Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Primo piano
Pubblicato il 07-06-2014
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La Fondazione Canova, l'Istituto “Carlo Scarpa”, facente parte dell’Istituto di Istruzione Superiore “Einaudi-Scarpa” di Montebelluna e l’associazione “Amici del Canova” propongono domenica 8 giugno un evento di informazione e di spettacolo che farà rivivere, importate dal Settecento e dall’Ottocento, la lingua e la quotidianità di Antonio Canova.
Alle ore 17, al Museo di Possagno, ci sarà la presentazione del volume Come vestiva come parlava Canova, una pubblicazione cofinanziata dalla Regione del Veneto che contiene testi di Lidiana Padoan, Mario Guderzo, Giancarlo Cunial, Pierfrancesco Vardanega, Marcello Cavarzan, Daniele Cunial.
Di seguito, è stata organizzata una sfilata che presenterà tre capi di abbigliamento ricostruiti dal corredo originale dell’artista. Il progetto “l'abito del Canova”, realizzato a cura dell’Istituto “Carlo Scarpa”, è stato coordinato da Pierfrancesco Vardanega. L’eredità canoviana di Possagno annovera tra l’altro alcuni oggetti singolari e personali dello scultore. Tra essi spiccano alcuni abiti e una mantella blu: nel suo atelier, Canova lavorava vestito da operaio e “soleva coprirsi la fronte calva e raggiante di genio con un berretto di carta”; quando frequentava le cerimonie religiose in San Pietro e veniva ricevuto dal Papa, o da Napoleone a Parigi, il suo abbigliamento era ricercato, adeguato alle circostanze.
Antonio Canova (autoritratto, 1792)
Il suo rapporto con la lingua è stato desunto anche dalla corrispondenza e dai quaderni di viaggio: termini e locuzioni dialettali appaiono in continuazione e l’uso della lingua italiana, anche quando è sostanzialmente corretto, appare faticoso, come quello di una lingua straniera; termini veneti sono numerosissimi, ma non mancano tratti romaneschi, nonché francesi.
Per l’evento è gradita la prenotazione. Informazioni al numero 0423544323.