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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
“Quando vengo a Bassano mi sento dieci anni più giovane”
Incontro con Bill Frakes, fotografo statunitense e Premio Pulitzer, protagonista di “Bassano Fotografia”. Che domani, a Palazzo Roberti, inaugura la mostra “Emotional Motion”. “Il mio incontro in un taxi a Londra con Lino Manfrotto”
Pubblicato il 11-10-2011
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Ha girato il mondo per fotografare guerre e disastri ambientali, ma anche esaltanti eventi sportivi. Fotoreporter con la “F” maiuscola, ha vinto il Premio Pulitzer - la più prestigiosa onorificenza americana per il giornalismo - per i suoi reportage sull'uragano Andrew nel 1992.
Ha lavorato in più di 125 Paesi, ma è anche un frequentatore di Bassano del Grappa. Bill Frakes - per molti anni firma eccellente di “Sports Illustrated” e anche apprezzato filmmaker e autore di video musicali e spot televisivi - è uno dei nomi di spicco di BF, ovvero “Bassano Fotografia” 11: la grande manifestazione dedicata all'immagine fotografica in corso in questi mesi in città su iniziativa del Comune con la Manfrotto + Co., in collaborazione con la Pro Bassano.
Gli appassionati del settore hanno già avuto modo di incontrarlo, e di confrontarsi con lui, alla Convention di BF11 degli scorsi 24 e 25 settembre a Palazzo Agostinelli.

Bill Frakes a Bassano (foto Alessandro Tich)
Testimonial di “Imagine More” - il progetto mondiale della Manfrotto School of Xcellence, per la quale ha realizzato un atteso cortometraggio presentato all'ultima Mostra del Cinema di Venezia - Frakes ha avuto più volte occasione, per motivi professionali, di visitare la nostra città.
Un rapporto privilegiato con Bassano che, come spesso accade in queste cose, è nato assolutamente per caso.
“Nel 1994 - ci racconta - ho incontrato casualmente Lino Manfrotto in un taxi a Londra. Stavamo andando entrambi al Torneo di Wimbledon e abbiamo fatto il percorso insieme. E' stata una conversazione molto piacevole. Poi ho conosciuto i suoi prodotti. Manfrotto è sempre stato molto cordiale e generoso.”
“Io amo Bassano - ci confida il Premio Pulitzer -. Qui ho scattato molte foto e se la confronto con una piccola città americana la trovo assolutamente differente, per la tranquillità della vita e per la sua bella gente. Ogni volta che torno qui mi sento dieci anni più giovane.”
Una specie di oasi per un fotogiornalista abituato all'adrenalina dei grandi stadi dello sport e delle situazioni estreme nei punti caldi del mondo.
“La mia carriera - ci conferma - è passata attraverso esperienze molto forti: inondazioni, uragani, guerre... Racconto storie che lasciano un forte impatto psicologico. Racconto la gente, ma la verità è che io non voglio vedere la gente soffrire.”
Il suo nome, intanto, ritorna protagonista del fitto programma di BF11.
Dal 13 ottobre al 23 novembre, presso il salone nobile di Palazzo Roberti (inaugurazione domani, mercoledì 12 ottobre, alle 19) Bill Frakes sarà infatti in mostra con “Emotional Motion”.
Esposte, nell'occasione, oltre trenta immagini che catturano ed esaltano performance ed espressioni di grandi atleti, celebrità o persone comuni, nei momenti topici delle loro azioni: cestisti sospesi a mezz’aria, o il ginnasta al culmine del suo esercizio.
Spettacolari azioni fermate in un millesimo di secondo, dove si combinano e alternano forti emozioni: passione, coraggio, competizione, gioia, sconfitta.
La sublimazione dell'attimo fuggente che è la vera sfida alla capacità di coglierlo per qualsiasi fotografo.
“Ciascuno di noi può fare fotografie, oggettive e artistiche al tempo stesso - sostiene Frakes -. La tecnologia fotografica ci viene incontro, ma l'elemento più importante è sempre l'occhio.”
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