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Rinascimento in bianco e nero

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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Naturalmente Brocchi

Studiò le conchiglie fossili e influenzò le teorie di Darwin: a 250 anni dalla nascita, la città di Bassano celebra il suo illustre figlio Giambattista Brocchi, geologo, paleontologo, naturalista e fondatore del Museo Civico

Pubblicato il 27-04-2022
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Come natura crea, Brocchi conserva. Geologo, paleontologo, naturalista, con interessi di studio verso l’archeologia, la zoologia e la botanica, ha creato collezioni naturalistiche di valore inestimabile e, non pago del suo contributo alla comunità scientifica, ha fondato con i suoi lasciti il Museo e la Biblioteca Civica di Bassano.
Quello che si suol dire un multiforme ingegno e un illuminato benefattore.
Giambattista Brocchi, illustre tra gli illustri bassanesi, nacque 250 anni fa, il 17 febbraio 1772, figlio del notaio Cornelio Brocchi e di Lucrezia Verci, sorella del grande storico Giambattista. Per la serie: zio e nipote superstar.

Ritratto di Giambattista Brocchi (particolare). Olio su rame di Sebastiano Chemin (1798). Copyright Museo Biblioteca Archivio Bassano del Grappa

Brocchi conobbe in vita anche Antonio Canova, il cui bicentenario della scomparsa sta concentrando le energie celebrative del Comune di Bassano, accanto ovviamente a Possagno. Ma, Canova o non Canova, l’anniversario brocchiano reclama uno spazio tutto suo. E così la città di Bassano del Grappa si appresta a celebrare il suo figlio illustre.
Il via alle danze sarà dato sabato 30 aprile con un importante convegno che inaugura il calendario di iniziative volte a far riscoprire ed apprezzare al pubblico moderno i tanti campi di interesse di questo innovativo studioso, figura fondamentale nella storia della geopaleontologia italiana ed europea, al punto da essere considerato da taluni “forse la massima gloria” del settore. Profondo conoscitore della letteratura naturalistica ed erede degli insegnamenti geologici di Giovanni Arduino, Alberto Fortis e Antonio Gaidon, il nostro G.B.B. è di fatto passato alla storia per aver presentato al mondo intero una sua originale idea sulla storia delle specie.
La pietra miliare della sua produzione scientifica è la sua Conchiologia fossile subappennina, pubblicata a Milano nel 1814. Nell’opera, il naturalista bassanese ha redatto un confronto tra le conchiglie fossili da lui raccolte in tutta Italia e le conoscenze accumulate in decenni di studio della fauna adriatica per mano di Giuseppe Olivi e Stefano Renier.
Partendo dall’osservazione dei terreni, degli strati rocciosi e delle conchiglie fossili rinvenute, Brocchi notò che alcune specie di conchiglie fino allora sconosciute nonché le ossa fossili di animali si trovavano negli strati del terreno solo fino a una certa altezza, per poi progressivamente scomparire.
Da qui la sua rivoluzionaria ipotesi del “perdimento della specie” che ne fa un precursore della teoria evoluzionistica. “Forse la critica inglese non ha mai parlato con tanto favore di un’opera non inglese e ovunque ho sentito parlare di voi in Germania, in Inghilterra, in Francia.
Con queste parole il botanico Alberto Parolini - un altro big dell’epoca - raccontò all’amico Giambattista Brocchi l’accoglienza riservata in Europa alla sua Conchiologia.
E in Inghilterra - udite, udite - viveva un certo Charles Darwin, che quando uscì l’opera di Brocchi era ancora un bambino.
La fama della Cochiologia sopravvisse alla morte del suo autore, avvenuta prematuramente nel 1826 durante una spedizione in Egitto, godendo di particolare seguito nel contesto scientifico britannico. E autorevoli studi hanno accertato che le teorie brocchiane esercitarono un’influenza positiva sul giovane Darwin, futuro fondatore della teoria della selezione naturale e dell’evoluzione delle specie. Poi Charles Darwin avrebbe “evoluto” in altre direzioni anche le sue teorie: ma Brocchi, secondo parole attribuite al geologo scozzese dell’epoca Charles Lyell, è considerato “una fonte non citata” delle conclusioni teoriche del padre dell’evoluzionismo. Come dire: L’origine delle specie, l’opera fondamentale di Darwin, è in quota parte anche “Made in Bassano”.
Questa sì, che è una notizia.

