Ultimora
25 Apr 2024 15:04
Venezia, manifestazioni contro il ticket d'accesso
25 Apr 2024 14:13
Nordio fischiato a Treviso durante cerimonia 25 aprile in piazza
25 Apr 2024 12:56
Sindaco Venezia, 'ticket d'accesso è per preservare la città'
25 Apr 2024 12:00
Arte: terminato restauro Madonna con Bambino a Malcesine
25 Apr 2024 10:01
25 aprile: per San Marco a Venezia la festa del 'bocolo'
25 Apr 2024 08:27
Ticket Venezia, 80mila prenotati oggi, uno su 10 non paga
25 Apr 2024 23:38
Ucraina, pronti altri aiuti per 6 miliardi a Kiev dagli Stati Uniti
25 Apr 2024 22:17
Altalena meteo, dopo il freddo arriva caldo africano nel weekend
25 Apr 2024 21:30
Fassino denunciato per un presunto furto al duty free, a breve la prima informativa in Procura
25 Apr 2024 21:03
Serie A: con l'Udinese decide Cristante, passo Champions Roma
25 Apr 2024 20:40
Allarme di Macron: 'L'Europa è accerchiata, può morire'
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Adieux notturni, castellani
Nel giardino del Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, Operaestate Festival ha portato Les Adieux, recital di Luca Scarlini accompagnato alla chitarra da Alberto Mesirca
Pubblicato il 21-07-2021
Visto 4.109 volte
È andato in scena ieri sera, martedì 20 luglio, nella cornice storica e romantica del giardino del Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, Les Adieux, recital di Luca Scarlini proposto in dialogo tra musica, cultura e letteratura da Operaestate Festival.
Accompagnato dalla chitarra di Alberto Mesirca, Scarlini ha ripercorso la storia d’amore e passione che ha avuto come protagonisti due personaggi celebri del mondo letterario europeo ottocentesco, gli scrittori George Sand e Alfred De Musset, e un terzo uomo che si intromise nella storia d’amore e letteratura che intercorreva tra i due, il medico castellano Pietro Pagello.
Nessuna via o piazza nella bella cittadina murata dedicata a lui, ha sottolineato Scarlini all’esordio del suo monologo, nonostante suo malgrado Pagello all’epoca fosse assurto al ruolo di personaggio letterario, nominato sotto mentite spoglie ma ben riconoscibile in più opere manoscritte da George Sand, da De Musset e anche dal fratello di quest’ultimo — la vita vissuta per essere raccontata tanto cara a molti grandi scrittori.
da sinistra, Alberto Mesirca e Luca Scarlini, a Castelfranco Veneto
Un’epoca piena di eccessi quella raccontata, di spleen e di corrispondenze di amorosi sensi, soprattutto di “corrispondenze” intese come carteggi, testimonianze del tutto letterarie che hanno fatto da nucleo alla narrazione di questi addii; anni dove tutto correva, anni di preludi e di scandali.
Pietro Pagello, il suo nome eternato in capolavori di grandi scrittori e poeti, fu in realtà prigioniero di un’epoca molto devota all’opera scritta, Scarlini lo ha ricordato ampliando in controcanto la visione e citando diversi testi anche teatrali e musicali a corredo della narrazione, parole e note che come scatole cinesi hanno dato vita ad altre citazioni e ad altri ramificazioni della storia del bel medico veneziano, ponendo di volta in volta l’accento sulla storia d’amore, o sui tradimenti, su scandali ed eccessi o appunto sugli addii: tra queste, l’incursione in “Fantasio”, di Jacques Offenbach (il libretto francese di Paul de Musset era basato sull'omonimo dramma del 1834 scritto dal fratello Alfred); un intermezzo dedicato alle diatribe tra i figli di Tiziano Vecellio, Pomponio e Tizianello; in un passo, l’assassinio alla Giudecca di Lorenzaccio (Lorenzino De Medici), anche questi protagonista di un dramma di De Musset; una svolta tra le commedie di Goldoni.
Con un tuffo nell’attualità, è stata ricordata la bella trasposizione per il cinema della vicenda di Pagello nel film francese del 1999 interpretato da Juliette Binoche e Stefano Dionisi, intitolato: “Les enfants du siècle”. Confessioni di un figlio del secolo è il titolo dell’opera più famosa di Alfred De Musset, tormentato poeta parigino ai cui versi perfetti Scarlini fa rimare a fine spettacolo le uniche frasi, toccanti, riferite dal medico Pagello a una storia d’amore.
La musica, eseguita magistralmente da Alberto Mesirca, tra preludi e capricci scelti da repertori d’autore, ha dato respiro come si deve a un buon vino ai richiami e ai panorami del racconto: Les Adieux — da una sonata di Beethoven — sospesi a mezz’aria, appena velati dal tempo, o dalle belle brume veneziane e parigine.
Applausi, dal pubblico di Operaestate.
Il 26 aprile
- 26-04-2023Dussin Generation
- 26-04-2021Coming Soon
- 26-04-2019Venerdì di Passione
- 26-04-2019Da qui all'Eternit
- 26-04-2018L'ora legale
- 26-04-2018E Maria va a far la spesa
- 26-04-2017Rientrato allarme antrace in largo Parolini
- 26-04-2016Da Bassano a Vatileaks
- 26-04-2015Social Writers
- 26-04-2015“Amanti-killer”, omicidio premeditato?
- 26-04-2014Un “Impegno” di cambiamento
- 26-04-2014Tutto in 34 ore
- 26-04-2014Cassola Beach
- 26-04-2014Mussolente, la squadra del “Patto”
- 26-04-2014Parte il “censimento dell'acqua” a Bassano
- 26-04-2014Solagna, Nervo passa la palla a Ferracin
- 26-04-2013A voi lo Scettro
- 26-04-2013La generazione “vorrei ma non me la sento”
- 26-04-2012“Centrosinistra per Romano”: incontro di presentazione a Romano capoluogo
- 26-04-2012“Con Romano Libera Si Cambia”: assemblea di presentazione a Fellette
- 26-04-2012Bassano: Confcommercio attacca il Comune
- 26-04-2012Quei puntelli ai soffitti dell'Ulss