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E' mancato ieri nel pomeriggio il Cavalier Giuseppe Nardini, 91 anni, per anni a capo della Distilleria più storica del mondo, attigua al Ponte degli Alpini. La notizia si è sparsa piuttosto velocemente tra le vie di Bassano dove Nardini è quasi un'icona.
La famiglia Nardini dal 1779 si sussegue nella conduzione della distilleria che ha reso famoso il distillato italiano nel nostro pianeta mantenendo il legame allo stile e alla classicità. Ma fu proprio il Dottor Giuseppe Nardini, a commissionare all'architetto Fuksas, un'opera artistica rivoluzionaria come le "Bolle" in occasione del 225 anniversario dell'azienda. Una costruzione dallo stile architettonico futurista, sede del centro di ricerca per la Grappa Nardini. Una scelta che, vista ad anni di distanza, rappresentava il primo segnale di un rinnovamento necessario. Conservare il passato per proiettarsi al futuro fu il grande messaggio da portare avanti. Oggi l'azienda è gestita dai figli e dai nipoti che continuano l'opera di divulgazione dell'ideologia Nardini.
Il Dott. Giuseppe Nardini Foto di Alessandro Tich
Da Venezia arriva anche il messaggio di cordoglio del Presidente Luca Zaia che vi riportiamo di seguito:
"Per il Dottor Giuseppe, la definizione di Re della Grappa è riduttiva. In lui si sono fuse in un mix unico storia, tradizione, identità, modernità, signorilità: un nome, Nardini, che è stato e sarà ancora uno dei simboli del Veneto migliore nel mondo. Lo salutiamo con orgoglio e nostalgia".
"Non va ricordato però solo il grande imprenditore sinonimo di un prodotto di qualità eccelsa - aggiunge il Governatore - ma anche l'uomo colto e profondamente affezionato alla sua terra, alla quale ha dato tanto in più settori, dal management economico, alla valorizzazione del territorio e della cultura della sua Bassano. Uomo importante e stimato, al punto di avere tra i suoi amici molti grandi d'Italia e del Mondo, Giuseppe Nardini ha saputo però mantenere quell'umanità e quella semplicità che ne hanno caratterizzato il tratto signorile e al contempo popolare nel senso più virtuoso del termine".
"Su di lui - prosegue il Presidente della Regione - gli aneddoti e le belle storie non si contano. Evidenziare i suoi successi imprenditoriali è perfino superfluo, tanto sono noti e grandi. A me piace ricordare l'originalità e il rispetto della tradizione aziendale che lo portarono a mantenere quella parola 'aquavite' senza la 'c', che campeggia, e mi auguro campeggerà per sempre, nella storica bottega all'ingresso del Ponte degli Alpini, dove è stato scritto un piccolo grande capitolo della storia del Veneto".
"Alla moglie e a tutta la sua famiglia - conclude - rivolgo un affettuoso abbraccio e il cordoglio dei veneti e mio personale".
I Funerali avranno luogo sabato 28 aprile nella chiesa arcipretale di S.S. Trinità alle ore 10.00
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