Dunque i 250 anni dalla nascita di Giambattista Brocchi vivranno la loro ouverture con il convegno di sabato prossimo, ospitato dalle 16 alle 19 nella sala Chilesotti del Museo Civico (accesso gratuito su prenotazione, con esibizione di green pass rafforzato - dai che il 1 maggio è vicino - e utilizzo di mascherina FFP2).
In programma la lectio magistralis di Stefano Dominici, curatore del Museo di Storia Naturale di Firenze e professore a contratto di Paleontologia all’Università di Firenze, dal titolo “Dal Brenta al Beagle, Giambattista Brocchi e il dibattito sulla storia delle specie dal 1796 al 1836”.
Dopo i saluti delle autorità e del direttore dei Musei Civici Barbara Guidi, sono previsti gli interventi di Francesco Berti in merito alla riedizione critica de “Giornale delle osservazioni fatte ne’ viaggi in Egitto, nella Siria e nella Nubia da G.B. Brocchi”; di Stefano Pagliantini su Giambattista Brocchi e la nascita della Biblioteca Civica di Bassano; di Giuseppe Busnardo sul progetto di restauro dell’erbario egiziano di Brocchi; di Martina Polo sull’intitolazione del Liceo cittadino al naturalista bassanese. Il convegno sarà moderato da Paolo Mietto, studioso senior, già professore associato di Geologia Stratigrafica dell’Università di Padova.
“L’anniversario - spiega il botanico Giuseppe Busnardo, curatore del progetto del duecenticonquantesimo - è una straordinaria occasione per scoprire la figura di colui che non fu solo un sommo paleontologo ma uno studioso poliedrico e un grande innovatore.” “Giambattista Brocchi - aggiunge Busnardo - eccelse in molte discipline e per questo il programma delle celebrazioni, oltre al convegno, contemplerà una serie di iniziative volte ad approfondire i diversi aspetti della sua figura, come studioso dell’antichità, alpinista-ante litteram, addirittura giardiniere…”
“Primo donatore del nostro Museo e della nostra Biblioteca, a Giambattista Brocchi dobbiamo la fondazione di quella straordinaria istituzione che ancora oggi è un punto di riferimento per la città di Bassano del Grappa - dichiara Barbara Guidi, direttrice dei Museo Civici -. Celebrare questo poliedrico personaggio di scienza e cultura, a duecentocinquant’anni dalla sua nascita, è non solo un atto dovuto, ma un gesto che rinnova e rinsalda il legame tra l’Istituzione, custode di storia e memoria con lo sguardo rivolto al futuro, e la sua comunità.”
Per la cronaca, il progetto dedicato al 250° anniversario di Giambattista Brocchi è a cura di Giuseppe Busnardo ed è promosso dal Comune di Bassano del Grappa e organizzato da Musei Biblioteca Archivio di Bassano del Grappa. Il progetto si fregia inoltre degli importanti patrocini di Società Botanica Italiana, Accademia Olimpica di Vicenza, Associazione Nazionale dei Musei Scientifici, Società Geologica Italiana, Società Paleontologica Italiana e della Società Italiana di Malacologia (il ramo della zoologia che studia i molluschi, NdR).
Un’occasione per riscoprire la figura di questo grande bassanese che meriterebbe adeguata gloria e riconoscenza da parte dei posteri e non solo - Liceo Brocchi a parte - l’intitolazione di una salita, che poi in realtà è una discesa, negativamente conosciuta per l’evoluzione del traffico.

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