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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Ped & Breakfast
Tribunale della Pedemontana “motore di sviluppo turistico”. Lettera al direttore di Bassanonet (con conseguente replica) del noto albergatore bassanese Roberto Astuni
Pubblicato il 11-03-2025
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Signori della Corte: chiamiamo a deporre nuovamente il noto albergatore bassanese Roberto Astuni, general manager dell’hotel Alla Corte.
Era già intervenuto con un post sulla pagina Fb di Bassanonet a commento del mio articolo “Uno a Tre”.
Come è noto, quell’articolo riportava la risposta del sindaco di Bassano del Grappa Nicola Finco ai tre sindaci “No Ped” di Padova, Treviso e Vicenza Sergio Giordani, Mario Conte e Giacomo Possamai che assieme ai tre presidenti dei rispettivi Ordini degli Avvocati si sono schierati congiuntamente contro il progetto del Tribunale della Pedemontana.

Roberto Astuni (foto Alessandro Tich - archivio Bassanonet)
Nel suo commento, Astuni ha tirato fuori la meravigliosa teoria della Cittadella della Giustizia, ovvero del Tribunale della Pedemontana, come “motore di sviluppo turistico” della città di Bassano.
Ne ho già ampiamente scritto, esprimendo e motivando tutto il mio scetticismo al riguardo, nell’editoriale “Turisti per causa”.
E proprio in risposta all’editoriale, Astuni questa volta ha trasmesso in redazione una lettera al direttore, che ovviamente pubblichiamo di seguito e a cui ovviamente replicherò.
LETTERA DI ROBERTO ASTUNI AL DIRETTORE DI BASSANONET
Caro direttore,
la ringrazio per il suo articolo e spero per l'opportunità di rispondere alle sue osservazioni. Mi permetta di chiarire alcuni punti fondamentali che credo non siano stati colti nel loro intero contesto. È vero che i tribunali stanno progressivamente adottando strumenti digitali per semplificare e velocizzare i procedimenti giudiziari, ma al momento, purtroppo, non siamo ancora arrivati al punto in cui tutte le procedure possono essere svolte online.
Le racconto la mia esperienza personale: sono stato chiamato a testimoniare in una causa civile a Verona ben tre volte e ho dovuto recarmi di persona poiché non esiste ancora un sistema per ascoltare le testimonianze online. A giugno, sarò a Bolzano per lo stesso motivo e dovrò essere fisicamente presente. Quindi, anche se la digitalizzazione dei tribunali è un obiettivo auspicabile, la realtà attuale è ben diversa.
Inoltre, il mio discorso si focalizzava specificamente sul settore turistico, un ambito che conosco bene. L'Organizzazione Mondiale del Turismo definisce un turista come chiunque soggiorni fuori dal proprio comune, indipendentemente dal motivo. Pertanto, se mi reco a Firenze per visitare un amico in ospedale e alloggio in una struttura ricettiva, sarò conteggiato come turista, anche se non visiterò gli Uffizi. Analogamente, quando andrò a Bolzano, approfitterò per pranzare e passeggiare per il centro, generando un impatto economico positivo sulla città.
Distinguere tra l'attrattività di una città e la sua capacità di ospitare turisti è essenziale. Questi due aspetti non si escludono a vicenda; anzi, si completano.
Ogni pernottamento in più rappresenta un beneficio per l'economia locale.
Come ristoratore, posso confermare che un flusso costante di persone che frequentano i tribunali ha bisogno di "cibarsi". Quale soluzione migliore se non quella di trovarsi in una località dove l'enogastronomia è rinomata?
In conclusione, sono convinto che l'apertura del Tribunale della Pedemontana porterà benefici significativi sia in termini di presenze turistiche che di commercio locale, magari vedendo le luci accese in quei tanti (troppi) negozi chiusi da tempo. Non esiste una formula magica per rivitalizzare il commercio, ma una cosa è certa: un flusso costante di persone che girano per la città rappresenta un elemento cruciale.
Del resto, come si dice da queste parti: "Dove c'è gente, c'è vita... e affari!"
La ringrazio per l'attenzione e colgo l'occasione per augurarle buon lavoro.
RISPONDE IL DIRETTORE DI BASSANONET
Egregio Roberto Astuni,
Devo innanzitutto riconoscerle che lei riesce spesso a scovare il lato originale e talvolta anche controcorrente delle cose e che con lei, quindi, non ci si annoia mai.
E la ringrazio per la sua cortese lettera che pur ribadendo le sue considerazioni non fa altro che confermare anche le mie. E le spiego subito il perché.
