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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Cronaca

Gallio, l'ultimo messaggio dell'omicida-suicida

“Ho conosciuto la sofferenza e non voglio che mio figlio e mia moglie debbano conoscerla allo stesso modo”

Pubblicato il 19-12-2009
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“Ho conosciuto la sofferenza e non voglio che mio figlio e mia moglie debba­no conoscerla nello stesso modo”. E' il messaggio che Sergio Colella, 48 anni, luogotenente in congedo della Guardia di Finanza, ha scritto prima di sterminare la sua famiglia all'interno della loro auto a Campomulo di Gallio. Poche righe, ritrovate dai carabinieri dentro il portafoglio nella tasca dei pantaloni, per tentare di motivare il folle gesto e ringraziare il fratello e tutti i parenti che gli erano stati vicini negli ultimi anni.
Affranto dal tumore che gli era stato diagnosticato, dalle sofferenze che aveva dovuto attraversare e dalle difficoltà delle terapie di recupero, Colella ha deciso di farla finita uccidendo la moglie, Rosa Finco, e il figlio Alessandro di 14 anni prima di spararsi un colpo.
Una strage che, secondo gli investigatori, sarebbe premeditata: la pistola calibro 9 utilizzata per il duplice omicidio e suicidio era stata infatti acquistata mercoledì scorso in un negozio specializzato di Vicenza.

Sergio Colella: ha ucciso la moglie e il figlio prima di farla finita

I carabinieri stanno ora verifi­cando anche l’ipotesi che Colella nascondesse un segreto: quello di essere nuovamente mala­to. La sua casa a Vicenza era piena di farmaci, e nelle prossime ore verrà ascoltato il suo medico curante. “Era stato tanto male - ricorda Iole Finco, la cugina di Rosa - aveva subito anche un’opera­zione per asportare il tumore. Ma ora stava meglio, appariva sereno. Davvero non riuscia­mo a darci una spiegazione, tutta la nostra fa­miglia è disperata”.
Sergio Colella, originario di San Salvatore Telesino, in provin­cia di Benevento, si era arruolato nel Corpo della Guardia di Finanza nel 1998. Nelle Fiamme Gialle aveva svolto diversi incarichi, tra cui il ruolo di Vice Comandante dell'allora Brigata di Valdagno e successivamente di Comandante della Sezione Operativa della Compagnia della Guardia di Finanza di Vicenza.
Nell'ottobre di quest'anno era stato posto in congedo a seguito di gravi motivi di salute. Ieri, con tutta la sua famiglia, la parola fine definitiva.

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