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Lo Squalo di Spielberg, i 50 anni del primo blockbuster
Sabato 28 agosto, l’ultima giornata in programma di B.Motion Teatro offre tre appuntamenti con lo spettacolo: Siamo tutti cannibali, del Teatro delle Albe, Le parole non sanno quello che dicono, di Marta Dalla Via e la replica di Il cielo sopra Bassano del Grappa, l’esperienza radioguidata a cura de La Piccionaia.
Alle ore 18.30, a partire dal Teatro al Castello “T. Gobbi”, meteo permettendo tornerà Il cielo sopra Bassano, che propone un modo nuovo di guardare e sentire la città grazie alle voci delle compagnie Anagoor, Sotterraneo e Massimiliano Civica. L’esperienza accompagnerà lo spettatore e lo inviterà ad aprirsi a un nuovo sguardo guidato da frammenti d’autore scelti sul tema e dedicati allo spazio pubblico. È previsto l’utilizzo radiocuffie.
Alle ore 21, al Teatro Remondini, Roberto Magnani darà voce a Siamo tutti cannibali prodotto dal Teatro delle Albe e Ravenna Teatro, spettacolo ispirato ad alcuni frammenti del romanzo Moby Dick, di Herman Melville. Un intreccio di musiche (scritte da Giacomo Piermatti e Andrea Veneri) e parole, dove il contrabbasso di Giacomo Piermatti, diventa la voce dell’intero Pequod, la baleniera di Achab, attraverso un tappeto sonoro in grado di creare uno spazio sia emotivo che fisico, una manifestazione di tutto quello che le parole lasciano solamente intuire, mentre la voce viene amplificata per variarne l’enfasi o la crudezza.

da Siamo tutti cannibali, foto di Marco Parollo
La voce mette in luce anche la particolarità della lingua: Melville ne inventa una che stravolge l’inglese e che viene riportata in italiano dalla musicalità costruita da Cesare Pavese, primo traduttore del romanzo in Italia. Racconta Magnani a proposito: “La storia di Moby Dick è presto detta: un equipaggio di quaranta uomini salpa dall’isola di Nuntacket per andare a caccia di balene; l’ossessione del capitano Achab porterà alla distruzione del Pequod e alla morte di quaranta uomini. Ma Moby Dick non è solo la storia di un viaggio a caccia di balene, compiuto realmente da Melville, ma è uno sprofondare nell’Abisso, l’abisso che abita ognuno di noi”.
Infine, alle 22.30 in Sala Da Ponte, Marta Dalla Via debutterà con un nuovo lavoro che porta il titolo Le parole non sanno quello che dicono, prodotto da La Piccionaia: un “raffinato spettacolo triviale interamente dedicato a loro: le pecore nere del linguaggio”. Si tratta di una nuova drammaturgia incentrata sulle parole e sui loro effetti collaterali, sulla consapevolezza di chi le pronuncia ma anche sul peso specifico della comicità. Uno spettacolo urgente e necessario in questo periodo in cui il dibattito sui confini della libertà di espressione è centrale, in un’epoca in cui “parole in libertà” qualche volta significa semplicemente “a vanvera”: migliaia e migliaia di persone vengono offese, umiliate, discriminate, e migliaia e migliaia di persone nel mondo offendono, umiliano, discriminano, e condannano attraverso certe parole. E quindi, si chiede Marta Dalla Via: è più importante cambiare le parole o le cose che quelle parole intendono?
“Impreco quando cittadini al di sopra di ogni sospetto protagonisti di episodi mediaticamente controversi, si autoassolvono dicendo che era solo una battuta — scrive Dalla Via nelle note di regia — Una battuta, se davvero è una battuta, non è mai solo una battuta. Ogni vero comico lo sa: la scrittura di una buona battuta è un processo davvero complesso fatto di pratica, matematica, ritmo e impertinenza”.
Per informazioni e dettagli: www.operaestate.it. Si consiglia la prenotazione. comunicazionefestival@comune.bassano.vi.it tel. 0424519804
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