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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Aggiungi un posto al Tavolo

In piena era Covid il sindaco di Bassano rispolvera il progetto del Marchio d'Area “Territori del Brenta”. L'iniziativa farà capo all'Unione Montana del Bassanese, con incarico a un esperto di marketing e turismo che dovrà indicare la rotta

Pubblicato il 13-05-2020
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Andrea Cunico Jegary, anema e core prima del Tavolo di Marketing Territoriale “Territori del Brenta”, quindi dell'omonima associazione e successivamente dell'omonimo progetto per il Marchio d'Area, ha pubblicato oggi sulla pagina FB @territoridelbrenta un post - inoltrato via WhatsApp anche al vostro umile cronista - con la scritta: “cinque anni fa nella pedemontana tra Bassano e Marostica veniva in questi giorni completata la tabellazione della rete di Mobilità Dolce”. A corredo del post, un paio di foto illustrano le tabelle color rosso, con il logo del progetto di Marketing Territoriale, che da allora instradano i viandanti tra le colline di Bassano e Marostica verso quella o quell'altra direzione.
Passano gli anni (esattamente 6 dalla presentazione del Tavolo dei “Territori del Brenta” nella ex Sala Apt in Largo Corona d'Italia in città), ma vanno riconosciute a Cunico Senior le indubbie doti della perseveranza e dell'incrollabile fiducia nei confronti dell'obiettivo di costruire la cosiddetta “attrattività d'area” nel nostro comprensorio, foriera dei benefici del Marchio turistico che verrà (?). “Fra tanti progetti che ho seguito - scrive Cunico Jegary invece nella sua pagina Facebook - questa esperienza mi ha insegnato davvero molto.”
Sembra quasi, ma potrei anche sbagliarmi, la dichiarazione di qualcuno che dopo una lunga militanza per la causa sta pensando in realtà di tirare i remi in barca. Eppure proprio adesso il fantomatico obiettivo del Marchio d'Area “Territori del Brenta”, alias TdB, sta riaccendendo i motori, per l'ennesimo lunghissimo rullaggio sulla pista di decollo.

L'attuale immagine di copertina della pagina Facebook dei Territori del Brenta


Lo scorso 28 aprile, nell'ultima settimana del lockdown, il sindaco di Bassano Elena Pavan ha infatti convocato un incontro dedicato proprio al Marchio d'Area.
“L'incontro - informava nell'occasione un comunicato stampa dell'amministrazione comunale - ha posto le basi per la partenza di un percorso che molto a breve porterà all’inquadramento giuridico di uno strumento strategico per la valorizzazione e l’attrattività turistica di Bassano e del territorio.” Presenti per l'occasione, assieme alla prima cittadina, i colleghi Luca Ferazzoli (sindaco del Comune di Valbrenta) e Orio Mocellin (presidente Unione Montana Valbrenta), l'assessore bassanese al Turismo Stefania Amodeo, i rappresentanti delle categorie economiche Paolo Lunardi e Sandro Venzo, Paolo Marchetti per le parti sociali, Roberto Astuni e Giovanni Cinel per il Tavolo di Marketing Territoriale e appunto Andrea Cunico Jegary per l'associazione Territori del Brenta. Un'altra tavolata che si è aggiunta a sei anni di tavoli dedicati all'argomento: tutti insieme appassionatamente, nonostante il distanziamento sociale, per apprendere dal sindaco di Bassano la grande novità (peraltro annunciata).
E la novità è questa: “abbiamo identificato un percorso - ha affermato la Pavan nel comunicato - che a breve ci permetterà di avere un ente adeguato e di formalizzare anche un incarico ad un esperto di marketing e turismo che ci permetterà di identificare i migliori strumenti e le giuste azioni da avviare.” Perché novità “annunciata”? Perché era già scritta nelle stelle. L'“ente adeguato” per portare avanti l'attività dell'aspirante Marchio d'Area è infatti l'Unione Montana del Bassanese, che avrà sede a Bassano e che nascerà dalla trasformazione dell'Unione Montana Valbrenta.

