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La benzina ha toccato livelli record. Le rilevazioni condotte da Assoutenti hanno registrato durante questi mesi estivi prezzi largamente sopra i 2 euro al litro, con casi limite eclatanti in alcuni distributori dislocati lungo le reti autostradali nazionali. Il prezzo della benzina è influenzato notevolmente anche da una componente pubblica, l’Iva più le accise, che rappresenta una fonte di entrate per le casse dello Stato a cui nemmeno il governo di Giorgia Meloni sembra al momento voler rinunciare.
Un piccolo palliativo è stato messo in atto ad inizio mese: dal primo agosto i distributori dovranno esporre un cartellone per informare gli automobilisti dei prezzi praticati dall’impianto. «I gestori degli impianti di benzina non hanno grossi margini di guadagno.
Non so se avete notato infatti quanti cartelli “Cercasi gestore” si vedono in giro.

Eugenio Volpato (Presidente FIGISC, la federazione italiana che riunisce i gestori degli impianti di carburante)
Oltre al servizio erogato siamo un presidio del territorio, contribuiamo anche a noi al buon funzionamento della viabilità e le polemiche sul costo della benzina ci addossano delle colpe che assolutamente non abbiamo», afferma Eugenio Volpato, presidente provinciale e regionale della Figisc, la federazione italiana che riunisce i gestori degli impianti di carburante all’interno della Confcommercio. Volpato, titolare di una stazione di servizio a Vallonara di Marostica è “del mestiere” dal 1986 e rappresenta i quasi 300 associati della sua federazione.
Presidente, qual è attualmente il prezzo medio della benzina?
«Il prezzo medio regionale in modalità self è di 1,927 euro al litro per la benzina, 1,827 per il gasolio. Nel mio distributore, che ha solo la modalità servita, siamo a 1,938 per la benzina e 1,826 per il gasolio».
Perché in estate, in coincidenza delle vacanze e degli spostamenti degli italiani, qualsiasi cosa succeda nel mondo, il prezzo alla pompa aumenta?
«Dobbiamo tenere bene a mente che il prezzo dei carburanti è stato liberalizzato. Se la domanda aumenta il prezzo aumenta, è una legge di mercato. Noi come associazione chiediamo da tempo un ritorno al sistema amministrato dal Ministero. Si aggiunga che la filiera petrolifera è cambiata molto in questi ultimi anni, questi cambiamenti incidono anche sui prezzi. Oggi l’Italia acquista prodotti petroliferi già lavorati, benzina e gasolio sono raffinati all’estero. Negli ultimi due anni il costo della raffinazione si è praticamente triplicato».
Semplifichiamo al massimo per avere uno schema di come si arriva al prezzo per il guidatore: quali sono le componenti?
«Circa 2/3 del prezzo, forse qualcosa meno, è imputabile alle accise e tasse, quindi incassi che vanno allo Stato. Il rimanente, 1/3 circa, è dato dal costo del carburante. Al 30 luglio, ultimi dati disponibili, il costo industriale della benzina era di 0,666 euro al litro, 0,678 per il gasolio. Alla pompa attualmente il gasolio è più conveniente perché ha 11 centesimi in meno di accise».
Qual è il guadagno standard per un esercente?
«Normalmente il margine di un gestore va dai 3,5 centesimi al litro al self ai 5,5 centesimi sull’isola servita. I prezzi sono liberi come detto, ma in genere sono abbastanza simili in un determinato territorio».
Tagliare le accise è al momento l’unica soluzione per le tasche degli italiani?
«Le prospettive parlano di un autunno critico, con rallentamenti importanti nell’economia e nell’industria. Un aiuto concreto alle famiglie arriverebbe da un taglio delle accise, nessuno si aspetta un taglio da 30 centesimi alla “SuperMario” ma almeno un segnale sì. Anche perché qui in Italia viaggia praticamente ancora tutto su gomma e i prezzi dei carburanti si trasferiscono su tutti i prezzi finali dei beni».
Da un governo di destra, che dall’opposizione aveva fatto intendere chiaramente di voler toccare il costo della benzina, gli italiani si aspettano il taglio delle accise?
«Il ministro Urso dice che quando supererà stabilmente i 2 euro ci penseranno. Secondo noi bisognerebbe fare qualcosa adesso, dare un segnale nell’immediato».
Con questi prezzi riscontrate rifornimenti medi più limitati?
«C’è ancora l’effetto vacanze in corso, c’è molto traffico per le strade, c’è turismo, c’è giustamente voglia di spensieratezza. Stiamo tutti contribuendo a rafforzare le casse dello Stato».
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