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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Alta tensione

Avviato in Regione l’iter autorizzativo per un maxi impianto agrivoltaico nell’area del previsto Parco Rurale di Travettore. Riparte Rosà: “Primo passo verso lo smantellamento del Parco Rurale?”. Il sindaco Mezzalira: “Scoop per creare allarmismi”

Pubblicato il 30-07-2025
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Ci mancava anche la scossa elettrica. Fotovoltaica, per l’esattezza.
Si tratta della scarica di polemiche che sta scuotendo la politica rosatese a seguito dell’iter avviato dalla Regione Veneto per l’autorizzazione alla realizzazione di un maxi impianto agrivoltaico avanzato di iniziativa privata all’interno dell’area destinata a diventare il sito del non ancora esistente Parco Rurale Comprensoriale di Travettore.
Una questione che non riguarda soltanto Rosà: le opere di connessione alla rete di distribuzione elettrica, secondo il progetto, sono previste anche nei Comuni contermini di Cartigliano e di Tezze sul Brenta.

L'area interessata dal progetto

Ma è a Rosà che in questo momento si sta accumulando l’alta tensione.
A sollevare il caso è stata la lista civica di minoranza Riparte Rosà, che a fronte di un progetto che prevede installazione di quasi 80.000 moduli fotovoltaici su una superficie di circa 73 ettari, chiede che l’intervento sia “valutato con attenzione rispetto alla compatibilità con il territorio e agli strumenti urbanistici vigenti” e si chiede se non sia “il primo passo verso lo smantellamento del Parco Rurale”.
Non è mancata al riguardo la reazione dell’amministrazione comunale, la quale ha replicato che “ad oggi non risulta autorizzato alcun impianto agrivoltaico a Travettore”, rispedendo al mittente i timori del gruppo di opposizione ovvero di “chi, invece, ancora una volta ha come priorità creare allarmismi nei confronti della cittadinanza a suon di scoop, senza alcun approfondimento della materia”.
Ci troviamo quindi di fronte al classico caso delle opposte verità.
Riporterò pertanto la notizia secondo il mitico sistema del pensiero hegeliano:
Tesi, Antitesi, Sintesi.
Ma vi preannuncio già che la Sintesi non sarà sintetica.

Tesi

“79.710 pannelli fotovoltaici a Travettore: è il primo passo verso lo smantellamento del Parco Rurale?”.
È il titolo del comunicato stampa trasmesso alle redazioni dal gruppo consiliare di opposizione Riparte Rosà (consiglieri Giulia Vanin, Paolo Baggio, Angelo Zen, Emanuele Guidolin e Matteo Bizzotto), il quale informa “che è stato avviato presso la Regione Veneto l’iter autorizzativo per la realizzazione di un impianto agrivoltaico avanzato, denominato “ROSA AFV”, e opere di connessione alla rete, proposto dalla società Tonello Energie Srl”.
Gli elaborati del progetto prevedono l’installazione di 79.710 moduli fotovoltaici su strutture con inseguitori solari, su una superficie interessata di circa 73 ettari di terreni agricoli in via Capitello, nella frazione di Travettore.
La potenza complessiva prevista per l’impianto è di 51,81 MWp (megawatt di picco) o se preferite di 51.811,50 kWp (kilowatt di picco) con circa 3,3 km di cavi interrati come opere accessorie per collegare l’impianto alla cabina primaria di Cartigliano e quindi alla rete E-Distribuzione Spa, controllata da Enel.
Caspita: c’è da restarne elettrizzati.
“L’area individuata - afferma il comunicato - ricade all’interno della zona destinata al Parco Rurale Comprensoriale di Travettore, riconosciuto dal 2002 come ambito di pregio paesaggistico, ambientale e storico-culturale (Delibera Giunta Regionale n.1272), con conferme da TAR e Consiglio di Stato.”
“Il Parco Rurale è stato da sempre presentato come un’opportunità per il territorio: un’area verde attrezzata, con piste ciclabili, spazi gioco e aree agricole fruibili da tutti, in grado di valorizzare le peculiarità storiche e paesaggistiche, come le tracce della centuriazione romana, le rogge e i filari alberati - continua il testo -. Nonostante l’inserimento a bilancio di risorse comunali per anni, la sua realizzazione non è mai stata avviata.”
“Oggi, con l’avvio dell’iter per il maxi impianto agrivoltaico - sottolinea il gruppo di minoranza -, si rischia che questa opportunità venga cancellata definitivamente, a favore di un progetto di un privato che, pur importante per la transizione energetica, deve essere valutato con attenzione rispetto alla compatibilità con il territorio e agli strumenti urbanistici vigenti.”
Per questo, Riparte Rosà, in questa sorta di comunicato stampa-interrogazione consiliare, chiede all’amministrazione comunale “quali iniziative concrete intenda adottare per tutelare il Parco Rurale Comprensoriale di Travettore” e “come intenda gestire la compatibilità tra il progetto agrivoltaico e le previsioni urbanistiche del Parco”.
La minoranza chiede inoltre “di avviare momenti di confronto pubblico con cittadini ed enti sovracomunali per definire una strategia trasparente e condivisa”.
“Il futuro del territorio e la salvaguardia del paesaggio - conclude Riparte Rosà - richiedono scelte chiare e partecipazione della comunità.”
L’atmosfera è sempre più elettrica.

