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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

Calcio

Derby amaro ma che bel Bassano

Il Bassano esce sconfitto ma non ridimensionato dalla sfida al Padova. Le occasioni migliori sono giallorosse ma non basta. I binacoscudati sono più cinici e sono lanciati verso la promozione in serie B

Pubblicato il 12-03-2018
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Rinascimento in bianco e nero

BASSANO – PADOVA 1-2

Bassano Virtus (4-3-2-1): Grandi 6,5; Bonetto 6,5 (41’ st Barison sv), Pasini 6,5, Bizzotto 6, Stevanin 6; Zonta 6,5 ( 20’ st Bianchi 6) 6, Salvi 6,5, Proia 6,5 (28’ st Razzitti 6); Venitucci 6,5 (20’ st Laurenti 6), Minesso 7,5; Diop 7 (20’ st Fabbro 6).

Il rigore del momentaneo pareggio firmato Minesso

A disp. Costa, Piras, Karkalis, Laurenti, Gashi, Bortot, Tronco. All. Colella

Padova Calcio (4-3-1-2): Bindi 6,5; Salviato 6, Ravanelli 6,5, Cappelletti 6,5, Contessa 6,5; Serena 6 (1’ st Mandorlini 6), Pinzi 6 (1’ st Pulzetti 6,5) , Belingheri 6; Sarno 6 (44’ st Lanini sv); Gliozzi 6 (36’ st Russo sv), Guidone 6,5 (17’ st Capello 6,5).
A disposizione: Mirelli, Candido, Fabris, Marcandella, Bellemo Cisco, Zivkov. All. Bisoli

ARBITRO: Proietti di Terni
RETI: 3’ st Ravanelli (P), 10’ st Minesso (BV), 18’ Pulzetti (P)
NOTE: -
SPETTATORI: 2150
AMMONITI: Pasini, Ravanelli, Bizzotto, Bindi, Contessa
ESPULSI:
ANGOLI: 6-4
RECUPERO: pt 1’; st 4’

Bassano del Grappa. Il BV esce sconfitto ma non ridimensionato dal derby contro il Biancoscudo. I ragazzi di Colella squadernano probabilmente la miglior prestazione stagionale. È vero che non basta per ottenere un risultato positivo ma c’è più sfortuna che demerito. C’è una forza intrinseca del Padova e mancanza di precisione nel chiudere l’azione da parte dei giallorossi, non inferiorità rispetto alla capolista. In realtà ci sono anche tre errori di posizionamento e disimpegno e due vengono pagati a carissimo prezzo. Ma se Colella voleva delle risposte dalla sua squadra, beh le ha avute. La prestazione dei giallorossi è magnifica. A voler fare un appunto c’è da dire che l’assalto finale è tutto fuorché un assalto ma le energie sono quello che sono e la formazione di Bisoli è davvero quadrata e compatta oltre che eccessivamente impegnata nell’applicare tutti i trucchi possibili per perdere tempo. A questo punto possiamo dire una banalità che è nel contempo una grande verità: giocando così in futuro il Soccer Team perderà gran pochi punti. A parere nostro ci sono sconfitte e sconfitte e quella contro il Padova ha paradossalmente infuso nuove certezza nella formazione di Bassano del Grappa. La capolista evidenzia alcune lacune, ora il BV sa dove lavorare per migliorare ulteriormente. Per il resto i giallorossi sono stati superiori sotto tanti punti di vista e sono piaciuti molto anche sul piano della mentalità. Non è facile disputare un così gran primo tempo e trovarsi sotto al primo tiro nello specchio della porta. La reazione c’è, Zonta illumina un corridoio per un Diop immenso, Minesso trasforma il calcio di rigore. Il secondo gol, invece, taglia un po’ le gambe. Sia perché è evitabile, sia perché di fronte c’è pur sempre la squadra più forte del campionato.

