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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Intuitus Pecuniae

Minoranze all’attacco sulla “anomala” assunzione nel gabinetto del sindaco, su “intuitus personae” di Nicola Finco, del segretario Celebron e del capostruttura Macchia, che in cinque anni costeranno alle casse del Comune mezzo milione di euro

Pubblicato il 12-10-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

“Alla luce del sole”, come recitava lo slogan dell’allora sindaco Riccardo Poletto, peraltro presente nella conferenza stampa convocata dalle minoranze nella sede di Bassano per Tutti - Europa Verde in via Marinali?
No, di più. Perché lo slogan dell’amministrazione Finco, riferito al caso che viene trattato nell’occasione, potrebbe essere “Più veloce della luce”.
Perché è bastata solamente una dozzina di giorni, oltretutto a nuova giunta comunale appena insediata, per istituire la nuova Unità Operativa “Gabinetto del Sindaco” e per rilevare che le figure richieste non erano disponibili all’interno del personale del Comune, portando così all’assunzione del segretario particolare del sindaco Matteo Celebron e del capo di gabinetto del sindaco Angelo Macchia. Tempi rapidissimi, roba che neanche il migliore Superman. E con un costo per le casse comunali, nei prossimi cinque anni, di circa mezzo milione di euro.

La conferenza stampa delle opposizioni (foto Alessandro Tich)

È l’argomento sul quale i consiglieri di minoranza, carte alla mano, partono al contrattacco, nell’incontro stampa avente ad oggetto “Nuovo Ufficio di Gabinetto del Sindaco: l’”intuitus personae” del Sindaco pagato con i soldi di tutti”.
“Lo scorso 5 luglio è stata presentata la nuova giunta comunale - esordisce Roberto Campagnolo -. Il 18 luglio, quindi appena una decina di giorni dopo, viene approvata la delibera che rivede l’ufficio di staff del sindaco. Nello stesso periodo di una decina di giorni l’assessore al Personale Alessandro Campagnolo rileva che l’organico del Comune di Bassano non dispone delle figure previste per il nuovo Gabinetto del Sindaco. Cioè, c’era già comunque un ufficio dedicato al sindaco e in dieci giorni l’assessore ha già fatto una ricognizione presso tutti gli uffici per accertare che non c’erano le risorse umane per svolgere i due nuovi ruoli richiesti: un funzionario amministrativo e un istruttore amministrativo.”
La delibera di giunta richiamata dal Campagnolo di opposizione è la n. 293 del 18 luglio 2024. Ed è con questi presupposti che si è arrivati all’assunzione in poco più di un mese, in base ad un rapporto fiduciario con il sindaco, di Celebron e del dottor Macchia.
Il primo con l’inquadramento di istruttore amministrativo, categoria C, a tempo pieno.
Il secondo con lo status di funzionario amministrativo, categoria D, per 18 ore di lavoro e due giorni di presenza alla settimana.
Entrambi con un incarico a tempo determinato di cinque anni, e cioè per la durata del mandato del sindaco, per una spesa per le casse del Comune di 95.566 euro all’anno considerate le due buste paga, che moltiplicati per cinque anni fanno complessivamente 477.830 euro a carico del bilancio comunale. Se si aggiunge poi l’Irap imposta per legge, si arriva per l’appunto a circa mezzo milione di euro.
Fin qui i dati, nudi e crudi.
Si arriva adesso alla carne al fuoco e cioè alle ulteriori rivelazioni su una procedura che le minoranze definiscono “piuttosto anomala” e alle conseguenti considerazioni politiche.