“L’Unione dovrebbe avere inizialmente due funzioni specifiche - ha spiegato il sindaco Pavan -: la Polizia Locale e il Marchio d’Area, che avrebbe specifici finanziamenti dai bilanci comunali e concretezza di manovra. Dargli una veste formale ci permetterà anche di accedere ai bandi europei e regionali e di compiere quelle azioni che finora, per diversi motivi, non si sono potute attuare. Nel passato erano state sondate alcune strade, ma ci si era sempre scontrati con vincoli di ordine giuridico che potremmo dire superati.”
“Anche sui tempi - ha aggiunto la reggente di via Matteotti - vogliamo essere veloci: appurata la volontà dei sindaci di aderire, faremo a breve un passaggio con i rappresentanti dell’IPA e contiamo poi, entro luglio indicativamente, di concludere questa fase più istituzionale per poterci finalmente concentrare sulle azioni.”
Aggiungi un posto al Tavolo, dunque: col progetto “inscatolato” nell'Unione Montana, si profila all'orizzonte un nuovo super-consulente (pagato con i soldi dei Comuni aderenti), esperto di marketing e turismo, che dovrà indicare la rotta da seguire.
E per la serie “viva la snellezza”, la nuova Unione Montana del Bassanese avrà inoltre al suo interno una Conferenza dei Sindaci e in più anche un direttivo o comitato scientifico, chiamato al compito di gestire le fasi successive. E così il Tavolo diventerà un Tavolone.

Quindi, proprio nel fatidico periodo di passaggio tra “fase 1” e “fase 2” dell'emergenza Covid, il sindaco di Bassano del Grappa ha rispolverato il progetto del Marketing Territoriale.
“Quello del Marchio d'Area - ha dichiarato - è un tema che ci sta molto a cuore, soprattutto ora, con il turismo gravemente colpito da questa emergenza. Siamo tutti consapevoli di quale importante risorsa sia anche per noi, quindi dobbiamo considerarlo una priorità su cui investire. Finora la mancanza di un adeguato strumento giuridico nel quale inquadrare il Marchio d’Area ha limitato il campo di azione.” “In questi anni - ha concluso la nostra governante - è stato fatto un lavoro importante da parte dei soggetti che hanno dato vita al Marchio, partendo dai valori del nostro territorio, delle sue caratteristiche e dei suoi prodotti. Da parte nostra, come soggetto pubblico, vogliamo mettere a disposizione uno strumento di diritto all’interno del quale gestire il Marchio e le azioni ad esso collegate. Vogliamo dare una svolta, ed è il momento giusto: la nostra intenzione è di riunire ciò che di buono è stato fatto e veicolarlo in maniera diversa. L’obiettivo non è cambiato ed è quello di rendere riconoscibile ed attrattivo il nostro territorio.”

Dunque, in conclusione, le cose stanno così. L'Unione Montana Valbrenta, che la scorsa estate su richiesta degli stessi sindaci aderenti doveva essere smantellata, è in predicato di diventare la nuova Unione Montana del Bassanese. Qui dovrebbero lavorare sotto lo stesso tetto - sempre che il progetto per il trasferimento della Polizia Locale vada in porto - i vigili urbani da una parte e il futuro manager per il marketing e turismo, coadiuvato dal direttivo del Marchio d'Area, dall'altra. Affinché ciò sia possibile, tenuto conto anche delle iniziative di Marketing Territoriale da mettere in campo, bisogna però metterci i schei.
E i schei arriveranno dalle casse dei Comuni che vorranno aderire al progetto, tramite un passaggio formale nei consigli comunali degli enti locali interessati che preveda l'adesione ad una specifica convenzione e la messa a disposizione di fondi di bilancio.
Non c'è che dire: per invitare i Comuni del territorio a far parte dell'aspirante Marchio d'Area e a destinare risorse economiche in una voce non direttamente legata alle urgenze di questa fase storica, è stato scelto il momento più propizio.

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