Bella sfida. In un’atmosfera perfetta per una partita di calcio, in uno stadio gremito e colorato in ogni ordine di posto, Bassano e Padova danno vita ad uno splendido derby. La partenza giallorossa è arrembante e nei primi tre minuti sono già due le occasioni da gol: Diop calcia due volte in diagonale, Proia chiude troppo l’angolo di tiro. Triangolazioni veloci, ritmi alti, splendide trame di gioco in verticale e un Minesso in versione super mettono in difficoltà il Padova. Non grossa difficoltà perché i biancoscudati sono una squadra particolarmente solida e concentrata. Minesso gioca quasi stabilmente a sinistra, coadiuvato da Stevanin, mentre Venitucci tende a frequentare le zolle più centrali del campo. Diop incolla palloni impossibili al piede, Bonetto effettua sempre dei gran bei cross, Salvi ringhia su tutte le caviglie e la premiata ditta Zonta/Proia si inseriscono con continuità. Dietro Pasini e Bizzotto sono lasciati a duellare corpo a corpo con Gliozzi e Guidone dando vita ad una sfida scintillante e tutt’altro che priva di rischi. Al BV manca davvero solo la zampata finale, la finalizzazione che santifica il lavoro di squadra. Ci prova Diop, ci prova Proia, ci prova Minesso, gli ospiti si salvano sempre. Anche gli inviati Padovani durante l’intervallo ammettono la superiorità del Bassano, del Padova non si ricordano invece tiri in porta. Così quando alla ripresa delle ostilità il BV pasticcia regalando una punizione dal limite la tensione inizia a salire. Sarno impegna severamente Grandi, risposta maiuscola sull’incrocio dei pali, ma sulla respinta è più lesto di tutti Guidone per Ravanelli che da due passi segna. L’aria si fa pesante ma il Soccer Team, che nel primo tempo spende molto, riesce a riordinare le idee e a reagire. Il filtrante di Zonta per Diop è tanta roba così come la sterzata di Buba, steso da Bindi. L’uno a uno sarebbe un buon risultato ma i padroni di casa si fanno bertucciare per la seconda volta. Capello tiene in campo un pallone che i giallorossi battezzano fuori, Pulzetti è troppo esperto non non provarci, entra in area come un treno, raccoglie il passaggio di Capello e trafigge Grandi. È il 18’, la doccia è gelata. Colella inserisce Laurenti, Fabbro e Bianchi (the revenant) e il BV continua a provarci. In almeno due circostanze potrebbe pure segnare, specie con Minesso e Fabbro, ma la dea bendata non è propizia. Il Padova perde tempo in maniera troppo spudorata (Colella in sala stampa non le manderà certo a dire “magari se giocavano vincevano anche 3 a 1, invece ad un certo punto non si è più giocato per niente”) la partita si trascina fino al 94’.

Sala stampa. Colella si arrabbia a sentire parlare di sconfitta immeritata perché nella sua filosofia chi perde deve stare zitto. Ha un diavolo per capello e si vede lontano un chilomentro: “Non fatemi domande sulla sconfitta. Abbiamo perso stop. Siamo stati battuti da una grande squadra. Abbiamo fatto il massimo di quello che era possibile e ritengo che il Bassano abbia ancora margini di miglioramento. Purtroppo in questo sport vince chi fa gol, è una regola inventata più di cent’anni fa. Noi ne abbiamo fatto uno, loro due. In ogni caso dobbiamo continuare su questa squadra, c’è una differenza enorme nel giocare per fare bene o per lottare per qualcosa di importante. Il Bassano non è ancora abituato a competere per certi obiettivi perché fino a tre mesi fa era quart’ultimo e si è trovato catapultato a disputare un campionato completamente diverso. Il Padova su questi dettagli ci è stato superiore, l’attenzione che hanno nel gestire alcune situazioni ha fatto la differenza. Le partite si decidono su alcune situazioni che loro sanno gestire molto bene mentre noi no. Futuro? Credo che se la squadra continuerà ad esprimersi così potremo lottare per qualcosa di più importante. Perdite di tempo? In Italia c’è questa brutta brutta abitudine purtroppo”.
Nicolò Bianchi ha fatto gridare al miracolo per essere rientrato più di venti giorni prima rispetto a quanto preventivato. Il suo commento è sferzante: “Se una squadra doveva vincere era il Bassano. Siamo stati puniti oltremisura però è una lezione che dobbiamo imparare”.

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