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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
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Edilizia: Romano sposa lo “sviluppo sostenibile”
Scatta il nuovo Piano degli Interventi: i cittadini devono presentare le richieste urbanistiche entro il 15 aprile. Le dichiarazioni del sindaco Olivo. Che non risparmia, in tema di superfici costruibili, una frecciata all'Amministrazione Zen
Pubblicato il 25-03-2013
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130mila metri quadri: è la superficie complessiva ancora edificabile a Romano d'Ezzelino, per una programmazione che prevede di non ospitare più di duemila nuovi residenti in 10 anni. Parametri fissi imposti dalla legge regionale e che, come afferma l'Amministrazione comunale, “vanno rispettati entrambi”.
“130mila metri quadri per il nostro Comune sono pochi - specifica il sindaco Rossella Olivo -. Basti pensare alle intenzioni espresse dall’Amministrazione Zen che col suo Prg voleva costruire 382mila metri quadri solo per la zona industriale tra Fellette e Sacro Cuore: il triplo della superficie che ora abbiamo a disposizione. Una vera e propria follia che, con la mia Amministrazione, abbiamo avuto la lungimiranza di bloccare, ritirando immediatamente quel piano e impedendo che venisse deturpato e compromesso per sempre il nostro territorio.”
La politica urbanistica del Comune è dunque impostata, come dichiara una nota stampa dell'Amministrazione, “sullo sviluppo sostenibile”: “lo sviluppo edilizio - si legge nel comunicato - dovrà essere compensato dai relativi servizi, verrà favorito il recupero delle aree dismesse, verrà premiato chi vorrà costruire con soluzioni di risparmio energetico, verranno favoriti gli accordi tra pubblico e privato e si cercherà di conservare o ripristinare lo stato naturale originale. Il tutto nell’ottica delle perequazioni obbligatorie per legge durante il Pat e proporzionato solo ed esclusivamente all’interesse dei cittadini.”

Sindaco e tecnici in uno degli incontri pubblici a Romano
Scatta ora il nuovo PI, ovvero il Piano degli Interventi: i cittadini potranno presentare le loro richieste urbanistiche entro il 15 aprile, scaricando la modulistica necessaria dal sito del Comune o all'ufficio urbanistica del Municipio.
I tempi sono piuttosto ristretti, ma la velocità dell'iter per le domande viene motivata dalla necessità “di dare risposte tempestive ai cittadini che le aspettano”. “Abbiamo il dovere di dare risposte veloci e concrete a chi sta aspettando da anni - commenta al riguardo il primo cittadino -. Voglio ricordare però che questo non sarà l’ultimo PI, quindi ci saranno anche altri momenti per richiedere il cambio d’uso del terreno. Spetta ad ogni cittadino vagliare la possibilità e la fattibilità della richiesta, anche confrontando se invece non sia più proficuo usare il Piano casa.”
L'argomento è stato al centro di quattro serate pubbliche che hanno visto l'Amministrazione confrontarsi con tutte le frazioni e con i tecnici che si prenderanno carico delle richieste che arriveranno dal territorio.
“Sono soddisfatta delle quattro serate pubbliche che ci hanno permesso di incontrare i nostri cittadini e di illustrare loro il nuovo strumento urbanistico del Piano degli Interventi - aggiunge Olivo -. Ora li invito a presentare al più presto le domande destinate al cambio di destinazione d’uso del terreno o di modifiche normative: perché le loro richieste vengano accolte serve l’interesse diretto.”
Nell'occasione il sindaco lancia un messaggio anche ai tecnici che dovranno gestire gli interventi dei privati: “Siate obiettivi con i vostri clienti, tutelateli. Se già capite che si tratta di una situazione impossibile per la variante, non date false illusioni. Non vendete fumo solo per accaparrarvi il lavoro facendo cadere poi sull’Amministrazione la responsabilità di un “no” già scritto nei vincoli sovracomunali.”
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