Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 16-10-2008
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Trapelano nuovi importanti particolari per la ricostruzione del rapimento e dell’uccisione di Iole Tassitani ad opera di Michele Fusaro. Dettagli che emergono dai fascicoli depositati dal Pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia, Roberto Terzo e dagli stralci dei verbali dei cinque interrogatori dell’artigiano bassanese, reo confesso del terribile omicidio.
In particolare, è stato reso noto il contenuto di alcuni biglietti trovati in tasca all’uomo. In un foglietto, Fusaro ricostruisce il percorso e le indicazioni ai famigliari della donna per la consegna del riscatto, di quello che inizialmente doveva essere solo un sequestro di persona ( “Rizzato calzature Galliera Veneta, entrata cancello nord-ovest…”) e in secondo biglietto viene indicata la somma da pagare (“800mila euro in banconote usate di forte taglio” ).
Altri biglietti descrivono invece l’agghiacciante fine della povera vittima: “A casa mia ho legato e imbavagliato Iole sopra uno sdraio” e ancora: “l'ho narcotizzata facendole bere una boccetta di un farmaco che mi era stato dato per dormire.”. “Ho ucciso Iole - scrive ancora l’omicida - perchè aveva cominciato ad agitarsi. Ho impiegato un coltello con lama lunga 35-40 cm. preso in cucina. L'ho colpita tre volte, ho agito perchè il sequestro stava andando male e dovevo sbarazzarmi di lei per evitare di essere scoperto e di finire in carcere.” “Sono stato preso dal panico - annota ancora Fusaro -, l'ho trascinata dietro al divano e le ho conficcato il coltello nella gola. Da quella notte fino a domenica 16 il suo corpo è rimasto nel garage, vestito e avvolto con un sacco di nylon; ho coperto anche la testa per non vederla in volto”. Dalla ricostruzione dei foglietti, si conferma che la base del rapimento e il luogo dell’omicidio con la successiva dissezione del cadavere di Iole Tassitani è stato l’appartamento di Fusaro in Via Carducci a Bassano. Una terrificante sequenza di eventi accaduta senza che nessuno, nel condominio, si sia accorto di nulla.