Ultimora
26 Nov 2025 18:40
Milano-Cortina, accesa ad Olimpia la fiaccola dei Giochi
26 Nov 2025 17:27
Ciclista muore dopo scontro con auto nel Bellunese
26 Nov 2025 17:18
Scontro auto-autobus, un morto e un bambino di due ann ferito
26 Nov 2025 13:38
Frode fiscale, sequestrati 33 milioni di euro e 34 indagati
26 Nov 2025 12:43
A Padova diagnosi precocissime per il tumore al polmone
26 Nov 2025 12:39
Biennale: Wang Shu e Lu Wenyu direttori artistici Architettura
27 Nov 2025 05:52
Incendio ancora attivo a 20 ore dal primo allarme
27 Nov 2025 05:50
Treno travolge operai in Cina, 11 morti e due feriti
27 Nov 2025 05:50
Morta Pam Hogg, stilista scozzese dallo stile punk-rock
27 Nov 2025 03:27
++ Trump, a Washington atto di terrore e malvagità ++
26 Nov 2025 23:10
Sparatoria a Washington, colpiti due soldati della Guardia Nazionale
26 Nov 2025 22:59
Champions League: Atletico Madrid-Inter 2-1
Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Adieux notturni, castellani
Nel giardino del Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, Operaestate Festival ha portato Les Adieux, recital di Luca Scarlini accompagnato alla chitarra da Alberto Mesirca
Pubblicato il 21-07-2021
Visto 4.467 volte
È andato in scena ieri sera, martedì 20 luglio, nella cornice storica e romantica del giardino del Teatro Accademico di Castelfranco Veneto, Les Adieux, recital di Luca Scarlini proposto in dialogo tra musica, cultura e letteratura da Operaestate Festival.
Accompagnato dalla chitarra di Alberto Mesirca, Scarlini ha ripercorso la storia d’amore e passione che ha avuto come protagonisti due personaggi celebri del mondo letterario europeo ottocentesco, gli scrittori George Sand e Alfred De Musset, e un terzo uomo che si intromise nella storia d’amore e letteratura che intercorreva tra i due, il medico castellano Pietro Pagello.
Nessuna via o piazza nella bella cittadina murata dedicata a lui, ha sottolineato Scarlini all’esordio del suo monologo, nonostante suo malgrado Pagello all’epoca fosse assurto al ruolo di personaggio letterario, nominato sotto mentite spoglie ma ben riconoscibile in più opere manoscritte da George Sand, da De Musset e anche dal fratello di quest’ultimo — la vita vissuta per essere raccontata tanto cara a molti grandi scrittori.
da sinistra, Alberto Mesirca e Luca Scarlini, a Castelfranco Veneto
Un’epoca piena di eccessi quella raccontata, di spleen e di corrispondenze di amorosi sensi, soprattutto di “corrispondenze” intese come carteggi, testimonianze del tutto letterarie che hanno fatto da nucleo alla narrazione di questi addii; anni dove tutto correva, anni di preludi e di scandali.
Pietro Pagello, il suo nome eternato in capolavori di grandi scrittori e poeti, fu in realtà prigioniero di un’epoca molto devota all’opera scritta, Scarlini lo ha ricordato ampliando in controcanto la visione e citando diversi testi anche teatrali e musicali a corredo della narrazione, parole e note che come scatole cinesi hanno dato vita ad altre citazioni e ad altri ramificazioni della storia del bel medico veneziano, ponendo di volta in volta l’accento sulla storia d’amore, o sui tradimenti, su scandali ed eccessi o appunto sugli addii: tra queste, l’incursione in “Fantasio”, di Jacques Offenbach (il libretto francese di Paul de Musset era basato sull'omonimo dramma del 1834 scritto dal fratello Alfred); un intermezzo dedicato alle diatribe tra i figli di Tiziano Vecellio, Pomponio e Tizianello; in un passo, l’assassinio alla Giudecca di Lorenzaccio (Lorenzino De Medici), anche questi protagonista di un dramma di De Musset; una svolta tra le commedie di Goldoni.
Con un tuffo nell’attualità, è stata ricordata la bella trasposizione per il cinema della vicenda di Pagello nel film francese del 1999 interpretato da Juliette Binoche e Stefano Dionisi, intitolato: “Les enfants du siècle”. Confessioni di un figlio del secolo è il titolo dell’opera più famosa di Alfred De Musset, tormentato poeta parigino ai cui versi perfetti Scarlini fa rimare a fine spettacolo le uniche frasi, toccanti, riferite dal medico Pagello a una storia d’amore.
La musica, eseguita magistralmente da Alberto Mesirca, tra preludi e capricci scelti da repertori d’autore, ha dato respiro come si deve a un buon vino ai richiami e ai panorami del racconto: Les Adieux — da una sonata di Beethoven — sospesi a mezz’aria, appena velati dal tempo, o dalle belle brume veneziane e parigine.
Applausi, dal pubblico di Operaestate.
Il 27 novembre
- 27-11-2023TanGerin Dream
- 27-11-2023Vicenza di uccidere
- 27-11-2021Ai confini del virus
- 27-11-2021La Disfida di Bassano
- 27-11-2020Clamori in corso
- 27-11-2018Il lato destro della Luna
- 27-11-2017God Save the Bridge
- 27-11-2017Pina, Jacopo e Canova
- 27-11-2015L’Islam presunto
- 27-11-2013Lasciati all'oscuro
- 27-11-2013Tares, l'inutile “Sì”
- 27-11-2013Terzini di fascia
- 27-11-2012Rosà, i dubbi da spazzare
- 27-11-2010Union Forex: attività abusiva. Oltre 200 risparmiatori a rischio
- 27-11-2009Opere e progetti sul territorio
- 27-11-2009Il deserto dei Tartari
- 27-11-2008Bassano “vietata”
- 27-11-2008Crisi economica: parla la città
Più visti
Elezioni Regionali 2025
16-11-2025
Renzo Masolo: “Il mio impegno è quello di fare comunità”
Visto 24.363 volte
Elezioni Regionali 2025
10-11-2025
Elena Pavan: “Sono pronta a rimettermi in gioco”
Visto 20.351 volte
Elezioni Regionali 2025
14-11-2025
Andrea Nardin: “Mi propongo non per quello che prometto ma per quello che ho fatto”
Visto 19.945 volte