Antitesi

Ma ecco che da piazza della Serenissima arriva una replica non proprio Serenissima.
Con un comunicato stampa a sua volta trasmesso alle redazioni, l’amministrazione comunale di Rosà ribatte infatti alle osservazioni e alle richieste del gruppo di opposizione.
Ovvero “intende fare chiarezza e fornire le doverose precisazioni relativamente a quanto asserito dalla minoranza attraverso il comunicato stampa “È il primo passo verso lo smantellamento del Parco Rurale?”, specificando in maniera risoluta che ad oggi non risulta autorizzato alcun impianto agrivoltaico a Travettore al confine con i Comuni di Cartigliano, Bassano del Grappa e Tezze sul Brenta”.
Il sindaco Elena Mezzalira interviene sulla questione ribadendo “la diversa posizione e approccio tra chi è chiamato ad amministrare ed a gestire le istanze che quotidianamente si presentano nella vita di un Comune delle nostre dimensioni e chi, invece, ancora una volta ha come priorità creare allarmismi nei confronti della cittadinanza a suon di scoop, senza alcun approfondimento della materia”.
“Nello specifico - spiega la nota comunale - la ditta Tonello Energie Srl, che ha sede a Sarego (VI) ha presentato in Regione una richiesta per la realizzazione di un impianto agrivoltaico avanzato con una potenza pari a circa 52 megawatt, ai sensi dell’art. 27 bis del D.l.gs. 152/2006, della L.R. 12/2024 e del recente Regolamento regionale n. 2/2025, che a loro dire si configura come “opera di pubblica utilità” ai sensi art. 2 comma 2 d. lgs. 190 del 25,11,2024.”
“Questo impianto si propone di mantenere una coltura sottostante a prato per l’attività di apicoltura, in collaborazione dell’associazione apicoltori del Veneto e di carattere orticolo con la supervisione dell’Università di Padova - prosegue il testo -. È importante far presente che l’ente competente al rilascio è la Regione Veneto che, prima di esprimersi con l’eventuale Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale, raccoglierà tutti i pareri degli enti preposti.”
“Come amministrazione comunale - dichiara il sindaco Elena Mezzalira - siamo tenuti a fornire le nostre osservazioni alla Regione, per questo ci siamo già attivati con i nostri tecnici per esaminare le tavole e le relazioni trasmesse la scorsa settimana e non si esclude il coinvolgimento già in questa fase di un legale, forti del fatto che nell’area esistono una serie di vincoli che le amministrazioni che si sono succedute e l’attuale hanno sempre mantenuto e difeso.”
Interviene al riguardo anche il vicesindaco Paolo Bordignon “per alcune valutazioni di natura politica”.
“Non cadiamo in provocazioni o polemiche sterili che non portano a nulla, se non allarmare i cittadini - afferma Bordignon -. L’attuale amministrazione, in continuità con le precedenti, difende l’ambiente garantendo polmoni verdi nel centro del paese e nelle frazioni, attraverso anche interventi di rigenerazione urbana, implementando piste ciclabili e individuando nuove aree verdi ed aree a parco nel nostro territorio, regolarmente curate e manutentate.”
“Nella zona oggi interessata da questa proposta da parte di privati, a differenza delle amministrazioni contermini, l’amministrazione di Rosà è stata l’unica a proporre la variante per l’approvazione da parte della Regione dell’area agricola speciale a parco e successivamente l’approvazione del Parco Rurale - conclude il vicesindaco -. Credo questo sia un segnale chiaro di competenza, trasparenza e chiarezza che tutt’oggi rappresenta il vincolo più rilevante.”
“A differenza delle amministrazioni contermini”?
Questa sì, che è diplomazia territoriale.

