: compri al Mercatino di Natale ed entri in mostra con lo sconto
- 26-11-2012Premio per tesi di laurea in Fisica “Valentino Baccin”, pubblicato il bando di concorso
- 26-11-2011La piccola grande donna
- 26-11-2010Finco si dimette, è polemica
- 26-11-200925 Novembre: giornata internazionale contro la violenza sulle donne
- 26-11-2009Rabbia silvestre,vietata la circolazione dei cani sul Massiccio del Grappa
- 26-11-2009Bassano accoglie l'albero di Natale
Più visti
Elezioni Regionali 2025
19-11-2025
Roberto Ciambetti: “La mia esperienza per il Veneto di domani”
Visto 19.044 volte
Elezioni Regionali 2025
16-11-2025
Renzo Masolo: “Il mio impegno è quello di fare comunità”
Visto 24.362 volte
Elezioni Regionali 2025
10-11-2025
Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”
Visto 20.349 volte
Elezioni Regionali 2025
14-11-2025
Andrea Nardin: “Mi propongo non per quello che prometto ma per quello che ho fatto”
Visto 19.943 volte
