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Quando una serie è più efficace della realtà
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Fantasilandia
Bassano del Grappa ha da poco eletto il suo fantasindaco. Ma in questa città lo spazio per la fantasia è infinito
Pubblicato il 28-08-2018
Visto 3.883 volte
“Fantasilandia” era una celebre serie di telefilm americani degli anni '70-'80.
Raccontava le avventure che accadevano su un'isola-vacanze molto particolare, dove gli ospiti potevano realizzare i loro sogni e desideri grazie a situazioni fittizie ma verosimili create ad hoc dall'organizzazione del villaggio turistico. Tuttavia non sempre le vacanze con le situazioni immaginate si svolgevano come previsto o come sperato dai villeggianti, che finivano col preferire la realtà.
Ma “Fantasilandia” è anche un titolo che ben si attaglia alle caratteristiche politico-amministrative della città di Bassano del Grappa. Dove la realtà, molto spesso, supera la fantasia e in quanto tale si trasforma, a sua volta, in fantasia reale.

Foto Alessandro Tich
In questo quadro generale di situazioni immaginose, ho seguito a intermittenza ma con indubbia simpatia (trattandosi di una goliardata dallo spirito volutamente balneare) la competizione online per l'elezione del fantasindaco di Bassano, proposta nel mese di agosto dal gruppo Facebook Bassano Senza Censura.
Una singolar tenzone nell'arena virtuale dei social con tanto di qualificazioni, quarti di finale, semifinali e finalissima in stile Russia 2018. Pollicione o cuoricino per esprimere il proprio consenso su uno dei due “candidati” in lizza in ciascuna singola sfida del fantavoto. E alla fine il titolo di fantasindaco è stato vinto da Ilaria Brunelli, la sempreverde Pulzella di Bassano, che ha battuto in finale l'architetto Antonio Guglielmini. Entrambi (guardacaso) già consiglieri comunali di maggioranza in quota centrodestra-Bassano ConGiunta nell'era Cimatti ed entrambi impegnati nei tempi più recenti a dire la loro sulle meravigliose vicende della Pontenovela.
Con la scusa della scherzosa e colorita gara collettiva estiva, un po' come i “Giochi senza frontiere” del tempo che fu, l'iniziativa sulla rete di BSC ha comunque animato l'atmosfera e mosso un po' le acque nella apparentemente stagnante situazione di fatto in vista delle elezioni amministrative bassanesi 2019. A partire proprio dalle grandi manovre in seno al centrodestra, che per tentare di riconquistare la città dovrà essere in grado di esprimere un candidato sindaco (vero e non fantastico) degno di tale nome.
Non che il fronte cittadino di centrosinistra attualmente sia messo meglio, soprattutto dopo l'annunciata rinuncia a ricandidarsi a sindaco di Riccardo Poletto, ma è soprattutto l'area dello schieramento opposto - che a più riprese ha preconizzato il vento del cambiamento - ad essere chiamata più di altri a selezionare uno sfidante che non sia un figlioccio politico dei soliti noti (o, per meglio dire, delle solite note), né un leader di facciata, né un'espressione della vecchia guardia, né tanto meno un outsider.
Il sindaco di Bassano che verrà, chiunque esso sia, avrà tantissimo da fare in relazione all'eredità amministrativa che si troverà a gestire e il suo ruolo non sarà certamente invidiabile. Solo per fare qualche esempio, dovrà pensare a come mantenere vivo un fantacentro storico che continua ad attirare molte persone soprattutto nei weekend, ma dove il numero di negozi vuoti e sfitti è impressionante. Dovrà occuparsi di una fantaviabilità imperniata sulla costruzione della nuova strada del Piano Mar arrivando finalmente alla firma della convenzione con i proprietari privati, se la cosa non accadrà (come è poco probabile che accada) entro la fine dell'attuale mandato. Dovrà recuperare una fantaleadership nei confronti degli altri Comuni del comprensorio, che ultimamente ha subito qualche scompenso come la vicenda del futuro centro commerciale nella ex Area Pengo - approvato senza l'accordo con le municipalità contermini - insegna.
Sarà chiamato a sostenere istituzionalmente un fantamarketing territoriale per lo sviluppo dell'attrattività turistica della città e del comprensorio che poggia anche, probabilmente suo malgrado, sulla collaborazione dell'ente pubblico.
Dovrà essere propenso a incentivare e magari anche ad innovare il pubblico richiamo di una fantacultura che, alcune mostre del Museo Civico a parte, non può continuare a vivere eternamente di rendita sul solo marchio di fabbrica di Operaestate.
E dovrà anche e soprattutto occuparsi del fantarestauro di un Ponte che ancora oggi è sospeso nel limbo di immaginose verità e di cui originariamente, quasi cinque anni fa, non era neppure previsto che fosse lui a dovere alla fine (lo spero) tagliare il nastro.
Fantasilandia Bassano, paradossalmente, ha di tutto bisogno fuorché di un fantasindaco. Come probabilmente sa benissimo anche chi ha promosso l'iniziativa.
Quello è semplicemente il sogno di un social di mezza estate, per il quale esprimo i miei più vivi e sinceri complimenti alla sempre agguerrita e attivissima Pulzella Ilaria. L'identikit del prossimo primo cittadino deve corrispondere anzi al contrario: un sindaco non della fantasia ma della concretezza, che predilige l'azione alle parole sui media, pronto sin da subito a prendere in mano le redini della città alla luce dei fatti.
Esiste in giro una persona così?
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