Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 17-08-2012
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L’Odissea è il poema del viaggio e della nostalgia. Ė la storia di Ulisse, eroe astuto e valoroso, ma enormemente infelice perché desideroso di ritornare in patria.
Ẻ costretto ad affrontare avventure affascinanti e pericoli terribili prima di realizzare il suo sogno. In scena sculture plastiche in movimento, macchine sceniche sofisticate, giocattoli tradizionali, come il Lego e il Meccano, oggetti d’uso quotidiano ispirati all’iconografia greca che vengono utilizzati per accompagnare il racconto narrato da una voce quieta. Un canto, che fluisce tranquillo come un sogno.
Sono gli ingredienti di “Omero e Odissea”: l'ultimo appuntamento bassanese del Minifest - la rassegna di Operaestate Festival Veneto dedicata al pubblico dei bambini e delle famiglie -, in cartellone sabato 18 agosto alle ore 21.15 sul palco dell'Ortazzo al Castello degli Ezzelini, di e con Antonio Panzuto.
L’Ulisse di Antonio Panzuto è spinto continuamente lontano da casa dall'odio di un Dio che lo mette costantemente alla prova costringendolo ad affrontare mille pericoli e difficoltà: dai mangiatori di loto, la pianta che fa dimenticare il ritorno, al Ciclope mostruoso crudele e beffardo; dalla maga Circe, bellissima, che trasforma in porci i sui compagni di viaggio, al canto delle Sirene, dal vento di Eolo a Scilla e Cariddi.
Omero è inimitabile narratore, pacato e maestoso e dimostra ovunque le sue capacità drammatiche e la virtù trasfigurante della sua poesia capace di creare, tra continue metafore e similitudini, un mondo fiabesco, irreale, onirico. Come è immediato essere catturati dal racconto, così questa versione dell'Odissea, canto per oggetti e voce, vuole trascinare con sé chi guarda. La scena è come il mare che segue e si oppone sempre ad Ulisse, si apre e si chiude, si trasforma per la lotta e si modifica per il viaggio.
Così alla parola si oppone il gesto silenzioso, al racconto la forza espressiva degli oggetti, ai silenzi i delicati colori della luce. Parole e immagini si aiutano e si fondono assieme senza mai illustrarsi a vicenda, si seguono e si suggeriscono, correndo su binari espressivi differenti ma paralleli, spinte dal vento della poesia.
Figura atipica nel panorama teatrale italiano, Antonio Panzuto è un demiurgo gentile, un artista della scena che sfugge alle etichette con sorridente discrezione. Le sue macchine teatrali sono abitate da oggetti e figure azionate a vista tramite grovigli di fili: mescolando legni e metalli, corde e tessuti, produce visioni secondo i segreti dettami di una drammaturgia pittorica che procede per affinità e corrispondenze più che per nessi logici o narrativi.
In caso di pioggia lo spettacolo si terrà presso il Teatro Remondini.
Informazioni: Biglietteria Operaestate Festival Veneto Via Vendramini 35 Bassano del Grappa, tel. 0424 524214 - 0424 519811, www.operaestate.it.