Sintesi

Ricapitolando: la lista Riparte Rosà rivela l’avvio dell’iter autorizzativo in Regione dell’impianto agrivoltaico avanzato di Travettore, e la cosa è vera.
L’amministrazione comunale di Rosà replica che ad oggi non risulta autorizzato alcun impianto agrivoltaico a Travettore, e anche questa cosa è vera.
Nel senso che il procedimento di autorizzazione è ancora in corso.
Sul sito istituzionale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, sezione “Valutazioni e autorizzazioni ambientali”, la pagina dedicata al “Progetto di un impianto agrivoltaico avanzato di potenza totale di 51,81 MW denominato “Rosa AFV da realizzare nel Comune di Rosà (VI) e relative opere di connessione site nei Comuni di Rosà (VI), Cartigliano (VI) e Tezze sul Brenta (VI)” informa che l’intervento è stato sottoposto alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, con data di avvio il 5 maggio 2025, e che la procedura si è conclusa.
Solo il primo atto di una lunga serie di autorizzazioni, pareri e nulla osta degli enti e autorità competenti richiesta dall’istruttoria in Regione, summa della burocrazia Made in Italy.
Siete pronti per il prolungato elenco di enti, autorità e società coinvolte nel procedimento autorizzativo?
E allora…via!
Regione Veneto, Provincia di Vicenza, Vi.Abilità, Ministeri delle Imprese e del Made in Italy, dell’Ambiente e delle Infrastrutture e Trasporti, Agenzia del Demanio, Consorzio di Bonifica Brenta, Genio Civile di Vicenza, Autorità di Bacino, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, Comando Forze Operative Nord, Aeronautica Militare, Comando dei Vigili del Fuoco di Vicenza, Terna Spa - Rete Elettrica Nazionale, Fibercop Spa, E-distribuzione Spa, Snam Spa, Ansfisa, ApRetiGas Spa, Italgas Spa, Etra Spa, Azienda Ulss 7 Pedemontana.
Tra gli enti competenti chiamati a dare il nulla osta all’intervento ci sono anche ed ovviamente i tre Comuni interessati.
Cartigliano e Tezze sul Brenta per l’autorizzazione alla posa di cavidotti interrati su strade comunali.
Mentre Rosà (che ho lasciato volutamente per ultimo) per il parere di competenza sull’impianto oltre a due autorizzazioni alla posa di cavidotti interrati su strade comunali e in materia di compatibilità acustica.
Dal canto suo, la società proponente Tonello Energie Srl, nella dichiarazione di conformità urbanistica presentata dal legale rappresentante Alberto Vicentini, dichiara che “l’intervento è conforme agli strumenti urbanistici comunali vigenti”.
E allora?

Conclusione

E allora non ci resta che restare alla finestra.
Dalle dichiarazioni di sindaco e vicesindaco si evince che l’amministrazione comunale di Rosà si è attivata con i propri uffici per fornire alla Regione le proprie osservazioni
(nel già citato “parere di competenza”) non propriamente favorevoli alla realizzazione dell’impianto.
Staremo a vedere.
Le scintille continuano a scoccare e l’alta tensione, al momento, rimane.

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