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Un amore senza sconti, per i libri
A tu per tu con Paola Bordignon, titolare della Piccola Libreria Andersen di Marostica, in un momento difficile per le librerie indipendenti, soprattutto se "piccole"

Paola Bordignon
Piccola Libreria Andersen è un vivace negozio di libri dall’assetto favolistico che si trova a Marostica. In questo momento particolarmente difficile per le librerie indipendenti, quelle piccole soprattutto, l’esercizio ha riaperto e nella maniera nuova che sta diventando prassi, utilizzando i collegamenti da remoto, ha ricominciato a proporre “incontri” con i libri e i loro autori. Dopo il trasferimento da Corso Mazzini, ritroviamo la proprietaria e i suoi amati libri nel nuovo punto vendita appena al di fuori delle mura dove hanno traslocato libri e teiere da un paio di anni. L'ambiente è arredato in modo curioso, i libri e le esposizioni sono ospitati in un piccolo salotto vintage denso di oggetti. Si percepisce l’attenzione per i piccoli lettori, la libreria è iscritta ufficialmente al progetto “Nati Per Leggere”; sugli scaffali sono allineati testi di narrativa, grandi classici, volumi di saggistica e di storia locale, una selezione di guide turistiche e novità editoriali. Paola Bordignon è una giovane libraia piena di entusiasmo e di passione, Bassanonet l’ha intervistata sette anni fa, in occasione dell’apertura, quando il suo progetto ha preso vita, e ha seguito alcuni eventi e iniziative che ha proposto dedicate ai lettori e alla città. Tante cose sono cambiate, nel frattempo.
I mesi di lockdown sono stati mesi difficili, i libri hanno tenuto tanta compagnia.
Sì, certo! Il libro ha la potentissima capacità di offrirci delle ore di pura evasione e mai come durante la quarantena si è sentita la necessità di "uscire” un po’, almeno con la fantasia. Anche leggere insieme ci manca tantissimo — laboratori e presentazioni sono ancora sospesi — eppure in questi mesi abbiamo letto, guardato, sognato nell’attesa di rincontrarci. Dobbiamo ora immaginare un percorso che possa essere più forte di una chiusura in casa, più forte della mancanza di uno spazio in cui riunirsi.
La diffusione delle grandi catene e l’esplosione dell’e-commerce hanno trasformato le librerie “di quartiere”, che spesso sono veri e propri presidi culturali, in una specie in via di estinzione.
Ahimè, sì. Le librerie indipendenti e le botteghe sotto casa stanno lentamente soffocando. I dati sono davvero allarmanti. Credo che il pensiero comune di queste nostre piccole realtà esistenti e r-esistenti sia di scegliere di fare parte ogni giorno di una Comunità. Vendiamo libri come libreria indipendente posizionandoci in un mercato difficile in cui crediamo profondamente. Organizziamo eventi per la promozione di tutte le attività che si svolgono in zona perché siamo un locale aperto al pubblico in cui si può parlare in maniera conviviale anche di cose serissime. Parlo nel mio caso, ma penso di essere portavoce anche di altre realtà come la mia; quando ho aperto la mia libreria ho desiderato tanto di renderla bella e buona a tutto tondo, sia dentro che fuori, sia in scena che dietro le quinte. I punti chiave sono stati fin dall’inizio: essere felici di andare al lavoro e dare questa stessa possibilità ai nostri clienti e vicini di bottega.
Il mercato dei libri è a tutti gli effetti un mercato di nicchia, il trend del medio-lungo periodo non cresce da ben diciassette anni. Chi sono i tuoi clienti?
Il mio bacino d'utenza si è formato nel tempo, coccolando, fidelizzando i clienti, creando un sistema di vendita basato prima di tutto sulla fiducia e sulla condivisione di pareri. Il negozio, seppur partito da una piccolissima realtà fisica, è diventato mano a mano sempre più grande grazie al supporto di una cittadina intera. Indicare una precisa fascia d'età risulta perciò difficile, per me. Diciamo che forse i più appassionati — e agguerriti — risultano i lettori dai 30 ai 60/65 anni (sono spesso genitori e nonni, che acquistano per sé e per i propri figli e nipoti… una tradizione ben trasmessa).
Cosa pensi della cosiddetta “Legge per la lettura”? (contiene una serie di misure volte ad accrescere il numero dei lettori, a tutelare le librerie indipendenti dall’aggressività del mercato, istituisce la creazione della Capitale del libro, l’Albo delle librerie indipendenti di qualità e una card acquisti da spendere in libreria per famiglie in difficoltà, prevede una tax credit di 3,25 milioni di euro e soprattutto una nuova regolazione degli sconti, che li limita al 5%).
Credo sia decisamente una boccata d'aria per librerie e lettori. Spero possa essere uno tra i primi dei tanti passi da fare per sensibilizzare e dare la giusta rivalutazione alla cultura. Confido molto in questo.
Ricominciano gli appuntamenti con gli autori: giovedì 18 giugno ospiterai una diretta Instagram con Cinzia Maria Toscani. Il futuro per la vendita di libri è nel web?
Chissà! Personalmente spero che non si limiti solo a quello; per il momento trovo che sia una buona soluzione per mantenere un legame utile tra autori e lettori. Partirà un periodo di scoperte, di nuovi incontri, di sperimentazioni, di connessioni. Si inizierà con un gruppetto di lettura che si incontrerà un po’ online dalle stanze di casa propria, e poi più avanti, quando si potrà, in spazi che abbiamo voglia di riprenderci perché ci mancano.
Un tuo augurio da dedicare ai lettori e qualche consiglio di lettura.
Auguro a tutti di trovare sempre un attimo per leggere e informarsi. La condivisione e la diffusione di cultura comune sono le formule magiche per rendere la vita un po’ più felice.
Qualche titolo che mi sento di consigliare di cuore:
La piccola farmacia letteraria di Elena Molini, che è ispirato a una storia vera, e racconta di una libraia che dispensa rimedi letterari per ogni stato d'animo. Lei si chiama Blu e questa è la sua storia.
Come un respiro, di Ferzan Özpetek, dove il presente si mescola al passato per narrare la potenza della vita stessa, che obbliga a scelte da cui non si torna più indietro. Un libro per celebrare – come solo questo scrittore sa fare – una Istanbul magica, sensuale e tollerante, con i suoi antichi hammam, i palazzi ottomani che si specchiano nel Bosforo, i vecchi quartieri oggi scomparsi.
Passione sakura, scritto da Naoko Abe. Nel tracciare la storia dei ciliegi ornamentali e dell'uomo che a loro ha dedicato la vita, lo scrittore ci rende partecipi della vita di questi fiori, da emblema dei fasti della corte imperiale, a simbolo della vita effimera dei sudditi nei giorni bui della seconda guerra mondiale, fino all'attuale fascinazione collettiva per un appuntamento iconico.
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