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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

2001: Donazzan nello spazio

L’europarlamentare Elena Donazzan nominata relatrice dello Space Act, la prima legge spaziale europea. “Una sfida strategica per l’Italia e per l’Europa. Inizia subito un confronto con il sistema Paese”

Pubblicato il 23-07-2025
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Breaking News: Astrodonazzan colpisce ancora.
L’europarlamentare di Fratelli d’Italia - Ecr (gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei) Elena Donazzan, nella sua veste di vicepresidente della Commissione Industria, Ricerca ed Energia del Parlamento europeo, è stata infatti nominata relatrice dello Space Act, la prima legge spaziale europea.
Accidenti: nelle poche righe di presentazione precedenti ho scritto l’aggettivo “europeo” per ben tre volte. Chiedo scusa, ma non esistono eurosinonimi.

Nei giorni scorsi l’eurodeputata povese era assurta agli onori delle cronache nazionali per le sue dichiarazioni su Israele (“Israele ha il coraggio di fare quello che l’Europa non ha il coraggio di fare. I bambini uccisi a Gaza sono figli di terroristi, usati come scudi umani.”).
Ma adesso abbandona per il momento i problemi del pianeta Terra per rivolgere nuovamente l’attenzione alle meraviglie del cosmo, a seguito di un incarico che per lei “è motivo di grande orgoglio”.
“Un incarico - afferma un comunicato stampa trasmesso in redazione - di assoluto rilievo per l’Italia, chiamata a guidare un dossier strategico che punta a definire il primo quadro normativo armonizzato per le attività spaziali dell’Unione.”
“L’obiettivo dello Space Act è costruire un mercato unico più semplice e accessibile - spiega Donazzan - capace di valorizzare tutte le imprese, grandi, medie e piccole, che operano nella Space Economy e sempre più spesso su scala transfrontaliera.”
Un comparto, quello spaziale, in cui l’Europa ha già raggiunto traguardi significativi ma che necessita ora di una visione più integrata e competitiva:
“Dobbiamo continuare su questa strada - dichiara l’eurodeputata - tenendo conto delle specificità nazionali, ma con la determinazione di competere con colossi globali come Stati Uniti e Cina, che investono con decisione nelle politiche spaziali.”
Donazzan annuncia di voler “iniziare da subito un’operazione di ascolto con i protagonisti del settore, perché l’Italia ha molte eccellenze: reti consolidate, piccole e medie imprese dinamiche, grandi attori industriali che operano da tempo sul mercato globale”.
E aggiunge:
“Voglio valorizzare queste realtà, promuovere l’innovazione, la sicurezza dei dati, le nuove tecnologie e mettere a fattor comune le buone pratiche che possono fare del sistema Italia un modello virtuoso di competitività nel contesto europeo.”
“L’UE e le sue aziende - prosegue Astrodonazzan - non possono farsi trovare impreparate. La crescente congestione e militarizzazione dello spazio richiedono un’Europa pronta e un ecosistema industriale all’altezza delle sfide globali. Affronto questo impegno con determinazione e con la consapevolezza di poter contare su un Governo italiano che ha fatto delle politiche spaziali una priorità strategica.”
“Quest’anno - conclude - non ci saranno ferie: lo Space Act è un tema troppo rilevante per rallentare il lavoro. È un appuntamento con la storia.”

Questo, egregi lettori, è quanto.
E abbiamo quindi tutti gli elementi per scrivere la sceneggiatura del remake di un capolavoro della storia del cinema: “2001: Donazzan nello spazio”.
Consiglio però a HAL 9000 di non pensare di giocare brutti tiri, come accade nel film originale di Stanley Kubrick.
Nella sceneggiatura la Donazzan dispone infatti anche di un secondo supercomputer, a lei benevolo e ancora più potente, messole a disposizione da quel “Governo italiano che ha fatto delle politiche spaziali una priorità strategica”.
Si chiama FDI 2025, pensa e parla anche lui ed è in grado persino di controllare dallo spazio l’istituzione del nuovo Tribunale di Bassano del Grappa.

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