Allora, ripetiamo le date perché sono importanti.
Il 18 luglio è stata approvata la delibera di giunta che istituisce il nuovo Gabinetto del Sindaco e l’assessore Campagnolo ha già compiuto una ricognizione negli uffici rilevando che non c’è nessun dipendente dell’organico comunale che possa ricoprire le due posizioni richieste.
Sette giorni dopo, ovvero il 25 luglio, il segretario generale del Comune di Bassano Mirko Bertolo scrive a tutti i dirigenti chiedendo se “avessero del personale per questi due incarichi”.
E tutti i dirigenti, sostanzialmente con le stesse parole, gli hanno risposto che non c’era disponibilità.
“Il Comune prende atto che il personale non c’è, ma solo dopo la ricognizione dell’assessore”, osserva Campagnolo in merito alla delibera che è stata dunque approvata senza la formale risposta dei dirigenti comunali, arrivata una settimana più tardi.
Il 1 agosto il sindaco Nicola Finco trasmette una comunicazione al segretario generale Mirko Bertolo avente ad oggetto “Ufficio di Gabinetto del Sindaco - personale da adibire a supporto delle funzioni di indirizzo e controllo”.
Ed è in questo documento che compare la parola chiave di tutta la vicenda, un latinismo che viene applicato ad hoc (tanto per restare in tema di latino) per la procedura di assunzione che avverrà.
In merito alle due figure previste nel nuovo staff, per un supporto “implicante la collaborazione alla formazione dell’indirizzo politico della appena insediata amministrazione”, Finco riscontra “una carenza di profili idonei a tali ruoli nel personale in servizio”, ritiene quindi “che sia necessario ricorrere a personale esterno da individuare tramite specifica selezione” e certifica che la scelta delle due figure sarà a discrezione del sindaco con una decisione basata “sulla fiduciarietà e sull’intuitus personae”.
Eccolo qua, l’intuitus personae: è una formula del linguaggio giuridico che riguarda la selezione diretta del “prescelto” in un avviso pubblico, in via del tutto eccezionale, “in considerazione della persona e delle sue qualità”.
Nel mese di agosto il Comune bandisce quindi il concorso ad evidenza pubblica per la selezione delle due figure richieste.
Ed intuitivamente, con decreto del sindaco datato 29 agosto, le due figure prescelte rispondono ai nomi di Matteo Celebron, già vicesindaco di Vicenza in quota Lega nonché testimone di nozze di Nicola Finco, e di Angelo Macchia, dirigente pubblico di lunga esperienza e già segretario generale della Provincia di Vicenza.

Ma, Houston, abbiamo il solito problema.
Il dottor Macchia, over 68, è infatti in quiescenza. E la legge italiana impedisce di assumere pensionati nella pubblica amministrazione.
Ma è un divieto “interpretabile” ai sensi dell’articolo 90 del TUEL, Testo unico sull’ordinamento degli enti locali.
E in effetti agli atti del Comune c’è anche un parere esterno, redatto dalla società Nomodidattica Srl Verona, in merito “all’incarico di Capo di gabinetto dell’Ufficio di staff del sindaco”, che in base al succitato articolo legislativo ritiene “possibile nominare Capo Gabinetto un soggetto collocato in quiescenza, esclusivamente per le funzioni di indirizzo e di controllo attribuite dalla legge.” In altre parole, l’assunzione del dottor Macchia si può fare.
Ma anche in questo caso la successione delle date fa a pugni con quella che dovrebbe essere la logica consequenzialità dei fatti.
Il parere di Nomodidattica è infatti datato 2 settembre 2024.
È pertanto successivo al decreto di assunzione del dottor Macchia firmato dal primo cittadino il 29 agosto, lo stesso giorno in cui Finco - a decisione ormai formalizzata - ha richiesto via Pec alla società veronese un parere in merito all’incarico all’ex segretario generale della Provincia.
È un’ulteriore conferma della celerrima procedura di assunzione delle due nuove figure del Gabinetto del Sindaco, effettuata in modalità Fast & Furious.
Le minoranze quindi su soffermano sulle mansioni richieste al nuovo Capo di Gabinetto Angelo Macchia, come da decreto di incarico.
Tra queste: attuazione del programma amministrativo, rapporti con i gruppi consiliari e i partiti politici (“non ci è stato ancora presentato”, testimonia Roberto Campagnolo), bla bla bla eccetera, e anche “il cerimoniale istituzionale dell’ente”.
Fino all’ingresso della nuova amministrazione il cerimoniale dell’ente era curato dal funzionario Fabio Fantin, ora trasferitosi dall’ufficio di gabinetto del sindaco in un altro ufficio del Comune.
Ma tutti hanno notato, me compreso, che alla recente cerimonia del 26 settembre per l’ottantesimo anniversario dell’Eccidio del Grappa il cerimoniale in viale dei Martiri era ancora curato dal dottor Fantin. La qual cosa stride con quanto indicato nel decreto.
“È un processo che ha delle forzature e contraddizioni - commenta il Campagnolo di opposizione - e che andremo a verificare fino in fondo per i cittadini bassanesi sui quali questa cosa peserà per circa 500.000 euro.”

