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Sono stati pubblicati nei giorni scorsi i dati della 14ª edizione dell’indagine “Il Mercato del Credito nella provincia di Vicenza”. Una panoramica, realizzata dagli uffici di Confindustria Vicenza, utile come sempre per sondare gli umori degli imprenditori vicentini per il futuro del 2024 e per commentare i numeri del 2023. La rilevazione, effettuata nei mesi di febbraio e marzo, ha coinvolto 269 aziende di vari settori e dimensioni.
Il contesto generale è noto a tutti: tassi alti per combattere l’inflazione, incertezza dovuta a continui eventi di stress in arrivo dal fronte geopolitico e un generale raffreddamento dell’economia europea dopo il “rimbalzo post Covid”. Nello specifico, circa il 47% delle imprese intervistate ha indicato che l’incremento dei tassi non ha alterato comunque le proprie decisioni strategiche aziendali. Tuttavia, per il 48% degli intervistati, il rialzo dei tassi avrà conseguenze significative: il 26% prevede di ridurre gli investimenti nel 2024, il 12% potrebbe dover estinguere alcuni finanziamenti a causa dell’eccessivo onere finanziario e il 10% sta considerando l’adozione di canali alternativi al credito bancario.

Roberto Spezzapria, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega a Credito, Finanza ed Equity
«Questo calo nella richiesta di credito non deve essere visto necessariamente come un segnale allarmante, ma come parte di un processo fisiologico legato alla solida struttura patrimoniale delle nostre imprese, che beneficiano ancora di un florido 2022 e di anni precedenti di sostanziali affidamenti ancora in corso. L’attesa di un taglio dei tassi da parte della BCE che non si è ancora concretizzato sta portando a un aumento dell’attendismo, influenzando la decisione di riprendere gli investimenti», ha commentato Roberto Spezzapria, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega a Credito, Finanza ed Equity.
Anche in previsione di un prossimo ciclo di graduale diminuzione dei tassi di interesse, gli imprenditori vicentini hanno fatto sapere che il 17,1% dei finanziamenti sarà utilizzato per orientare le attività aziendali verso investimenti sostenibili e ESG (Environmental, Social, and Governance).
Dal punto di vita della gestione strategica aziendale, l’indagine ha fatto emergere che attualmente la maggioranza (64%) delle aziende vicentine esclude l’opzione di aprire il proprio capitale a investitori finanziari, preferendo mantenere le attuali strutture di capitale sociale.
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