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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Pensieri in volo

Dallo spunto di una foto aerea, alcune considerazioni sulla situazione amministrativa a Bassano. Volare alto, per la politica bassanese, oggi sembra impossibile

Pubblicato il 06-12-2011
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Brassaï. L’occhio di Parigi

L'amico Loris Fostari di Solagna - fotografo, pilota di aeroplani nonché vecchio collega di televisione - un bel giorno è decollato con il suo velivolo, ha sorvolato la città di Bassano e ha scattato delle bellissime foto aeree della città che mi ha omaggiato per pubblicarle, a nostra discrezione, su Bassanonet.
Lo ringrazio pubblicamente e lo assicuro che utilizzerò senz'altro le sue immagini per gli articoli che scrivo.
Anche perché non si tratta di foto qualsiasi, ma di scatti dall'alto che hanno mirato l'obiettivo su alcuni punti-chiave dell'attualità cittadina: centro storico, centro commerciale Unicomm, Caserma Montegrappa, Statale 47 (centro commerciale Grifone e polo fieristico Bassano Expo), ospedale San Bassiano, ferrovia.

Foto Loris Fostari

Una photogallery volante grazie alla quale mi sono accorto di una cosa: e cioè che vedere le cose dall'alto è ben diverso che starci in mezzo.
Cambia la prospettiva, cambia il punto di osservazione, cambia il senso di percepire la realtà. E sorgono degli improvvisi “pensieri in volo” su come l'attuale situazione politica e amministrativa a Bassano del Grappa sia incapace di decollare a sua volta e di guardare la città dall'alto, nella sua totalità e da nuovi punti vista.
Da alcune settimane il tema preponderante dell'attualità cittadina è il progetto della ZTL, la Zona a Traffico Limitato in centro storico.
Ne parla Bassanonet e ne scrivono i giornali, l'Amministrazione procede per gradi, le associazioni di categoria sollevano gli scudi, le associazioni civiche prendono posizione, le associazioni di matrice politica raccolgono firme.
Siamo quasi “drogati” di ZTL: come se l'accesso alle piazze e alle vie contermini e le esigenze dei commercianti del salotto buono di Bassano fossero i veri unici problemi di questa città.
Eppure basta guardare la foto aerea che pubblichiamo per renderci conto di quanto piccolo sia in realtà il centro storico rispetto al resto del circostante contesto urbano.
Al di fuori della mura, c'è un altro mondo di case, di strade e di quartieri che attende di conoscere le reali prospettive del tessuto civico e urbano.
Attende l'avvio di un Piano Urbano del Traffico, o di Mobilità Urbana che dir si voglia, che prenda finalmente in considerazione il sistema generale delle direttrici viarie cittadine secondo una nuova logica di mobilità sostenibile più volte annunciata ma ancora chiusa nei cassetti del palazzo.
Attende di capire il senso di alcuni interventi che hanno visto all'opera ruspe e betoniere: come l'allargamento di viale XI Febbraio - in vista del doppio senso di circolazione collegato al previsto doppio senso di via Parolini -, reso al momento inutile dal blocco del progetto della rotatoria di raccordo davanti al Sacro Cuore, congelata dal “no” della Provincia.
Attende di sapere per quanto tempo altre questioni-chiave della città rimarranno nel congelatore: Caserma Montegrappa, Tempio Ossario, restauro delle Mura, recupero del brolo di Palazzo Bonaguro, alienazione dell'ex Caserma Fincato, Urban Center, progetto Casa Rubbi.
E vogliamo parlare di leadership del territorio? Si parla tanto di reti territoriali, di città allargata, di “fare squadra” tra enti locali per una programmazione condivisa su tematiche di comune interesse. Ma l'IPA Pedemontana del Brenta - l'Intesa Programmatica d'Area di cui fanno parte 18 Comuni del nostro territorio e che è presieduta dal Comune di Bassano - non si riunisce da mesi.
Potremmo e vorremmo anche sbagliarci, ma l'impressione che ricaviamo girando tutti i giorni per Bassano è che - fatta eccezione per i Lavori Pubblici (parcheggi, via Santa Caterina, rotatoria Piazzale Giardino) e in parte anche la Cultura e il Sociale - circoli in riva al Brenta un'atmosfera di “stand by” e di eccessiva prudenza amministrativa.
Non è questo il momento né la sede per ricercare le cause di questa situazione: più che richiamare i problemi di bilancio, una valutazione sui motivi dell'attuale stato delle cose richiede sicuramente un'analisi politica.
C'è ancora tempo per dare una svolta e lasciare il segno di una “Bassano nuova”, finalmente uscita dalle sabbie mobili dell'ordinaria amministrazione.
Ma ci vuole la tanto decantata volontà politica: e “volare alto”, per la politica bassanese - maggioranza e opposizioni comprese - oggi sembra impossibile.

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