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Direttore Responsabile
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I leoni di San Marco
È partita da quartiere San Marco la raccolta firme promossa da Quartieri Solidali a tutela dei lavoratori Baxi. La presidente Lara Bosi: “L’obiettivo è raccogliere quante più firme possibile per consegnarle a chi di dovere”
Pubblicato il 30-07-2023
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“Non so cosa dirle. Ancora non sappiamo niente, vediamo come vanno le cose.”
Così mi risponde un lavoratore della Baxi, dopo avergli chiesto quali siano i suoi pensieri di questo momento.
È il caso emblematico di una dichiarazione che, non dicendo niente, dice tutto.

Il gruppo di volontari di Quartieri Solidali impegnati nella raccolta firme (foto Alessandro Tich)
È la prima domenica dopo la votazione in consiglio comunale che per l’azienda di via Trozzetti, produttrice di caldaie murali a gas, è stata una doccia gelata.
Come ormai è ben noto a tutti la Baxi ha l’urgente necessità di ampliare i reparti produttivi in modo tale da effettuare la obbligata riconversione produttiva, imposta dall’Unione Europea, dalle caldaie a gas alle pompe di calore.
L’unico modo per farlo è quello di allargarsi nella sede del confinante stabilimento di Pengo, ma l’esito del voto consiliare ha impedito l’operazione per motivazioni che in questa sede non occorre ripetere.
Lo scenario, adesso, è quello della massima incertezza.
La multinazionale olandese BDR Thermea che controlla Baxi potrà decidere di spostare la produzione delle pompe di calore in altre sedi del suo gruppo in Europa, provocando così il progressivo depotenziamento della sede di Bassano.
Con la prospettiva di tagli occupazionali per la gran parte degli oltre 800 lavoratori di Baxi e dei circa 2000 lavoratori dell’indotto dell’azienda nel medio termine.
Adesso tutti si stringono indistintamente attorno ai lavoratori di Baxi invocando una soluzione, ma questa è la realtà in divenire di oggi.
Ma torniamo al punto iniziale.
Il lavoratore di Baxi, che incrocio proprio al mio arrivo, è venuto ad apporre una firma a tutela di sé stesso e di tutti i suoi colleghi. Apprendo che è un dipendente dell’azienda perché lo dice al momento di firmare.
Siamo nella sede del consiglio di quartiere San Marco, all’interno dell’area Caneva in via Manara. Qui oggi è partita la racconta firme “a tutela dei lavoratori Baxi” promossa da Quartieri Solidali: il progetto, nato su impulso di quartiere San Marco nel 2015, che tramite iniziative di solidarietà sociale coinvolge i volontari di più rioni cittadini.
Non c’è una lunga coda in attesa. Le persone arrivano poche alla volta, ma il viavai è continuo. E i risultati si vedono: le firme raccolte alle 11 di questa mattina, tra la prima giornata ufficiale di oggi e l’anteprima “ufficiosa” di ieri, sono già oltre 200.
Nell’occasione avviene l’incontro ravvicinato del terzo tipo tra Antonio Guglielmini, consigliere di maggioranza che ha votato convintamente a favore dell’atto di indirizzo per l’operazione Baxi/Pengo e Roberto Campagnolo, consigliere di minoranza che ha votato contro, anch’egli giunto qui per firmare.
Tra i due nasce inevitabilmente un’ulteriore (pacata) discussione, appendice del dibattito consiliare di giovedì scorso.
Ci pensa poi la presidente di quartiere San Marco Lara Bosi ad interrompere l’estemporaneo “Porta a Porta” tra i due consiglieri.
Con un malloppo di carte in mano, la Bosi si mette ad illustrare a Guglielmini e a Campagnolo le tante attività di carattere sociale portate avanti da Quartieri Solidali. Lo fa soprattutto, come precisa subito, per far capire che tutte le iniziative che partono dal gruppo sono improntate allo spirito di solidarietà e “non hanno alcun secondo fine”. Compresa la raccolta firme a tutela dei posti di lavoro dello stabilimento di via Trozzetti. “L’abbiamo impostata in forma distaccata, riguarda solo i lavoratori, non abbiamo messo neanche il nome di Pengo”, spiegherà poi a una signora venuta a firmare.
Nella sede del consiglio di quartiere appone la sua firma anche un sindacalista di lungo corso: Adriano Poli, bassanese, attualmente segretario provinciale Fim Cisl di Verona e coordinatore nazionale Fim Cisl del settore termomeccanica.
“Sono qui - mi dice Adriano Poli - perché credo che sia importante, in un momento così difficile per la città, cogliere tutte le sensazioni che la città vive. Sono qui come cittadino bassanese ma anche come ex dipendente della Baxi, con un ruolo sindacale.”
“La preoccupazione è quella di tenere alta la compatibilità fra la tutela dell’ambiente e la parte del lavoro e dell’occupazione - continua il sindacalista - Questa storica azienda tanto ha dato e tanto ha lottato negli anni ’70 perché rimanesse viva. È centrale nella storia della città, tanto più oggi va tutelata. Coniugando tutte le questioni, compresa quella ambientale e del cambiamento climatico che sono importanti.”
Chiedo alla presidente Lara Bosi, impegnata di continuo, come gli altri volontari del suo e di altri quartieri, nell’accoglienza delle persone che arrivano a firmare, di spiegarmi il senso dell'iniziativa di oggi.
“L’iniziativa di oggi è esclusivamente una raccolta firme a sostegno dei lavoratori - mi risponde -. Il nostro obiettivo è quello di raccogliere quante più firme possibile per poi consegnarle a chi di dovere, perché si capisca qual è la posizione dei bassanesi nei confronti della tutela dei posti di lavoro.”
Una cosa è certa: l'azione messa in campo non si ferma qui.
“La raccolta firme continuerà, questo è il primo appuntamento - conferma la presidente -. Comunicheremo le date prossime, ma sicuramente è un impegno che intendiamo portare avanti.”
È l’occasione anche per ribadire lo spirito totalmente solidale dell’iniziativa, in risposta a chi ha già sostenuto che la raccolta firme risponde a non meglio specificati interessi di parte.
“Noi non abbiamo secondi fini - rimarca Lara Bosi -. Il nostro punto di vista è la nostra necessità è solo quella di tutelare i lavoratori. Non credo che ci sia dignità per una persona senza lavoro. E la dignità va difesa con la dignità.”
Dopo aver scattato una foto di gruppo, lascio i volontari di Quartieri Solidali alla loro preziosa opera di volontariato.
Sulla recinzione dell’area Caneva campeggiano i due striscioni, gli stessi del mio articolo “La guerra dei lenzuoli” citato anche in consiglio comunale, che erano spuntati nei giorni scorsi in via Van Axel Castelli e davanti alla scuola primaria Campesano con le scritte “Tuteliamo i lavoratori” e “Pensiamo alle famiglie dei lavoratori”.
Nel parcheggio esterno incontro l’assessore Claudio Mazzocco. Anche lui è venuto qui per mettere la sua firma. “Sono disgustato”, mi dice commentando l’esito del consiglio comunale in cui lui, in quanto esponente di giunta, non ha votato.
Destra e sinistra, lavoratori e sindacalisti, giovani e anziani.
C’è di tutto e di più in questa varia umanità che per firmare a sostegno dei lavoratori della Baxi si dà appuntamento dai leoni di San Marco.
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