Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 11-03-2024
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Liscia, gassata o Santa Chiara?
Un bel trilemma (dilemma a tre) per la città di Bassano, messa di fronte alle tre alternative progettuali per la realizzazione del nuovo Teatro comunale.
Sono sempre quelle, che riepilogo per chiarezza di lettura: acquisto e sistemazione del Teatro Astra; costruzione ex novo di un Teatro nell’area del parcheggio Le Piazze; costruzione ex novo di un Teatro nell’area del cantiere dell’ex Polo Museale Santa Chiara.
L’incontro di presentazione delle tre ipotesi progettuali dello scorso 12 gennaio in sala Chilesotti (archivio Bassanonet)
Sono le tre ipotesi scaturite da quello studio dalla sigla impronunciabile, DOCFAP (acronimo di Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali), commissionato dall’amministrazione comunale alla società ViTre Srl di Thiene per delineare le possibili soluzioni realizzative per il Teatro che verrà.
Le tre opzioni sono già state presentate e discusse nell’incontro pubblico tenutosi in sala Chilesotti lo scorso 12 gennaio.
Ne avevo riferito nel mio articolo intitolato “Astra: Impossible”.
In quella presentazione pubblica, le maggiori criticità evidenziate dagli esperti riguardavano infatti l’operazione di acquisto e ristrutturazione del Teatro Astra.
Un appuntamento che adesso si ripete.
Venerdì prossimo, 15 marzo, alle ore 17.30, sempre nella sala Chilesotti del Museo Civico, è in programma il secondo incontro pubblico di presentazione delle tre opzioni di progetto del DOCFAP per la realizzazione di un Teatro comunale, sempre a cura dei referenti di ViTre che hanno elaborato il documento.
Per la serie: a volte ritornano.
“Dopo il primo incontro dello scorso 12 gennaio 2024 - informa un breve comunicato trasmesso oggi in redazione dall’amministrazione comunale -, anche questo secondo appuntamento è aperto a tutta la cittadinanza, mentre un invito specifico è rivolto agli abbonati alla stagione teatrale bassanese e ai sindaci del territorio.”
“Ai partecipanti - conclude la nota - saranno illustrate le alternative progettuali, oggetto di un percorso condiviso di confronto con la città.”
Per la seconda volta si alza dunque il sipario sul Teatro che vorremmo.
Ma per quanti atti lo spettacolo andrà avanti prima della fine della legislatura comunale, ancora non si sa.