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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Cronaca

Sputacaso

Sputi contro l'auto di Elena Donazzan ieri sera a Bassano. L'assessore regionale: “Gesto volgare ed arrogante. Auspico nella solidarietà di quella sinistra che, a parti invertite, ne avrebbe fatto un caso di Stato”

Pubblicato il 27-04-2019
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Brassaï. L’occhio di Parigi

L’assessore regionale del Veneto Elena Donazzan è stata vittima ieri sera, a Bassano del Grappa, di uno spiacevole episodio messo in atto da un gruppo di soggetti che hanno rifiutato di identificarsi.
“Ieri verso le 23.30 circa - riferisce Donazzan - ero appena uscita da una cena per la promozione dell’asparago bianco di Bassano DOP organizzata al Museo Civico dal consorzio di tutela: una bella serata, trascorsa al fianco del sindaco Riccardo Poletto in un clima elettorale di grande serenità. Salendo a bordo della mia auto assieme al vicesindaco di Rossano Veneto Davide Berton, ho notato un gruppetto di persone intento ad osservarmi: uno di loro ad un certo punto, camminando a passo rapido verso il mezzo, ha tentato di rendermi difficile l’uscita dal parcheggio, mentre una ragazza, soggiunta velocemente, mi sputava sulla carrozzeria.”
“Ho così deciso - continua il racconto dell'assessore regionale - di fermare l’auto per chiedere alla ragazza le ragioni di questo suo gesto, innanzitutto presentandomi con nome e cognome e poi chiedendo il suo. Silenzio. Dopo pochi istanti, il primo soggetto mi ha intimato di andarmene specificando che loro, essendo in tanti, avrebbero negato l’accaduto.” “Avrei voluto chiamare le Forze dell’Ordine - prosegue l'esponente del centrodestra -, ma poi ho pensato che i nostri poliziotti e i nostri carabinieri meritino di pensare ad altro. Stamane però mi sono recata sul luogo dell’accaduto, appurando che i due ragazzi e gli altri componenti del gruppetto con ogni probabilità ieri sera erano da poco usciti da una sede di proprietà del Comune concessa a delle associazioni: gli adesivi con cui l’ingresso di questi locali è stato tappezzato ben rendono l’idea di chi lo frequenti e del loro orientamento politico.”

Fonte immagine: Facebook / Elena Donazzan

“Lo sputo è un segno di disprezzo, un gesto di volgare arroganza, un evidente sfogo di odio verso i miei confronti” continua l’assessore regionale, che ha affidato alla sua pagina Facebook uno sfogo su quanto accaduto. Molti i messaggi di solidarietà e di vicinanza giunti nelle ultime ore a Donazzan, che però è decisa ad andare a fondo della questione. “Poco dopo il fatto, prima di accompagnare alla sua auto il vicesindaco Berton, siamo riusciti ad individuare il mezzo con i quale gli autori del gesto hanno lasciato il posto, registrando il numero di targa - riferisce ancora l'esponente della giunta veneta -. Spero abbiano il coraggio di farsi avanti: mi aspetto un’ammissione di responsabilità da parte di questi soggetti e delle scuse, perché una campagna elettorale non può giustificare nessun atto di odio e di intolleranza. Mi aspetto anche però la solidarietà dalle donne in politica e da quella sinistra che, a parti invertite, avrebbe trasformato questo episodio in un caso di Stato.”
Nelle prossime ore un consigliere comunale di Bassano del Grappa interrogherà l’Amministrazione per capire chi siano i responsabili della sede, a chi era in uso ieri sera e quali siano i criteri con i quali questi locali sono stati concessi a queste persone. “L’interrogazione - conclude Donazzan - è lo strumento che la legge affida ai consiglieri comunali per approfondire quanto attiene all’amministrazione: la risposta che questa darà sarà utile per capire se quanto viene svolto all’intero di quella sede comunale sia corretto o meno.”
Sull'episodio interviene con una nota trasmessa alle redazioni anche l'europarlamentare di Fratelli d'Italia Remo Sernagiotto.
“Esprimo la massima solidarietà a Elena Donazzan per l’aggressione subita in centro a Bassano - dichiara -. Dopo Padova, siamo di fronte a una escalation di violenza che odora di ideologia. Mi auguro che questa campagna elettorale non sia contrassegnata dall’odio verso chi la pensa diversamente. Sarebbe gravissimo.”
“Conosco bene Elena Donazzan, sono stato suo collega - continua l'eurodeputato -. È una donna di destra che non ha paura di dire quello che pensa e di difenderlo mettendoci sempre la faccia.” “Dopo i fatti gravissimi di Padova, che ho già condannato, mi auguro che la politica tutta esprima vicinanza a Elena - conclude Sernagiotto -. La violenza verbale e fisica contro chi la pensa diversamente è fascismo. Tutto il resto è democrazia.”

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