Lei mi racconta della sua passata esperienza a Verona e della sua futura citazione in Tribunale a Bolzano, entrambe come testimone, poi mi parla anche di Firenze.
Benissimo. Da Verona (circa 100 chilometri da Bassano del Grappa) in poi ad aumentare, sono tutte trasferte di lunga percorrenza. Ci mancherebbe che con viaggi di questo tipo non ci si fermi anche a mangiare un boccone in quelle città - sempre che l'esperienza in Tribunale non abbia fatto sparire l'appetito - e, avendone il tempo, anche a “passeggiare per il centro”.
Ma proprio questo è il punto.
Per l’utenza a cui sarebbe destinato, l’ancora ipotetico Tribunale della Pedemontana sarebbe tutto, fuorché un Tribunale di lunga percorrenza. Scriviamo da anni che si tratta di un progetto di “giustizia di prossimità” a servizio degli utenti residenti per la maggior parte in Comuni a non più di 15-20 minuti di macchina da Bassano.
Non ha pertanto motivazione paragonare “turisticamente” (con tanto di programma collaterale gastronomico) l’impegno di una trasferta in un Tribunale fuori Provincia o addirittura fuori Regione con la trasferta mordi-e-fuggi, senza necessariamente mordere qualcosa, in un Tribunale vicino a casa.
Lei sa bene, inoltre, che a Bassano abbiamo già avuto il Tribunale, fino al 2013 (l’anno del trasloco definitivo al Tribunale di Vicenza a cui è stato accorpato), con un circondario giudiziario che si estendeva in 31 Comuni del comprensorio.
Non metto in dubbio che finché abbiamo avuto il Vecchio Tribunale le pizzerie e gli altri locali del circondario gastronomico di via Marinali e dintorni avranno ospitato molti pranzi di magistrati, di qualche avvocato arrivato da fuori città e magari anche di qualche imputato o testimone durante la pausa del processo, che si sarà anche fatto una passeggiata in piazza per scaricare la tensione.
Ma in tanti anni non ho mai sentito parlare di un “aumento del richiamo turistico” favorito dall’utenza di Palazzo Antonibon.
E quelli erano ancora i tempi della reale frequentazione fisica dei Tribunali, quando diversamente da oggi il cittadino-utente doveva obbligatoriamente recarsi “in presenza” in Tribunale per qualsiasi cosa e quindi c’era molta, ma molta più gente che girava attorno alle aule, alle cancellerie e agli uffici giudiziari.
Figurarsi adesso, quando la giustizia prevede la presenza dei cittadini in Tribunale solo nei casi in cui la partecipazione fisica a un determinato procedimento sia indispensabile, come accade proprio per l’escussione dei testimoni, che l’ha costretta ad andare a Verona e la costringerà ad andare a Bolzano.
La presenza fisica dei testimoni, come mi spiegano i professionisti legali, è prevista in quasi tutti i casi delle cause civili (salvo la procedura di “prova delegata”, ma qui entriamo nel super-tecnico) ed è di fatto sempre prevista in quelle penali.
Infine, la madre di tutte le contestazioni.
Lei ha sostenuto nel suo commento social che nella agognata apertura della Cittadella della Giustizia “gli albergatori vedono l’opportunità di accogliere visitatori che necessitano di soggiornare per procedimenti prolungati”.
Ho chiesto ancora conferma ai professionisti legali e quindi lo scrivo con il conforto delle informazioni di chi lavora quotidianamente con la giustizia: non esistono “procedimenti prolungati”, con più udienze concentrate nella stessa settimana e scadenzate in giorni successivi, tali da costringere la parte in causa di turno a pernottare nella città sede del Tribunale.
E proprio lei mi insegna, visto che me lo ha spiegato tante volte, che non si può parlare di “turismo” se non ci sono le “presenze turistiche” e cioè i pernottamenti nelle strutture ricettive.
Dobbiamo quindi farcene una ragione: l’“attrattività turistica giudiziaria” fa rima con “castello in aria”.
Tuttavia, la rassicuro: io non sono un “No Ped”, contrario a prescindere al progetto del Tribunale della Pedemontana. Sono solo un giornalista indipendente che svolge il suo compito di analisi e di critica sulla base di dati oggettivi.
E se un giorno il Tribunale della Pedemontana verrà istituito, verrà aperto con tutti - e sottolineo tutti - i suoi organici e sarà reso funzionante, sarò il primo a venire nella sua enoteca per farmi aprire una bottiglia speciale e brindare con lei.
E se poi il Tribunale della Pedemontana diventerà davvero un “motore di sviluppo turistico”, come lei sostiene, le consiglio di aprire una nuova pertinenza del suo hotel a Sant’Eusebio:
il Ped & Breakfast.
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