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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Bassano il muro regge
A Mestre è zero a zero di carattere
Pubblicato il 19-10-2025
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Nel sabato del contado, senza il calore dei propri tifosi, il Bassano si prende un punto che vale oro. Non brilla, non incanta, ma resiste. E resistere, in certi campi e in certi momenti, è già una vittoria. Il pareggio a reti bianche contro il Mestre è il terzo risultato utile consecutivo per i ragazzi di Zecchin,. E se il gol non arriva, la porta resta inviolata: merito di una squadra che sa soffrire, sa lottare, sa chiudere ogni spiraglio.
La tenuta difensiva è da tre anni il marchio di fabbrica del Bassano. Pressing alto, linee strette, spirito di sacrificio. E poi lui, Davide Costa, il portiere. Due interventi nel primo tempo, due mani che valgono un punto. Davanti a lui, Campesan, unica novità rispetto al Maia Alta, Marchiori e Stefanelli fanno da scudo, Medina e Zilio spingono e coprono sulle fasce. In mezzo, De Carli, De Leo e Gian danno ritmo e tecnica, mentre Fasolo e Cecchin provano a graffiare in avanti con leggerezza e movimento.

(foto Alberto Casini)
La partita non regala fuochi d’artificio. È una sfida di nervi, di muscoli, di centimetri. De Leo e Gian ci provano da fuori, ma non basta. Il Mestre spinge, soprattutto nella prima frazione, ma trova sempre Costa a dire no. Nella ripresa, Zecchin cambia volto alla squadra: dentro Zupperdoni, Nampresi, Menato e Gattoni per dare peso e gambe. Il Bassano si compatta, si chiude, si difende con il coltello tra i denti. L’ultimo quarto d’ora è un assedio arancionero, ma la saracinesca giallorossa resta abbassata.
Il vero protagonista è lo spirito di squadra. I difensori stoppano tutto con il corpo, Costa vola sulle uscite alte, il gruppo si stringe e non molla. È il Bassano che non fa rumore, ma fa punti. È il Bassano che non incanta, ma convince. E quel punto, strappato con i denti, è fieno prezioso per l’inverno che arriva. Perché in certi campi, in certe sere, non prendere gol è già un piccolo trionfo.
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