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Le sorprese del “Trovatore”
Piacevole allestimento del capolavoro verdiano ad Opera Festival a Bassano. Un cast internazionale che ha conquistato il consenso del pubblico
Pubblicato il 22-11-2009
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Prima sorpresa: il direttore d'orchestra. “Ma è un ragazzino!” - ha mormorato qualcuno dalla platea del Palasport di Bassano alla prima del “Trovatore” allestito dalla produzione LI.VE: joint-venture artistica tra Bassano Opera Festival, Comune di Padova e Teatro Sociale di Rovigo.
Il direttore in questione è Omer M. Wellber, israeliano, e soprattutto giovanissimo. Nonostante l'anagrafe, ha condotto con grande sicurezza l'impegnativa partitura del capolavoro di Giuseppe Verdi.
Seconda sorpresa: la scenografia, firmata da Denis Krief che cura anche la regia e i costumi dell'opera. Essenziale, quasi minimalista. Sul palcoscenico, solo una grande struttura di legno a forma di libro, che gira le pagine a ogni cambio di scena e tra le cui pareti si è svolto il dramma dei protagonisti dell'opera.

Walter Fraccaro (Manrico) e Anna Smirnova (Azucena) nel "Trovatore" rappresentato a Bassano (foto Roberto Bosca)
Terza sorpresa: il cast. Cantanti davvero all'altezza della situazione, al punto da non far trasparire qualche piccolo problema di salute. Due degli interpreti - il baritono ucraino Vitaly Bilyy che impersona il Conte di Luna e il mezzosoprano russo Anna Smirnova, nel ruolo della zingara Azucena - seppur indisposti, hanno accettato di esibirsi lo stesso: sono stati tra i più applauditi.
Grande consenso anche per il tenore Walter Fraccaro, nelle vesti di Manrico e soprattutto per Kristin Lewis: intenso soprano statunitense, che ha conquistato letteralmente il pubblico con la sua interpretazione di Leonora. Piacevole riscontro anche per il basso Roberto Tagliavini, a cui - nei panni di Ferrando - è toccato il non facile compito di reggere da solo, assieme al coro, la scena di apertura del melodramma verdiano.
L'allestimento bassanese del “Trovatore” - per l'esecuzione dell'Orchestra Filarmonia Veneta e con il Coro Lirico Veneto LI.VE diretto da Giorgio Mazzucato - ha dunque confermato le attese, raccontando in maniera rispettosa dei canoni verdiani e allo stesso tempo anticonvenzionale la struggente vicenda dei due rivali Manrico e Conte di Luna, avversari di spada e soprattutto d'amore per Leonora, inconsapevoli protagonisti di un equivoco architettato da Azucena, fino al tragico colpo di scena finale.
Si replica domani pomeriggio, domenica 22 novembre, alle 15.30.
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