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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Scempio Ossario
Installata oggi l’antenna di telefonia Iliad in piazza Paolo VI a Bassano, vicino al Tempio Ossario. Le foto non rendono il reale impatto visivo della stazione radio base di 32 metri di altezza
Pubblicato il 13-10-2025
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Chiamatelo, o chiamatela, come volete: “il terzo campanile del Tempio Ossario”, “l’enorme Asparago” oppure - citando il sommo Alessandro Manzoni nell’appendice ai suoi Promessi Sposi - “la colonna infame”.
Ma gira e rigira, il risultato è sempre lo stesso. Come accade per l’operazione aritmetica della moltiplicazione, invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia.
Nella giornata odierna, praticamente in quattro e quattr’otto, è stata installata l’antenna telefonica Iliad di piazza Paolo VI, alias il piazzale delle poste centrali di Bassano del Grappa, di cui mi sono già occupato nel precedente articolo intitolato “L’Iliade”.

Foto Alessandro Tich
Ho scattato alcune foto della nuova ed invasiva “presenza” che si aggiunge da adesso alla skyline della città, in perfetta prospettiva - vista da viale XI Febbraio - con le due torri campanarie dell’attiguo Tempio Ossario.
Ma le immagini fatte col telefonino non rendono assolutamente il reale impatto visivo di questo Scempio Ossario innalzato a tempo di record in uno dei principali punti di accesso al nostro centro storico: un autentico pugno nell’occhio da K.O.
Nella photogallery in calce a questo articolo ci sono anche alcune foto scattate da una nostra lettrice che immortalano i momenti dell’“arrivo” dei mastodontici componenti dell’antenna in piazza Paolo VI.
Così è se vi pare: oggi il parcheggio delle poste centrali è stato interdetto agli autoveicoli e completamente transennato da “cesate” (strisce di recinzione) di cantiere, su ordinanza dell’Area Lavori Pubblici del Comune di Bassano del Grappa, per consentire lo svolgimento dei lavori di posizionamento dell’antenna di telefonia di 32 metri di altezza, affidati da Iliad Italia Spa alla ditta Emmeservice Srl.
Nel primo pomeriggio attorno alle 14:30, l’ora in cui mi sono recato in loco, l’imponente stazione radio base (il cui effetto visivo, rispetto ad altre sue “sorelle” già presenti nel territorio comunale, viene amplificato dal contesto urbano in cui è inserita) era già bell’e pronta, eretta ed installata, con gli addetti della ditta esecutrice che sulla piattaforma del braccio di un’autogrù stavano operando attorno al cilindro azzurro di copertura dell’antenna vera e propria, alla sommità del grande palo grigio di sostegno.
E giunti ormai a questo punto, come si suol dire, dobbiamo farcene una ragione: volenti o nolenti, con questo colosso tecnologico a ridosso del centro, regolarmente autorizzato dal Suap del Comune, ci troviamo da oggi a convivere.
Come è noto perché ne ho già scritto, un gruppo di residenti della zona si è appellato all’amministrazione comunale affinché la deturpazione estetica e paesaggistica dell’antenna Iliad venga in qualche modo mitigata tramite un intervento di “mascheramento” della stessa, tecnicamente possibile per opera di ditte specializzate e già messo in atto per casi analoghi in altre parti d’Italia.
Un’idea e una proposta davvero lodevole.
Ma ponendo anche il caso che il Comune di Bassano decida di voler camuffare l’antenna per trasformarla “in qualcos’altro”, meno violento per gli occhi di cittadini e turisti, in questo punto della città di valore storico-monumentale rimarrà comunque in piedi un gigantesco corpo estraneo.
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