Ultimora
14 Jun 2025 18:31
Grande frana sulla Croda Marcora, tra San Vito e Cortina
14 Jun 2025 17:38
Il padre di Chantal, 'sono stati anni durissimi'
14 Jun 2025 17:33
Il padre di Chantal: "Sono stati anni durissimi"
14 Jun 2025 17:14
Ragazzo rischia di annegare a Jesolo, salvato dai bagnini
14 Jun 2025 16:11
A Caracalla la prima di Allevi di MM22
14 Jun 2025 13:46
Collegio docenti liceo Padova approva mozione pro Gaza
14 Jun 2025 20:44
Mondiale per club: alle 2 Al Ahly-Inter Miami DIRETTA
14 Jun 2025 23:48
F1: sorpresa Russell in pole a Montreal, Hamilton 5/o
14 Jun 2025 23:15
++ F1: pole Russel in Canada, quinta la Ferrari di Hamilton ++
14 Jun 2025 23:30
Euro Under 21: l'Italia batte la Slovacchia e vola ai quarti
14 Jun 2025 23:16
Euro U.21: Italia batte Slovacchia, vola ai quarti
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Febbre da cavallo
Approvato dalla giunta comunale il progetto di fattibilità tecnica ed economica per il restauro, la ricomposizione e il riposizionamento al Museo Civico del Cavallo Colossale di Antonio Canova
Pubblicato il 28-08-2024
Visto 7.270 volte
Monta la febbre da cavallo al Museo Civico di Bassano del Grappa.
Non preoccupiamoci: è una febbre benigna, portatrice di un’importante novità, peraltro già annunciata dalla precedente amministrazione ma adesso concretizzata dall’amministrazione attuale.
La giunta comunale ha infatti approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per il restauro, la ricomposizione e il ricollocamento al Museo del Cavallo Colossale di Antonio Canova.

Foto: archivio Bassanonet
Si tratta del grande modello in gesso, dipinto con vernice finto bronzo, realizzato fra il 1819 e il 1821 dal maestro di Possagno per lo studio di un monumento equestre al re Ferdinando I, commissionatogli dai Borboni di Napoli, tra i suoi nuovi committenti delle corti europee dopo la caduta in disgrazia di Napoleone Bonaparte.
Canova morì nel 1822, ragione per cui probabilmente non riuscì ad aggiungere sul modello in gesso anche il cavaliere.
Il Cavallo Colossale è davvero un bel cavallone: misura oltre 4 metri per 5 e pesa due tonnellate.
Appartiene al patrimonio dei Musei Civici bassanesi dalla metà dell’Ottocento grazie al lascito testamentario del fratello acquisito del sommo scultore, monsignor Giovanni Battista Sartori Canova.
L’imponente equino scultoreo rimase miracolosamente indenne dal bombardamento alleato che colpì il Museo Civico il 24 aprile 1945, diversamente dal secondo grande Cavallo canoviano che era conservato in Pinacoteca, completo di cavaliere come modello di una statua equestre per Carlo III di Borbone, che venne distrutto in maniera irrecuperabile dalle bombe.
24 anni dopo, la storia che già sappiamo: nel 1969 il Cavallo Colossale venne fatto smontare, in accordo con la Sovrintendenza, dall’allora direzione del Museo che provvide a collocarne i pezzi nelle casse dei depositi museali.
Quei pezzi sono ancora lì, fatta eccezione per la grande testa del monumentale quadrupede, restaurata nel 2004 e da allora esposta al pubblico nella Sala Canoviana del Museo Civico, nonché posta meritatamente in vetrina anche alla recente grande mostra “Io Canova. Genio Europeo”.
Riguardo alla storia del Cavallo, eravamo fermi al 27 ottobre 2023, il Big Day della presentazione alla stampa e della successiva inaugurazione del nuovo allestimento del Museo Civico di Bassano.
In quella festosa e fastosa occasione l’amministrazione Pavan aveva annunciato ufficialmente la decisione di recuperare e ricostruire il Colosso canoviano a quattro zampe, con l’intenzione di esporlo nell’ottagono all’ingresso dei saloni espositivi al primo piano.
Ed è di oggi la nuova notizia, resa nota dall’amministrazione Finco: il grande modello in gesso sarà presto oggetto dell’importante intervento di restauro finalizzato al recupero e alla restituzione alla pubblica fruizione di un’opera d’arte unica al mondo per tipologia e dimensioni.
