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Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa, trasmesso in redazione, per il gruppo consiliare di opposizione di Rosà Ros@2012, dal capogruppo e referente per i rapporti con la stampa Alfio Piotto:
COMUNICATO
Nel Consiglio comunale del 12 maggio 2014 l'Amministrazione Bordignon ha scelto di applicare l'aliquota del 3,3 per mille, che è l'aliquota massima applicabile per la TASI sulla prima casa e ha fissato una detrazione di 90 euro per tutti, indipendentemente dalla rendita catastale, dalla composizione del nucleo familiare e dal reddito.
Eppure il governo aveva lasciato ampio margine di manovra ai Comuni che avrebbero potuto scegliere, al limite, anche di azzerare la TASI sulla prima casa.
Leggendo una statistica del Corriere della Sera (corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/20-maggio-2014/aliquote-tasi-quanto-si-paga-16-giugno-comuni-veneti-223256094992.shtml) del 20 maggio 2014 abbiamo notato che, fra i primi 125 Comuni veneti che hanno deliberato le aliquote, solo Thiene e Venezia hanno applicato, come Rosà, l'aliquota massima sulla prima casa introducendo però, oltre ad una detrazione fissa, una detrazione di 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a 26/28 anni.
La scelta dell'Amministrazione Bordignon è pertanto semplicistica e discutibile e porterà i rosatesi a pagare di più e in modo iniquo: le famiglie con figli, proprietarie di abitazioni dalla rendita medio-bassa, pagheranno molto di più rispetto alla vecchia IMU, mentre quelle che posseggono fabbricati con rendite alte finiranno per pagare di meno.
Dalle tabelle allegate emerge che la scelta di adottare un'unica detrazione, indipendentemente dai numero dei figli, penalizza maggiormente i nuclei familiari più numerosi i quali si troveranno a pagare anche il triplo rispetto alla vecchia IMU.
Il criterio adottato perciò dall'Amministrazione Bordignon penalizza ancora una volta le famiglie con figli a carico che già a partire dallo scorso anno si erano trovate le tariffe del trasporto scolastico ritoccate con aumenti dal 10% al 20% .
Ci chiediamo come mai Rosà non ha introdotto, come molti altri comuni, una TASI meno gravosa e più equa? Dove sono le politiche a sostegno delle famiglie numerose proclamate in campagna elettorale? Perché solo sulla prima casa l'Amministrazione ha scelto l'aliquota massima mentre sulle seconde case l'aumento è stato minimo?
r. stampa: Alfio Piotto
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