“Circa 500.000 euro - afferma il vicepresidente del consiglio comunale Manuel Remonato - per un’amministrazione che dichiara di voler razionalizzare le risorse a partire dalla Polizia Locale e dalle scuole, per riuscire a recuperare delle cifre. E invece è stata aggiunta una persona per l’attuazione della linea politica del sindaco.”
“Allora - prosegue Remonato -, io cittadino ho votato un sindaco che assume un collaboratore perché manca di una competenza reale, “tanto c’è Macchia”. È un messaggio molto triste di una dichiarata incompetenza, davanti agli occhi dei cittadini.”
“La possibilità di assumere delle figure sulla fiducia è ben diversa dall’assumere amici politici - dichiara il consigliere Paolo Retinò -. Perché Celebron non è una figura neutra dal punto di vista politico, al di là delle sue competenze. Assumere persone amiche in questo modo è una maniera inaccettabile di gestire il potere politico. La velocità con cui tutto questo si è compiuto dimostra che la decisione è stata presa subito dopo le elezioni.”
“Nella Settimana Enigmistica c’è il gioco “Trova le differenze” - ironizza il consigliere Riccardo Poletto -. Per le ecopiazzole ci hanno detto che “non è possibile fare rivoluzioni”, che non c’è causa di forza maggiore e non si può fare niente. Per le scuole primarie, rispondendo a una mia interrogazione, l’assessore Marina Bizzotto ha dichiarato che deve ancora raccogliere i dati e si è presa tempo. Se c’era una cosa che non è mai stata d’urgenza, questa è stata risolta in tempi da record. L’unica priorità era sistemare l’ufficio di Finco.”
“L’articolo 90 c’è ed è interpretabile - continua Poletto -. Ma i tempi e le modalità di questa scelta sono abbastanza imbarazzanti.”
Alla conferenza stampa interviene anche il consigliere e già dirigente scolastico di lungo corso Gianni Zen. Non siede al tavolo dei relatori perché, spiega, conosce molto bene sia Celebron che Macchia: “Matteo Celebron è stato un ex allievo e col dottor Macchia ho avuto più volte a che fare perché sapete che le scuole superiori si riferiscono alla Provincia.”
Tuttavia Zen interviene lo stesso. Il tono della sua voce è come sempre pacato, ma le sue parole sono macigni che rotolano.
“È stato un “poccio” costruito male - dichiara testualmente -. 500.000 euro che vanno a farsi benedire, in una stagione in cui i tagli per il Paese sono già avviati. Il sindaco è consapevole, pur lavorando cinque volte di più di quando era in Regione, che non ha le competenze e ha bisogno di qualcuno che gli copra le spalle.”
“Finco non si rende conto che ha creato un “vulnus” all’interno della macchina amministrativa - prosegue Zen -. Un tentativo di pilotare delle funzioni che dovrebbero fare capo alle professionalità interne. È una situazione che causerà un freno a quella efficienza richiesta dal sindaco alla struttura comunale, efficienza dimostrata in soli dieci giorni dal suo assessore Campagnolo.”

Alla conferenza stampa delle minoranze non c’è l’ex sindaca Elena Pavan, assente per concomitanti impegni. Ma ha autorizzato Roberto Campagnolo ad informare di essere completamente in linea con le osservazioni su questa questione espresse dai suoi colleghi di opposizione.
E così, scoppia il caso dei nuovi ingressi nell'altrettanto nuovo staff del sindaco, che all’insediamento del primo cittadino - come è avvenuto per tutti i suoi predecessori - era già comunque un ufficio esistente e organizzato, i quali in cinque anni di mandato amministrativo costeranno un bel pacco de schei ai cittadini bassanesi.
Insomma: dall’intuitus personae all’intuitus pecuniae.

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