Il progetto di fattibilità tecnica ed economica approvato dalla giunta comunale è stato redatto dallo studio Pro. Rest e ha già ricevuto il semaforo verde della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza.
Prevede un intervento del valore complessivo di 340.500 euro, di cui 204.231,90 per progettazione esecutiva e lavori e 136.268,10 per somme a disposizione dell’amministrazione comunale.
“Siamo felici che questo importante progetto di recupero possa realizzarsi - commenta il sindaco Nicola Finco -. Lo abbiamo ereditato dalla passata amministrazione ed ora proseguiamo con convinzione per poter restituire presto alla collettività questo capolavoro del grande scultore di Possagno di cui il nostro Museo conserva un patrimonio di inestimabile valore.”
“Il recupero di quest’opera - afferma l’assessore alla Cultura Giada Pontarollo - rappresenterà un evento di grande rilevanza per il comparto culturale; un’opera d’arte che arricchirà ulteriormente le nostre collezioni rendendole ancora più attrattive per visitatori e turisti e che rafforzerà l’immagine di Bassano quale capitale canoviana.”
“Si tratta della prima tappa di un lungo e impegnativo percorso - dichiara la direttrice dei Musei Civici e dirigente dell’Area III del Comune di Bassano del Grappa, Barbara Guidi -. Lo affronteremo con grande cura ed entusiasmo, assieme alla Soprintendenza, affinché questa straordinaria testimonianza artistica possa presto tornare ad essere ammirata da tutti.”
Nell’attesa del restauro, è possibile vedere una ricostruzione virtuale del Cavallo Colossale di Canova, nelle sue reali dimensioni, attraverso l’applicazione ARtRestore, scaricabile tramite il QR code e sviluppata dall’azienda UnoArte di Altavilla Vicentina.
Il visitatore, salendo al piano nobile del Museo Civico - ovviamente quando sarà nuovamente fruibile dopo le indagini esplorative attualmente in corso in seguito al manifestarsi di alcune criticità agli intonaci e stucchi presso lo scalone di accesso -, potrà accedere all’app nella sezione dedicata ai restauri, selezionando “Antonio Canova - Cavallo Colossale” e successivamente cliccando “vedi in realtà aumentata”.
Inquadrando quindi l’icona del cavallo, posizionata sul pavimento al centro dell’ottagono d’ingresso, apparirà in dimensione reale l’opera nel suo monumentale e imponente aspetto.
È la stessa applicazione già messa in opera in occasione dell’inaugurazione del nuovo allestimento del Museo Civico dello scorso 27 ottobre, a cui fa riferimento la foto che vedete pubblicata sopra.
E così, in futuro e a restauro e ricomposizione terminati, i visitatori del nostro Museo, mettendo piede nella Pinacoteca al piano nobile, si imbatteranno in questo grandioso e glorioso cugino europeo di Furia cavallo del West.
Per quanto riguarda infine i tempi di realizzazione del progetto, nulla al momento è dato sapere.
La direttrice Guidi ha specificato che si tratta “della prima tappa di un lungo e impegnativo percorso”, per cui dovremo attendere con l’opportuna dose di calma e di pazienza.
Per la serie: campa cavallo che l’erba cresce.
Il 15 giugno
- 15-06-2024Demagonia
- 15-06-2023Campi di battaglia
- 15-06-2022Manu in alto
- 15-06-2022Un Astra fa
- 15-06-2022Notte di fuoco
- 15-06-2021Territori nell’ombra
- 15-06-2021Teatro Astra, cede il tetto
- 15-06-2020Cambio di direzione
- 15-06-2019Rapulzel
- 15-06-2019Minority Report
- 15-06-2018SOAp Opera
- 15-06-2018La questione in ballo
- 15-06-2018L'Imprevisto
- 15-06-2018E luce fu
- 15-06-2018Il messaggio dell'ex
- 15-06-2017Il Caffè shakerato
- 15-06-2017Patto Cinico
- 15-06-2017Pericolo di estinzione
- 15-06-2017Maria che risposta
- 15-06-2015Piazza degli Eroi
- 15-06-2013“Ma sio fora la sacralità non si trafora”
- 15-06-2013Non ci siamo proprio
- 15-06-2013No Slot
- 15-06-2012In giro per Bassano…un trattore senza targa
- 15-06-2011Bye-bye, gelso bianco
- 15-06-2011La piccola Ester uccisa da un meningococco
- 15-06-2010Giunta: “Generazione Italia per riavvicinare la gente alla politica”