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Continua l'onda lunga delle reazioni sul caso di Abdellah Messar, il titolare del Pick Bar di piazzotto Montevecchio a Bassano al centro di una querelle con la Polizia Locale per il presunto atteggiamento discriminatorio di un vigile urbano che gli avrebbe intimato di “imparare il dialetto veneto o tornarsene in Marocco”.
Riceviamo al riguardo, e pubblichiamo di seguito, un comunicato dei Giovani Democratici della Zona di Bassano del Grappa:
COMUNICATO STAMPA
CONSIDERAZIONI SULLA VICENDA DI ABDELLAH MESSAR
Il terzo articolo del Dettato costituzionale indica una dei maggiori compiti che lo Stato e la Pubblica Amministrazione tutta è chiamata ad adempiere: l'eguaglianza sostanziale di tutte donne e di tutti gli uomini.
La Repubblica ed i suoi Organi, devono non solo trattare senza discriminazione tutti i consociati, ma anche devono “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (art. 3 c. 2 Costituzione).
Sebbene sulla carta siano chiari i principi ed i valori che regolano la convivenza in questo Paese, capita fin troppo spesso nelle nostre terre che coloro che agli occhi dei più appaiono “diversi”, perché stranieri, di differente orientamento sessuale, di altra etnia, di diversa idea etica o religiosa, vengano discriminati, sia con le parole che nei fatti.
Ancor più grave è quando queste discriminazioni sono agite in forza del potere dello Stato. Chiediamo dunque sia fatta chiarezza ed individuate le responsabilità di un fatto così distante dall'Idea di Italia che i nostri padri avevano quando nel 1946 elessero l'Assemblea Costituente.
Alcune delle dichiarazioni lette in questi giorni ci hanno molto amareggiato. Esprimono quell'idea di Veneto che rifuggiamo e che ogni giorno combattiamo, cercando di porre le basi per una Società inclusiva ed accogliente, ove diverso non sia sinonimo di escluso.
Esprimiamo dunque la nostra Solidarietà e Vicinanza ad Abdellah Messar e a chiunque desideri risiedere in Veneto e trovare qui la sua realizzazione, nativo o straniero, e per qualunque motivo non sia trattato con la dignità ed il rispetto di cui ogni essere umano, per nascita, è degno.
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