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Qualcuno diceva: “I vecchi giocatori di rugby non muoiono mai, al massimo passano la palla”; chiunque abbia calpestato quel campo almeno una volta ha lasciato un segno, una traccia di sé impercettibile a occhio nudo, ma che nemmeno una mandria di cavalli inferociti potrà mai eliminare. Ogni tacchetto rimane imprigionato al terreno come un proiettile invisibile.
Il rugby è uno sport nobile, non è semplicemente un modo di passare il tempo, è uno stile di vita, è un qualcosa da condividere. Parisse diceva che il Rugby è come l’amore: ti fa ridere, gioire, sacrificare, soffrire, piangere, lottare, vivere; ed è proprio per questo che non puoi farne a meno.
Correva l’anno 1976, quando Giovanni De Danieli si trasferiva a Bassano del Grappa; lui, padovano ed ex giocatore del Petrarca, una volta messo piede nella città vicentina elabora l’idea di creare una squadra di Rugby, tant’è che il presidente della Polisportiva di San Vito e Don Lino, il parroco, accolgono l’iniziativa mettendo a disposizione un campo e una stanza per le riunioni. Già nell’estate dello stesso anno si ottiene l’affiliazione alla FIR.
Foto di Viero Giachetti
Il suo primo collaboratore è Paolo Papi, una colonna portante all’interno del rugby giallorosso, che dal giugno del 1988 militerà come presidente della società fino alla prematura morte, avvenuta dieci anni or sono.
Renzo, così lo chiamavano gli amici rugbisti, può essere definito il padre fondatore di una grande famiglia, quella del Rugby Bassano; egli, infatti, dedicò la sua esistenza alla passione che vede nel cuore ovale un perno di valori e sacrifici. Fu proprio lui a chiamare presso lo studio dell’ex sindaco Antonio Basso, il presidente della federazione italiana rugby dell’epoca, ottenendo una sostanziosa donazione che concesse al rugby bassanese di avere un campo, dedicato qualche anno dopo al suo De Danieli.
Renzo fu sempre presente all’interno della società, fino a che un brutto male lo portò via anticipatamente nel 1995.
In suo onore, si è svolto lo scorso sabato, otto novembre, il consueto appuntamento annuale con il Memorial De Danieli, organizzato dagli Old Bridge Bassano. Un torneo triangolare che ha visto la partecipazione dei Petrarchi Old Club di Padova, che, data l’origine patavina di De Danieli, hanno portato le radici di Renzo nel bassanese, ricordandolo con sincero affetto; hanno presenziato inoltre I Quatro Gati di Vicenza: un team che i nostri Old conoscono e con il quale hanno avuto più volte modo di giocare.
Il risultato, in questo torneo, è del tutto marginale, poiché lo scopo della giornata è stato ricordare un amico, un padre, un fratello.
Alla fine dei match, l’evento si è concluso all’insegna del divertimento e della spensieratezza in pieno stile old: in compagnia del classico stufato alla Guinness.
Una giornata colma di grandi emozioni, alla quale non è mancata la partecipazione dei familiari di Renzo che, a distanza di anni, continuano a seguire e sostenere l’ambiente rugbistico bassanese.
De Danieli, infine, continua a passare la palla a tutti quelli che credono nei principi che questo sport infonde; a tutti coloro che lasciano il cuore sul campo una volta calpestato.
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