Ultimora

Pubblicità

Fondazione The Bank

Pubblicità

Fondazione The Bank

Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it

Magazine

Modalità lettura - n.14

Uno sguardo alle città che cambiano, che evolvono o involvono, a seconda dei punti di vista. In modalità lettura, una recensione di Il trionfo della città, di Edward Glaeser

Pubblicato il 21-05-2017
Visto 1.952 volte

Pubblicità

Fondazione The Bank

Un tema che attraversa la cronaca, non solo locale, quello dello sguardo alle città, ai grandi e piccoli centri che abitiamo e che nel tempo cambiano, evolvono o involvono, a seconda dei punti di vista e degli indirizzi di lettura. In modalità lettura, con Il trionfo della città, di Edward Glaeser.

Le città: è ancora possibile, di questi tempi, poterne parlare da sognatori, mantenendo al centro dell’interesse sull’abitare la ricerca della felicità? Sembra di sì, letto il saggio di Edward Glaeser: un professore di Economia di Harvard che tendendo lo sguardo all’orizzonte fotografa il paesaggio mondiale con gli strumenti che gli sono propri, usando principalmente i dispositivi ottici dei numeri, della statistica, ma anche quello del marketing, per sondare le ragioni del successo o del declino delle città.

Il suo libro si intitola Il trionfo della città (Bompiani, 2013, pp. 586, 23 euro, traduzione di Giuseppe Bernardi). Per cercare le ragioni della propensione evidente del genere umano alla densità, Glaeser ripercorre la storia di alcune importanti metropoli, compie un viaggio che attraversa i secoli e i continenti e analizza luoghi diventati nel tempo loghi.
Le città, coi loro edifici cresciuti in epoche diverse collegati da strade sempre più malate di congestione, anche se proiettate mute solo come sfondo, pure come apparirebbero in scenari alla Fritz Lang o in un fermo immagine che sospenda ogni animazione preso a prestito dalla science fiction, o da una foto di Gabriele Basilico, comunicano sempre qualcosa di profondamente umano, e lo fanno utilizzando un codice cristallizzato, sincronico, che spesso fa capo a una memoria profonda e che è analogo al linguaggio verbale. Se la progettazione di una somma di edifici in un dato territorio genera un’energia dinamica, un impulso al movimento noti, per questo prevedibili, diventa una necessità studiare e imparare le lezioni che le città hanno lasciato scritte nel corso della storia – in lingue diverse, certo, ma con grammatica e sintassi dalle regole spesso universali. L’autore, in un discorso articolato e fitto di agganci storico-economici, si interroga sui motivi della decadenza di grandi centri, Detroit, per esempio, e in Europa Liverpool, Glasgow, Rotterdam, Brema, Vilnius. L’ABC del declino? Alcuni indici da guardare con sospetto sono l’eccesso di edilizia abitativa e di infrastrutture rispetto alla forza economica, alla domanda; la carenza di tante piccole aziende diversificate e di cittadini specializzati; la mancanza di attrattive per il capitale umano, per i talenti; l’intolleranza verso gli stili di vita alternativi. Le luci delle città sono destinate a brillare di meno, o a spegnersi, se viene a mancare l’alimentatore dell’energia umana. “Cos’è la città, se non la gente?”, scrisse Shakespeare nel Coriolano. Sono molti e interessanti nel libro le citazioni e gli approfondimenti importati soprattutto dai libri di storia, ma anche dalla letteratura, dal mondo dell’arte, dal cinema… l’elenco delle note stilato dall’autore con Kristina Tobio è generoso.
Glaeser, alla fine del volume, ricorda: «La nostra natura, la nostra prosperità, la nostra libertà sono fondamentalmente doni delle persone che vivono, lavorano, pensano stando insieme». Richiudendo il libro non si può non leggere con maggiore consapevolezza il sottotitolo che recita in copertina “Come la nostra più grande invenzione ci rende più ricchi e felici”: è sulla ricchezza, sulla produzione, e quindi sul capitalismo che si fondano le premesse del trionfo della città, il linguaggio urbano è generato da un alfabeto formale automatico che non può produrre né lessico né suoni diversi da quelli che già conosciamo.
Resta forse un’avventura da urbanisti e architetti illuminati creare un testo inedito, che sia un eco-villaggio o una Défence d’importazione parigina, grazie al quale qualche cittadino-pensatore concepisca una grammatica adeguata a una nuova enciclopedia urbana.

Pubblicità

Fondazione The Bank

Più visti

1

Attualità

06-12-2025

Mussolente celebra le sue eccellenze

Visto 9.633 volte

2

Geopolitica

08-12-2025

Rapporti sempre più tesi tra Pakistan e Afghanistan

Visto 8.909 volte

3

Attualità

08-12-2025

Nove premiata “Rifiuti Free” a Ecoforum Veneto 2025

Visto 8.186 volte

4

Attualità

09-12-2025

Il Natale rilancia Bassano

Visto 7.523 volte

5

Attualità

11-12-2025

Aperto a Bassano l’Emporio Solidale “Ulivo”

Visto 4.634 volte

6

Attualità

10-12-2025

Domenica le elezioni del Consorzio di Bonifica Brenta

Visto 4.378 volte

7

Attualità

10-12-2025

Bilancio 2026: sostegno a famiglie e quartieri

Visto 4.273 volte

8

Attualità

10-12-2025

Cassola avvia il controllo di vicinato

Visto 4.261 volte

9

Scrittori

06-12-2025

Al Vam, un reading musicale per Vitaliano Trevisan

Visto 3.610 volte

10

Altri sport

05-12-2025

Karate, Bassano capitale per un giorno

Visto 2.605 volte

1
2

Politica

22-11-2025

Una poltrona per cinque

Visto 23.764 volte

3

Attualità

12-11-2025

Un assaggio di futuro

Visto 21.396 volte

4

Politica

19-11-2025

La profezia dell’asteroide

Visto 21.061 volte

5

Politica

17-11-2025

Sim Scalabrin

Visto 20.722 volte

7

Politica

18-11-2025

PD effe

Visto 20.123 volte

9

Politica

20-11-2025

Elezioni, per il Momento

Visto 19.369 volte

10

Politica

24-11-2025

Il principe Alberto

Visto 17.683 volte