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Laura VicenziLaura Vicenzi
Giornalista
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Prorogata fino a domenica 20 gennaio a Palazzo Sturm la mostra “1960. Arte programmata & Gruppo Zero”

Pubblicato il 02-01-2013
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Sarà aperta e visitabile fino a domenica 20 gennaio a Palazzo Sturm la mostra “1960. Arte programmata & Gruppo Zero”. La proroga è stata fatta coincidere con la data di chiusura al Museo civico della mostra “Novecento italiano. Passione e collezionismo”. L’esposizione visitabile a palazzo Sturm rientra nell’attività del Museo Remondini programmata in collaborazione con il Museo Civico e il Museo Casabianca di Malo depositario della collezione Meneguzzo – una raccolta di opere del secondo Novecento che conta oltre 1200 esemplari di grafica creati da 700 artisti.
Al Museo Remondini la capienza della sala delle Spade, la sua struttura volumetrica con quattro colonne centrali e l’originale allestimento ideato e creato su misura hanno consentito di utilizzare uno spazio espositivo particolare inserito nei sotterranei di un palazzo storico: una sorta di saletta dei segreti, uno scrigno d’arte che ripropone, in un interessante rapporto fra contenitore e contenuto, alcune consuetudini del collezionista privato, che spesso riserva un luogo raccolto ai suoi tesori per apprezzare in un rapporto immediato e intimo gli oggetti a cui rivolge la propria passione.
A mostrare le diverse ricerche di un linguaggio artistico nuovo, capace di esprimere voci, aspirazioni e tensioni proprie degli anni Sessanta sono presenti in mostra oltre 80 opere grafiche, create in proprio o in collettivo, che concorrono a ricostruire anche la temperie culturale di quegli anni. Si parla ormai di mezzo secolo fa, per comprendere e definire propriamente un certo momento storico non è sufficiente rivolgere lo sguardo solo alle grandi opere d’arte, è necessario anche guardare al quotidiano creato e vissuto dagli artisti, non escludendo dal panorama quelli meno omaggiati dalla notorietà.

ingresso alla mostra “1960. Arte programmata & Gruppo Zero” (foto L. Vicenzi)

La mostra offre ai visitatori una sorta di portfolio tridimensionale multi tematico ancorato a un preciso periodo storico e artistico e costituisce uno spunto interessante per avvicinare con curiosità aspetti, ruoli e dinamiche del collezionismo, fulcro centrale dalle due esposizioni presenti in città. Un’ulteriore occasione di approfondimento della tematica è offerta agli appassionati d’arte dal Mart di Rovereto, dove fino a ottobre è visitabile una mostra che celebra con potenza e fasto l’arte della collezione intitolata La magnifica ossessione.

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