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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
I danni del “Minuetto” e la stazione del futuro
Il passaggio del treno sulla linea Venezia-Trento provocherebbe disagi nelle case di quartiere S.Vito a Bassano vicine alla ferrovia. E intanto il Comune “ripensa” all'intera questione ferroviaria
Pubblicato il 13-05-2010
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Alla faccia del “Minuetto”. Il moderno treno in servizio sulla linea Trento-Venezia, il cui nome è ispirato alla leggiadra danza di corte dei secoli che furono, suona una musica ben più pesante per i cittadini di Quartiere S.Vito a Bassano residenti nella zona che confina con la linea ferroviaria.
Crepe sui muri, calcinacci e intonaci che cadono: sarebbero questi gli sgraditi effetti, secondo le segnalazioni degli abitanti, delle vibrazioni conseguenti al passaggio del convoglio vicino alle case. Inconvenienti che invece non accadono con gli altri tipi di treno da e per il Trentino: più sgangherati e più scomodi per i passeggeri, ma almeno “rispettosi” dell'integrità domestica di chi abita a pochi metri dai binari.
La protesta dei residenti - allargata agli abitanti di Ca' Baroncello - si era elevata in un incontro col Comune svoltosi lo scorso febbraio nella Parrocchia di S.Vito. Da allora l'Amministrazione comunale e il consigliere di maggioranza Elisa Cavalli, esponente del Pd e residente nel quartiere esposto al problema, hanno preso di petto la questione cercando delle possibili soluzioni.
Il treno "Minuetto" lungo la ferrovia della Valsugana. Proteste dei residenti di S.Vito per i presunti danni del suo passaggio vicino alle case
Lo scorso 11 marzo il sindaco Cimatti ha inviato una lettera a RFI (Rete Ferroviaria Italiana) e a Trenitalia segnalando le istanze dei cittadini. Nella risposta di RFI, pervenuta ad aprile, si afferma di fatto che tutto è a posto e che le rilevazioni effettuate in zona non riconducono alla responsabilità del “Minuetto” per i danni segnalati. Nessuna risposta invece, al momento, da parte di Trenitalia.
Ma la vicenda non si esaurisce qui: perché il problema-Minuetto, aggiunto ai ben noti disservizi ferroviari sulla Trento-Venezia e sulla Bassano-Padova e alle penose condizioni della stazione FS di Bassano, ha spinto il sindaco a prendere in mano l'intera questione ferroviaria della città, secondo i tre punti sottoelencati.
Azione congiunta per la Trento-Venezia
“A volte le situazioni difficili - ha dichiarato Cimatti in conferenza stampa - possono essere occasioni per rilanciare le cose. Bassano nel Veneto è in una posizione centrale e baricentrica e bisogna spingere per il miglioramento della tratta ferroviaria Trento-Venezia. Se dobbiamo porre le basi della “città che vogliamo”, la ferrovia è un argomento centrale anche se i risultati non si potranno vedere entro la conclusione di questo mandato.
Con il nuovo porto di Venezia, il trasporto delle merci verso il nord attraverso la Valsugana risparmierebbe 70 km rispetto alla tratta Verona-Brennero con grandi risparmi in termini di inquinamento, consumi e costi. Con una ferrovia migliore e orari accettabili per muoversi in tempi ragionevoli, Bassano potrebbe anche diventare una “città universitaria”, con aule e laboratori comuni alle Università di Padova e Venezia.” “Stiamo predisponendo una lettera-documento - ha anticipato il sindaco - da far sottoscrivere a tutti i sindaci dei Comuni lungo la ferrovia Trento-Venezia, comprese Venezia e Castelfranco Veneto, e al presidente della Provincia Autonoma di Trento, per cominciare a ragionare assieme su questo progetto.”
Masterplan urbanistico
La questione-ferrovia si innesta direttamente sui futuri piani dell'urbanistica cittadina. Entro due mesi sarà pronto il “Masterplan” sull'area che dal Mercato Ortofrutticolo va fino al Vecchio Ospedale di Viale delle Fosse. “Non si tratta di un progetto - ha spiegato il sindaco - ma di una visione generale dell'area da cui dipenderanno le successive scelte sulla viabilità e che servirà da documento preparatorio alle trattative con la società Numeria per l'area Parolini, ex “Torri di Portoghesi”.”
In questa parte della città che sarà totalmente ridisegnata - e che già prevede la prossima demolizione del Vecchio Ospedale, al cui bando di gara hanno partecipato 148 imprese - “la stazione FS rappresenta un qualcosa di importante”.
Stazione ferroviaria di Bassano del Grappa
Lunedì scorso il sindaco Cimatti ha inviato una nuova lettera - a RFI, a Trenitalia, e per conoscenza alla Regione Veneto e al presidente del comitato pendolari Ufab Dario Berti - sulla Stazione ferroviaria di Bassano del Grappa. Nel testo si elencano le numerose carenze e incongruenze della struttura e si invitano le autorità ferroviarie “a valutare e sostenere gli interventi che di comune accordo riterremo necessari in vista della ristrutturazione urbanistica che intendiamo intraprendere per quell'area.”
“L'ideale - scrive ancora il sindaco nella lettera - sarebbe ripensare completamente la stazione di Bassano del Grappa, prendendo in considerazione anche un suo abbassamento di livello che permetterebbe di eliminare la netta divisione delle due parti della città.”
“Forse non sarà realizzabile - ha commentato Cimatti - ma penso a una stazione di Bassano completamente sottoterra, come è già stato fatto a Montecatini. In questo modo sarebbe tolta la cesura nel cuore della città e sarebbe un mezzo per riunire la parte ovest ed est di Bassano.”
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