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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pausa Caffè
La storia infinita del Caffè Italia, lo storico locale di Bassano in attesa di riapertura. Finalmente appaltati i lavori di adeguamento igienico sanitario, condizione necessaria per lanciare successivamente il bando pubblico per la nuova gestione
Pubblicato il 03-12-2013
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Se George Sand fosse vissuta ai giorni nostri e fosse venuta in visita a Bassano, sarebbe rimasta probabilmente colpita dal panorama mozzafiato della conca a nord della città, dell'imbocco della Vallata e dei profili del Grappa e dell'Altopiano sullo sfondo esattamente come accadde - come ricorda la lapide commemorativa - nel marzo del 1834.
Non però dalla terrazza del Caffè Italia, l'ameno belvedere attiguo all'odierno piazzale Giardino da cui la grande scrittrice, che vi sostò da illustre cliente per trascorrere a Bassano “una deliziosa mattinata”, rimase abbagliata dal paesaggio che le si stagliava di fronte.
Perché la terrazza di quel Caffè, oggi, è un'area spoglia in attesa di conoscere il proprio destino dopo le lunghe vicissitudini - collegate ai lavori di restauro della Porta e della Torre delle Grazie, a loro volta inseriti nell'appalto generale di restauro delle mura e del castello - abbattutesi su quello che è il più storico locale di Bassano del Grappa dopo la Grapperia Nardini sul Ponte.

Il Caffè Italia come si presenta oggi (foto Alessandro Tich)
La travagliata storia dell'esercizio pubblico, i cui muri sono di proprietà del Comune di Bassano, è ancora lungi dal considerarsi finita.
Il locale è attualmente vuoto: l'ultimo gestore, Christian Lorenzato, nell'aprile di quest'anno ha chiuso bottega per aprire un nuovo bar in un'altra parte della città. Lasciandosi alle spalle i problemi, la burocrazia e i disagi della lunga convivenza forzata col cantiere dei restauri, iniziata nel 2010, le cui strutture avevano letteralmente “circondato” il Caffè, utilizzandone anche alcuni spazi interni.
Lo scrivemmo già a suo tempo (editoriali.bassanonet.it/tich/13027.html): ed è interessante rileggere i commenti degli utenti a riguardo di quel nostro vecchio articolo. Uno dei quali era stato postato dall'assessore comunale alle Attività Economiche Alessandro Fabris, all'epoca non ancora in fase di distacco dall'attività politico-amministrativa, il quale ricordava quanto segue: “Il Caffè Italia è un bene del Comune che viene assegnato in gestione mediante procedure pubblica. La convenzione per l'utilizzo del locale era scaduta ed è stata rinnovata più volte utilizzando tutte le proroghe possibili. Le norme ci impongono però di proseguire nel funzionamento con un nuovo bando pubblico, che non è possibile se il locale non ha impianti a norma (per recuperare la Torre delle Grazie è stato eliminato il bagno e gli impianti elettrici sono fuori norma).”
Dunque, prima di procedere al bando pubblico per l'assegnazione della nuova gestione, bisogna mettere mano all'impiantistica e ai sanitari. Che non è proprio, tanto per intenderci, un intervento da quattro schei.
La riprova è contenuta nella determinazione dirigenziale dell'Area Lavori Pubblici del Comune con la quale - a seguito di una delibera di giunta della scorsa estate, che ha approvato il relativo progetto esecutivo - vengono finalmente affidati i lavori “di adeguamento igienico sanitario del bar Caffè Italia” per la realizzazione, in particolare, del “nuovo servizio igienico”.
Somma complessiva a disposizione per l'intervento: 120mila euro, coperti dalla voce di bilancio “Interventi adeguamento normativo immobili” a sua volta compresa nel quadro economico dei lavori di “Restauro della Cinta Storica Cittadina - Castello degli Ezzelini e Torre delle Grazie - completamento opere”.
I lavori, a seguito di gara di appalto, sono stati aggiudicati alla ditta Cosbrenta Srl di Rosà, che ha proposto la migliore offerta al ribasso - poco più di 79mila euro - a fronte della quale dovrà eseguire il nuovo impianto elettrico e idraulico, la posa cartongessi, pitture e intonacature, interventi di falegnameria, restauri conservativi, pavimenti e rivestimenti ceramici.
Nuovi “lavori in corso” stanno dunque per incombere sullo storico locale: ma questa volta per creare le condizioni per lanciarne, finalmente, il futuro bando per la nuova gestione.
“Abbiamo ricevuto offerte per un'acquisizione a titolo definitivo del bene - scriveva ancora l'assessore Fabris nello spazio dei commenti al nostro articolo dello scorso aprile -, pensiamo però che per la storicità del Caffè Italia la soluzione migliore resti la proprietà pubblica, coniugata a una capace gestione privata. Il restauro della Torre di Porta delle Grazie ha consentito di ricavare alcuni locali, che potremo dedicare alla storia della nostra città di qui quel luogo è intriso. Coniugando la gestione del locale alla gestione dell'accesso alla restaurata Torre potremo restituire alla città un luogo di intrattenimento di qualità ed un luogo dove “ricordare” la nostra storia.”
E come si dice dalle nostre parti: speremo ben.
A proposito: nelle sue Lettres d'un voyageur, George Sand descrisse la sua visita a Bassano come “una delle più grandi fortune che possano capitare ad un viaggiatore”.
Una frase di cui tutti noi dovremmo essere orgogliosi e che dovrebbe comparire nelle guide e sui cartelli d'ingresso della nostra città, che sullo storico belvedere che si affaccia sui monti si è concessa una fin troppo lunga pausa Caffè.
P.S. Ringrazio gra73 per l'informazione postata nello spazio dei commenti e quindi rettifico anche in sede di articolo: il Caffè Italia non è stato chiuso ad aprile, mese di apertura del nuovo locale dell'ultimo gestore Christian Lorenzato, ma il 10 gennaio.
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